L’anno scorso il termine “consumo collaborativo” è stato introdotto nell’ Oxford English Dictionary, prova forse non indispensabile che l’idea della sharing economy è qui per rimanere. Prestito, scambio, condivisione, baratto : in tempi e modi impensabili nell’era pre-internet, con lo smartphone che sostituisce il “telecomando” e con il quale i consumatori possono accedere efficacemente alle cose nel mondo reale. La tecnologia ha ovviato alla crisi economica, rendendo accessibili servizi più personalizzati e flessibili e modificando irreversibilmente l’approccio verso le cose. Una circolazione continua di prodotti e servizi tra gli individui che favorisce l’accesso sulla proprietà e riduce gli sprechi.
Cosa si desidera possedere? Una domanda che continua a tornare prepotentemente negli ultimi anni. Basta avere accesso a ciò che si desidera o è strettamente necessario possederlo? Quanto ristretta arriverà a diventare la sfera degli oggetti che smetteremo di considerare personali?
IL VALORE DELL’ESPERIENZA NON DELL’OGGETTO
Il concetto del noleggio ( seppur temporaneo) è stato sdoganato con l’avvento dei contenuti digitali: che si tratti di musica (Spotify) o video (Netflix, HBO), i servizi on-demand in questi settori si sono decuplicati negli ultimi anni.
C’ERA UNA VOLTA IL PEER-TO-PEER
Oggi si parla di consumo collaborativo , ovvero la condivisione reinventata dalla tecnologia, che si fa strada anche nel mercato Business to Business. E’ ovunque. Il crescente numero di piattaforme mobili che collegano in modo efficace le persone che hanno determinati beni, servizi e / o competenze con coloro che le cercano, ha creato una nuova generazione di micro-imprenditori che monetizzano qualcosa che già gli appartiene.
Conosciamo tutti Ebay e Airbnb. Oggi vi parliamo di Together Price: il primo network di riferimento delle condivisioni dove si divide insieme e
in parti uguali, il costo di qualsiasi cosa.
Una piattaforma che consente di condividere le spese, per il momento di soli prodotti e servizi in abbonamento, ma si previde l’integrazione di beni fisici a breve, in due diverse modalità: pubblica, visibile a tutti all’interno TP Network e privata, nascosta e aperta ai soli contatti dell’amministratore della proposta.
Grazie al TP Network gli utenti possono vedere cosa stanno condividendo i loro familiari, amici o colleghi ed inviare loro una richiesta di condivisione per il prodotto/servizio che intendono condividere.
Scettico? Non esserlo: la piattaforma ricalca e rispetta i termini d’uso dei singoli servizi, tutto in perfetta legalità e trasparenza e sono già migliaia gli iscritti alla piattaforma.
Al momento Together Price sostiene:
- Netflix, Spotify, Apple Music, XBOX, Playstation Network, Office Home 365
COME FUNZIONA TOGETHER PRICE
Basta registrarsi gratuitamente alla piattaforma e creare una proposta di condivisione o scegliere uno dei modelli precompilati con prezzo già impostato come da listini ufficiali.
L’utente che vuole partecipare ad una condivisione ha due modi per farlo:
Clicca sul link di invito che ha ricevuto dall’amministratore della condivisione tramite social, mail o whatsapp oppure cerca attivamente il post di condivisione all’interno del TP Network ed invia una richiesta di partecipazione all’amministratore della condivisione che dovrà accettarlo per permettergli di partecipare.
Altro da Tips
Miglior software per vendere online: ecco come sceglierlo
Nel dinamico mondo del commercio elettronico, la scelta del giusto software per vendere online può fare la differenza tra il …
Effetto anticato: applicazioni e vantaggi nella verniciatura industriale
La verniciatura industriale gioca un ruolo cruciale nel dare vita e resistenza alle superfici, che si tratti di metallo, legno …
Salvate il soldato Cecilia Sala. Le vere motivazioni del suo arresto.
Ritengo che il caso Cecilia Sala, che da giorni sta sollevando cori di sdegno contro le autorità iraniane e …