Vera Pavlova , di ascendenze ebraiche,come più volte ricorda nelle sue poesie, giovanissima e bellissima appena cinquantenne, oltre che musicista e compositrice laureata al conservatorio di Mosca, è una delle più importanti poetesse Russe contemporanee. Da un anno cittadina americana vive tra New York dove a Manhattan ha la sua casa sulla 46ima strada, Mosca e il Canada. Ha già pubblicato 18 libri tradotti in 22 lingue. Sperando di fare cosa utile agli editori italiani e gradita agli amanti della poesia siamo riusciti a ottenere questo piccolo saggio in italiano di Liudimilla Chapovalova, critica e docente universitaria, che ringraziamo moltissimo, e che sarà molto utile per un primo contatto con questa straordinaria e feconda poetessa russa.
(D.C.)
L’AMORE SECONDO VERA PAVLOVA
un saggio di Liudmila Chapovalova
И я принимаю судьбу
и в рифму слагаю гимны ей,
когда ты мне пишешь на лбу
каленым железом: любимая. (1)Accolgo il destino
E gli elevo inni
Quando sulla fronte mi scrivi
Con lama rovente: amata.1
(Trad. Di Nadia Ciconini) (2)
L’Eros è un argomento estremamente complesso che si pone al confine tra l’ arte, la filosofia e la psicologia. La cultura russa a cavallo del XIX e XX sec. è segnata da un grande interesse verso questo argomento: lo testimoniano sia opere artistiche che ricerche filosofiche. Secondo il grande Esiodo, cantore con Omero di tutti i miti greci generatori di archetipi universali, sappiamo che –nella notte primitiva Eros nacque subito dopo il Caos e con Tartaro e Gea, la Madre Terra, aprì il guscio del Cosmo, così iniziò la vita. Eros cammina insieme a Caos, non inteso come confusione, concetto posteriore,ma come spazio immenso e vuoto, voragine che soltanto dopo l’intervento di Eros si popola di vita eviventi.[…] Eros, il principio della forza attrattiva che spinge gli elementi a combinarsi, dà l’avvio agli accoppiamenti da cui sortiranno la Notte ed il Giorno, Urano ed i Titani. Anche la Madre Terra, fecondatrice e fecondata, da Eros procede e con lui porta perpetuamente la vita.Eros è nato per regolare la vita e la morte…
[…] Nelle pieghe simboliche dei miti più famosi che riguardano Eros, dunque, c’è adombrata la terribile
verità di un sentimento primario, che scuote la persone e le trasforma. […]
Psiche conosce la pienezza dell’Eros, dell’Amore soltanto dopo lunghi giorni di umiliazione, dolore ed espiazione, vero cammino iniziatico per l’Anima che cerca la sua impronta originaria. Il suo destino- (3)
L’amore, dunque, nasce e rimane uno strumento unico e indispensabile per comprendere l’individuo nella sua essenza più profonda, nonché per costruire l’uomo e la sua personalità, essendo anche lo strumento di una più approfondita equindi più precisa scoperta della realtà. Qualsiasi fenomeno della vita si rivela, attraverso una percezione originale dovuta all’amore, in forme e misure inaspettate, mai viste prima. La complessità e l’importanza dell’amore sono dovute al fatto che in esso sono focalizzati, in un’unione organica, terreno e spirituale, individuale e sociale, privato e comune a tutti gli uomini.L’amore oltre ad essere un’altissima arte che richiede un continuo perfezionamento, creatività e libertà interiore, è anche una condizione di autocreazione, come possibilità di realizzazione della pienezza e dell’integrità dell’esistenza; è la condizione di una “scoperta” originale e creativa del mondo. L’amore conferma la realtà della propria esistenza. V. Vysozkij cantava: “ Respiro e quindi amo/Amo e quindi esisto.” Prima di lui N. Berdjaev affermava: L’amore non è solo la fonte della creatività, ma l’amore stesso verso il prossimo, verso l’individuo, è già poiesi, radiazione dell’energia creativa. Non si ama per qualcosa, l’amore è una benefica energia…Il maggior mistero della vita si cela nel fatto che solo chi dona e si sacrifica, non chi pretende e consuma, riceve soddisfazione. Ogni creatività è amore…Se vuoi ricevere, dona.[…] Essere capaci di amare profondamente, con un sentimento che sconvolge l’anima è molto simile alla genialità. […] Può essere geniale l’amore di un uomo verso una donna, l’amore della madre verso il suo bambino, può essere geniale la sofferenza nella riflessione sulla questione del senso della vita e la ricerca della verità. (4)
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note : 1 V.Pavlova, Nebesnoje životnoje, Stinchi, Seria knig žurnala “Zolotoj vЂkъ”, Moskva, MCMXCVII, p. 69.
Tutte le poesie citate sono prese da questa edizione, quindi verrà indicato solo il numero della pagina.
2 E’ la prima volta che i versi di V.Pavlova vengono pubblicati in italiano per la cortese concessione dell’autrice. Tutte le traduzioni sono
eseguite da Nadia Cicognini che ringrazio cordialmente.
3 N. De Giovanni, Il peso dell’Eros. Mito ed Eros nella Sardegna di Grazia Deledda, Nemapress Editrice, 1987, p.3-7.
4 N.Berdjaev, O naznačenii čeloveka.Opyt paradoksal’noj etiki, Pariž, 1931, p.139-146.
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Il tema centrale della poesia di Vera Pavlova è l’Amore in tutte le sue forme e manifestazioni: amore terreno, carnale, peccaminoso, e amore sacro, inteso come carità, compassione, amore passionale verso gli uomini e verso i figli, la patria, la musica, la natura, Dio. L’universo poetico di V. Pavlova può essere definito illimitato, privo di confini, ed è la vastità delle tematiche che consente di affermarlo, inoltre si può parlare di uguaglianza nel suo mondo tra i vari fenomeni della vita: l’alto e il basso, lo spirituale e il carnale, tutto acquista valore nell’esistenza e ha diritto ad assumere un valore estetico.
Оцарапав острым крылом,
пролетел над самым столом
тихий ангел,
и сразу за ним
матерящийся херувим (69)Graffiando l’ala acuminata,
Proprio sulla tavola è passato in volo
Un angelo silenzioso
E subito dietro a lui
Un cherubino che imprecava
Vera Pavlova lavora e crea in uno spazio culturale che non ha più limiti né ideologici, né estetici; è uno spazio culturale aperto sia al passato che al futuro, aperto anche alle diverse tradizioni artistiche e la sua poesia può essere considerata un anello di congiunzione tra il secolo appena concluso e quello in corso. A questo proposito una critica, Evgenija Piščikova, osa di affermare che la poesia del XXI secolo inizia da Vera Pavlova, un altro – Boris Paramonov, autore e conduttore della rubrica “Le questioni russe” a Radio Svoboda dichiarò alla fine della trasmissione dedicata a
V. Pavlova, che tutto ciò che è stato già fatto è sufficiente per rendersene conto: lei [Vera Pavlova n.d.a.] rappresenta il nuovo secolo di platino della poesia russa. Il secolo può anche non esserci, ma Pavlova ci sarà, c’è. Chi è Vera Pavlova? Moscovita di nascita (1963), si è laureata con il massimo dei voti presso la prestigiosa Accademia di musica Gnessin di Mosca, specializzandosi in storia della musica. Per dieci anni ha cantato nel coro della chiesa, ha composto musica e, con la benedizione di Aram Khačaturjan, si stava preparando a dedicarsi alla composizione, ma a 18 anni ha sentito la necessità di ricorrere ad un altro “organo per esplorare lo spazio spirituale” – da ora in poi la parola, i versi diventano la forma principale dell’espressione. Dice Pavlova: I primi versi, non avevano nulla… Tranne l’ emozione. Sai come si fa, secondo Jung , a distinguere l’ interpretazione del sogno giusta da quella sbagliata? Quando si trova l’interpretazione giusta il cuore batte più forte, il respiro aumenta. A vent’anni il comporre dei versi mi portava ad un simile stato d’animo. Dunque sono stata spinta a prendere questa via…— Chi ti ha spinto? —Semplicemente il mio organismo confermava in continuazione: “Si! Si! Si! Questo! Questo!” — anche se le parole non c’erano ancora… Ma la musica c’era- 5
Nel 1988 la rivista letteraria “Junost’” pubblica alcuni versi di Pavlova, ma il vero successo arriva nel 1996 dopo la pubblicazione di 72 sue poesie sul quotidiano “Segodnja” – il nome della poetessa, apparsa misteriosa come una mistificazione, suscita le reazioni vivaci e contrastanti sia del pubblico che della critica.Parlando dell’autrice nella postfazione Boris Kuz’minskij avvertiva lettore att Se pure percepirete la forte, incessante, presenza carnale di un io poetico spirituale e concreto, terreno, non illudetevi: state tendendo la mano a un miraggio, incrociandola per strada non vi accorgereste che si tratta di lei. Nel 1997 esce il primo libro di versi dal titolo “Animale Celeste” la cui semantica esprime perfettamente la tematica della raccolta: uno stretto e continuo legame tra il celestiale, l’alto, lo spirituale e tutto ciò che è terreno, concreto, vivo. Sono proprio questi gli elementi che costituiscono le coordinate del mondo poetico di Vera Pavlova, sintetizzati da PavelBelickij (“Nezavisimaja gazeta”): La carnalità, col suo gusto e il peso, la quintessenza della carnalità, musica degli umori come musica della vita, carnalità degli amplessi, la vita della carne, la morte della carne e la sua legittima trasfigurazione nella poesia: ecco l’universo poetico di Vera Pavlova.
6
Infatti, con assoluta libertà e temerarietà Vera Pavlova affronta delicati argomenti del rapporto uomo – donna, parlando dell’amore travolgente, della passione, del sesso, degli amplessi, degli orgasmi ecc. Il corpo, sia femminile che maschile, è spesso l’oggetto delle sue liriche, ne viene nominata ed esaminata ogni sua parte e alla fine viene formulato un rimprovero alla natura:
Как мало мне дано для сочлененья
с тобою впадин, выступов, пазов.
Как мало – только локти и колени –Quanto poco mi è dato congiungermi
Con te in incavi, sporgenze e solchi.
Quanto poco: solo gomiti e ginocchia
5 M. Pozdnjaev, Tancuju odna, intervju Very Pavlovoj, “Ogonjok”, 1998, n.18, p.32.
6 V. Pavlova, Četvjortyj son, Zacharov, Moskva, 2000, p.1.
3
дано креплений. Ненасытен зов
вдавиться в поры кожи, в кровоток
твой устремиться водопадом горным,
извилинами мозга и кишок
совпасть, и позвоночники, как корни,
переплести, чтоб на двоих – топор…
Как мало мне дано природой-дурой:
пристраивать в единственный зазор
несложную мужскую арматуру. (31)Per puntellarmi. Insaziato appello
Di penetrare nei pori della pelle, nel flusso
Del tuo sangue come una cascata di montagna,
aderire ai meandri di cervello e viscere
e, come radici, intrecciare, le vertebre
così che solo la scure vi si abbatta…
quanto poco mi è dato dalla stolta natura:
adattare in un unico incastro
l’elementare armatura maschile.
Il corpo studia se stesso, scopre se stesso, conferma la propria esistenza toccando, sfiorando: давай друг друга трогать, пока у нас есть руки. La carnalità risulta il criterio più concreto della vita. Il momento culminante della carnalità è l’unione nell’amore dei due corpi che formano un’intera zona erogena:
Слава рукам, превратившим шрам
в эрогенную зону;
слава рукам, превратившим в храм
домик сезонный;
рукам, преподавшим другим рукам
урок красноречья , –
вечная слава твоим рукам,
локтям, предплечьям!.. (30)
***
соски эрогенны
чтоб было приятней кормить
пупок эрогенен
чтоб родину крепче любить
ладони и пальцы
чтоб радостней было творить
язык эрогенен
чтоб вынудить нас говорить (185)Gloria alle mani che fanno della cicatrice
Una zona erogena,
gloria alle mani che fanno
della casetta un tempio;
alle mani che impartiscono ad altre mani
una lezione di eloquenza,-
eterna gloria alle tue mani,
ai gomiti, agli avambracci!..***
Dei seni erogeni
Perché più dolce sia nutrire
Un ombelico erogeno
Perché più forte sia l’amore per la patria
Dei palmi e delle dita
Perché più gioioso sia creare
Una lingua erogena
Perché si sia costretti a parlare
Non c’è da stupirsi che a V.Pavlova sia stata appiccicata l’etichetta di poetessa erotica. E’ necessario precisare che la parola “erotica” nella cultura russa appartiene tradizionalmente alla sfera proibita, a quella dei numerosi tabù e assume connotazioni negative, se non peccaminose, nella coscienza collettiva. A questo proposito la poetessa cerca di spiegare ricorrendo all’esempio del campo musicale: I miei primi versetti erotici erano dei bigliettini di chi si era svegliato per primo a chi dormiva ancora. […] Poi si e’ scoperto che il tema nasconde in sé enormi possibilità vocali. Come viene impostata la voce? La voce scende sempre più in basso, la respirazione si appoggia sul diaframma – come si esprimono i maestri di canto, “si appoggia sull’utero”. La lirica erotica e’ l’ appoggio sull’utero. Tutto qui. Grazie a ciò la voce acquista molto nel timbro. […] Ora riesco a capire meglio cosa mi succedeva. Io allenavo la mia voce su questo tema. E ad un certo punto quando cominciarono a risuonare persino i talloni e i peli , questo tema mi risultò inutile. Come l’uomo dopo aver schiarito il petto può indirizzare il suono nel palato, io posso indirizzare il suono nel cielo. Non avrei potuto farlo se non avessi impostato la mia voce sull’erotismo. […] Può sembrare strano, ma senza abbassare la respirazione non si riesce a prendere le note alte…7 Quindi la poesia erotica è come un gorgheggio, una prova, un riscaldamento, per poi cantare a piena voce definita dalla poetessa “il corpo dell’anima”.
7 M. Pozdnjaev, Tancuju odna, intervju Very Pavlovoj, “Ogonjok”, 1998, n.18, p.31.4)
Quando a V. Pavlova è stato chiesto che cosa riguardo al sesso i lettori non avevano capito, la sua risposta è stata che non si trattava di sesso, che nei suoi versi non c’era concupiscenza, mancava il partner. A questo proposito la poetessa ha riferito un aneddoto su Isadora Duncan che serve a chiarire la sua posizione:” Una volta dopo lo spettacolo venne da lei la vedova di Wagner: “Avete ballato benissimo!E come ha ballato bene il vostro partner! Potrei vedere anche lui? ” Era impossibile far capire alla vecchia che la Duncan aveva ballato da sola. Eccoti il mio sesso. Io ballo da sola!” 8
Нежным по нежному писаны лучшие строки:
кончиком языка моего – по твоему нёбу,
по груди твоей, почерком бисерным, по
животу…
Нет же, любимый мой, я написала о тихом!
Можно, губами сотру
твой восклицательный знак (152)***
Так клумба государственных тюльпанов
взывает: не ходите по газонам! –
надеясь: оборвут, когда стемнеет.
Так юное влагалище, рыдая
под мужеской рукой, пощады просит
и жаждет, чтобы не было пощады.
Так я молю: увольте жить в России!
И знаю: слава Богу, не уволят. (175)Sul tenero i versi migliori si scrivono con la tenera
Punta della lingua – sul tuo palato,
Sul petto, con fine grafia, sul ventre…
Ma no, amato, io scrivevo buona buona
Posso, con le labbra cancellare
Il tuo punto esclamativo?
***
Così l’aiuola di civici tulipani
Invoca: Non calpestate l’erba!
E spera: quando farà buoi, mi strapperanno.
Così la giovane vagina, gemendo
Sotto la mano di un uomo, implora pietà
E brama che di pietà non ve ne sia.
Così io prego: Esentatemi dal vivere in Russia!
Ma lo so: grazie a Dio, non mi esenteranno.
L’elemento erotico è fortemente presente nella sua poesia, in modo particolare nelle prime raccolte pubblicate, ma sarebbe comunque molto riduttivo evidenziare solo questo aspetto. L’ erotismo nei versi di V. Pavlova non è mai fine a se stesso, è sempre intrecciato con altri componenti, uno dei quali è l’ironia che aggiunge un’intonazione particolare,equilibrando l’alto e il basso, l’insolito e il banale, evitando in tal modo eccessi di retorica e di patos.
Строю глазки, шейку и коленки,
неприступно брови поднимаю
и преступно поднимаю юбку,
медленно, как флаг олимпиады,
медленно, как занавес Большого:
вот вам пара трогательных ножек,
вот тебе скуластенькие бедра…
Хватит, сколько можно красоваться
у зеркала? (12)
***
Муза вдохновляет, когда приходит.
Жена вдохновляет, когда уходит.
Любовница вдохновляет, когда не приходит.
Хочешь, я проделаю все это одновременно?
(34)
***
где моя родина? –
возле родинки
у левой твоей ключицы.
Если переместится родинка –
родина переместится.
(41)Mi aggiusto occhi, guancia e ginocchia
Alzo le sopracciglia invulnerabili
E delittuosa la gonna,
piano, come il vessillo delle Olimpiadi,
piano, come il sipario del Sublime:
eccovi un paio di toccanti gambette,
eccoti i fianchi ampi…
Basta, quanto farsi belle ancora
Davanti allo specchio?***
La musa ispira quando arriva.
La moglie quando se ne va.
L’amante ispira quando non arriva.
Vuoi che ti sia tutto a un tempo?
***
Dov’è la mia patria?
Accanto al tuo neo
Sulla spalla sinistra.
Se il neo cambia di posto
Si sposterà anche la patria.
V. Pavlova presta grande attenzione all’aspetto formale della poesia, dichiarandosi una formalista estrema sempre in ricerca della perfezione: “Il testo è la base, sopra di esso c’è una specie di tenda, la sommità sono gli occhi dei lettori. Da me dipende come la tenda è tirata.” Un’ampia cultura, la solida preparazione e innato talento musicale di V. Pavlova trovano moltissimi riflessi e riferimenti nella suo mondo poetico. Si possono essere tracciate parecchie tematiche che meritano uno studio approfondito. L’ apparente semplicità e l’ immediatezza del verso sono in realtà l’esito di un raffinato lavoro sulla parola, di un piena padronanza delle potenzialità del linguaggio e la voglia di sperimentazione che spesso si manifesta in giochi di parole,paradossi e immagini sorprendenti, fulminee e concise come formule e aforismi. Il risultato di tale lavoro è straordinario:
8 IDEM, p. 32.
5
più laconico è il verso, più profondo o molteplice è il significato, come tanti cerchi che si formano quando si getta un sasso nell’acqua.
Поверхность мысли – слово.
Поверхность слова – жест
Поверхность жеста – кожа.
Поверхность кожи – дрожь.(205)
***
разбила твое сердце
теперь хожу по осколкам
босая (73)
***
Бабочка раскрывает крылья: Х
Бабочка складывает крылья: В
Бабочка взлетает: ХВ, ХВ
Бабочка улетает (247)Superficie del pensiero- la parola.
Superficie della parola- il gesto.
Superficie del gesto- la pelle.
Superficie della pelle- il brivido.
***
Ho frantumato il tuo cuore
Ora cammino sui frammenti
A piedi nudi***
La farfalla dischiude le ali: X
La farfalla dispone le ali: B
La farfalla spicca il volo: XB, XB
La farfalla vola via
La poetessa non scrive mai “DI”. Di musica. Di sesso. Di morte. Di bambini. Non scrive nel caso prepositivo (indiretto), ma in quello accusativo (diretto). Il tono lieve, dissacrante e antiretorico con cui si affrontano anche temi dalle implicazioni filosofiche. Sguardo inedito sul quotidiano. La realtà banale e quotidiana vista da angolature inattese. L’eroina, l’io lirico della poetessa, non nasconde affatto gli amori vissuti, perché è sempre l’amore la fonte generatrice della vita e della sua arte. L’amore è, secondo la Pavlova, la misura di ogni cosa, il metro della nostra esistenza.
Почему я, твое самое мягкое,
сделана из твоего самого твердого –
из ребра?
Потому что нет у тебя твердого,
которое не превратилось бы в мягкое
во мне…(23)
***
Я – твое второе Я.
Ты – мое второе Ты.
У местоимения
ни длины, ни высоты,
только ширина, и та
полутораспальная,
широта и долгота
и свеча венчальная. (28)Perché io tua suprema morbidezza
Son fatta della tua suprema
durezza:
dalla tua costola?
Perché nulla vi è di duro in te
Che mai non diverrebbe morbido
In me…
***
Io- tuo secondo Io.
Tu- mio secondo Tu.
Pronome privo
Di lunghezza e altezza
Eccitante e sola
Ampiezza,
vastità e durata
e candela nuziale
E’ impossibile spiegare la poesia di V. Pavlova smembrandola in parti tematiche, è autentica ed originale nella sua integrità quando parla dell’amore, dell’arte, della morte o di Dio. È ugualmente sincera nell’erotismo come nella religiosità, è santa e peccaminosa contemporaneamente. La sua anima risulta forte e tenera, remissiva e ribelle. L’ io lirico della poetessa ci si presenta come una donna – nostra contemporanea – priva di pregiudizi, consapevole della propria forza e vulnerabilità; si sente bella, creata per amare ed essere amata, quindi pronta a donarsi nell’amore maanche a preservare la propria libertà e dignità.
Мужчина: удар, давление.
Сперва без сопротивления
позволю давить сок,
потом напомню: лобокMaschio: impeto, pressione.
Prima senza resistenza
Mi concedo alla tua linfa
Poi ti ricordo: il pube
6
под мякотью прячет кость,
и ты – не хозяин: гость.(213)***
В объятьях держишь – думаешь,
поймал?
Отброшу тело, ящерицын хвост.
И то, что между ног моих искал,
тебе искать придется между
звезд.(38)
***
Они влюблены и счастливы.
Он:
– Когда тебя нет,
мне кажется –
ты просто вышла
в соседнюю комнату.
Она:
– Когда ты выходишь
в соседнюю комнату,
мне кажется –
тебя больше нет. (48)Sotto la polpa cela l’osso,
e tu non padrone sei, ma ospite.
***
Mi tieni tra le braccia: credi d’avermi catturato?
Lascerò il corpo, coda di lucertola.
E quel che tra le mie gambe cercavi
Ti toccherà cercarlo tra le stelle
***
Innamorati e felici.
Lui:
-Quando tu non ci sei.
È come se
Ti fossi allontanata
Nella stanza accanto.
Lei:
-Quando tu te ne vai
Nella stanza accanto,
E’ come se non ci fossi più-.
“Quello di Vera Pavlova” , dichiara Dmitrij Kuzmin, “è uno dei nomi più brillanti della generazione “trascurata” degli attuali quarantenni. Nella sua poesia l’attenzione alle tematiche del gender convive con un’intensa potenzialità lirica.9 La tradizione poetica è al contempo ostacolo e condizione necessaria per la formazione del proprio sistema poetico e per la creazione della propria parola nuova. Ogni grande poeta è rappresentato innanzitutto dalla parola nuova, assolutamente irripetibile, ma riconoscibile dagli altri. I versi di Vera Pavlova riaffiorano dal profondo, dalla musica interiore, dal gusto e piacere di giocare con i suoni, le sillabe e le parole.Certo, il percorso verso la libertà del respiro poetico non è mai né facile, né veloce. La voce poetica cresce, si sviluppa e acquista sempre più sfaccettature. Si cristallizza nel tempo mentre il poeta crea il proprio universo poetico e lo riempie con i propri significati. Si sa che Eros è nato per regolare la vita e la morte. Il tema della morte è sempre legato a quello dell’amore e Pavlova trova un immagine del tutto inusuale ed insolito della morte al maschile.
Смерть, погибель, кончина…
Но меня не обманешь родом,
я знаю: смерть – мужчина,
щеголь рыжебородый,
надушенный, статный, еле
заметно кривящий губы…
И так он меня полюбит,
что больше не встану с постели.
Morte, fine, cessazione…
Non m’inganna il genere,
Lo so: la morte è maschio,
Un gagà dalla barba rossa,
Profumato e prestante che
Storce appena il labbro…
E mi amerà talmente
Che più non m’alzerò dal letto.
La poesia femminile russa ha due punti di riferimento fissi: A. Achmatova e M. Cvetaeva e ogni nuova poetessaentra per forza nel loro campo d’attrazione. Quasi tutti tra i critici parlano dell’inevitabile associazione della poetica di V. Pavlova con quella di M. Cvetaeva. Il rapporto con A. Achmatova sembra più complesso o conflittuale, ma percepibile attraverso le citazioni, le allusioni, le intonazioni. Su questa base l’elenco dei maestri di Pavlova può essere allargato da A. Puškin a A. Blok e J. Brodskij, B. Pasternak, J. Mandelštam, M. Škapskaja. In una lirica la poetessa crea, in modo laconico ed estremamente efficace, tre ritratti verbali, ponendo il proprio dopo quelli di illustre maestre.
Воздух ноздрями пряла,
плотно клубок наматывала,
строк полотно ткала
Ахматова.Tessendo l’aria con le narici
In fitta matassa
Una tela di versi tesseva
Achmatova.
9
Dmitrij Kuzmin, http://www.vavilon.ru
7
Легкие утяжелив,
их силками расставила
птичий встречать прилив
Цветаева
Ради соитья лексем
в ласке русалкой плавала
и уплывала совсем
Павлова.Comprimendo i polmoni
Li liberava dai lacci
In un diluvio balbettante
Cvetaeva.
Fondendo lessemi
Nella carezza della rusalka nuotava
E affondava per sempre
Pavlova.
Non c’è dubbio: la letteratura russa è arricchita di una straordinaria poetessa e personalità. Vera Pavlova continua a scrivere intensamente, cercando sempre forme espressive nuove. Nell’unica finora intervista rilasciata al settimanale “Ogonjok” racconta un episodio della sua giovinezza: Riguardo alle recensioni… Non si tratta dei versi. La mia tesi di laurea sugli ultimi cicli vocali di Šostakovic è stata letta da due persone. La prima – Rudol’f Valentinovič Duganov, ci insegnava la teoria della letteratura. Ha corretto tutti gli errori di battitura della dattilografa. Su ogni pagina c’erano i segni della sua matita fine. La seconda persona era la mia relatrice Irina Aleksandrovna Givental’. Leggeva la tesi e sui margini scriveva: “Dio conservi Vera!”… Queste sono le più preziose recensioni…(10) Finisco anch’io le mie osservazioni sulla poesia di V. Pavlova associandomi alle parole della sua relatrice: Dio conservi Vera!
Запомните меня такой,
как щас: рассеянной и резкой.
И слово бьется за щекой,
как бабочка за занавеской. (183)Rammentami così
Come adesso: distratta e tagliente.
E la parola che batte contro la guancia
Come una farfalla contro la tenda.——————————————————————————
Bibliografia dei libri di versi di Vera Pavlova.
1. Небесное животное. М., “Золотой век”, 1997.
2. Второй язык. СПб, “Пушкинский фонд”, 1998.
3. Четвертый сон. М., “Захаров”, 2000, 2001; (vinse Premio Appolon Grigor’ev come miglior libro di poesie
del 2000).
4. Линия отрыва. СПб, “Пушкинский фонд”, 2000.
5. Совершеннолетие. М., “ОГИ”, 2002.
10
M. Pozdnjaev, Tancuju odna, intervju Very Pavlovoj, “Ogonjok”, 1998, n.18, p.32.
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Questo saggio e uscito in “Amore ed eros nella letteratura russa del Novecento”, a cura di Haisa Longo, Gabriella Imposti, Donatella Possamai, CLUEB, 2004. (copertina qui affianco)