Lo scorso martedì primo giugno Marilyin Monroe avrebbe compiuto 90 anni. E così, tra le varie celebrazioni in suo onore, è arrivato anche un post a metà tra il delirante ed il patetico firmato dal “personal trainer” Giò Ametrano e condiviso sulla pagina Facebook Fitness italia. Il post prendeva in analisi alcuni scatti che ritraevano la star hollywoodiana a fare esercizi in palestra (scandalo: squat senza carico) e poi al mare, in un costume bianco anni 50 che di sicuro non era adatto ad esaltare le sinuose forme della diva (diva che, tra l’altro e a modesto parere dello scrivente, non deve per forza essere vista come la più bella di tutti i tempi e può ovviamente anche non piacere).
I glutei e le cosce, secondo Ametrano, ritratti tra l’altro in foto abbastanza sgranate e di bassa qualità, lascerebbero intuire che la Monroe non fosse in realtà così in forma e che la sua bellezza fosse addirittura “sopravvalutata”. Sì, avete letto bene: il fisico di Marilyn in realtà sarebbe stato flaccidino e troppo tondeggiante, per nulla tonico. Pochi addominali scolpiti e bicipiti definiti a trasmettere più virilità che femminilità. Lato B non marmoreo e cosce magari finanche con la cellulite (sacrilegio).
Il personal trainer ha sentenziato: la donna più affascinante del mondo non era in realtà così bella e sono bastate un paio di foto a bassa risoluzione per stabilirlo (e farsi una bella auto-marketta). Del resto è quello che succede quando si fanno pochi esercizi seri, poco crossfit, poco workout, poco squat e si assumono pochi cocktail iper-proteici e steroidi.
LA PERICOLOSITA’ INTRINSECA AD OGNI FANATISMO
Il post, manco a dirlo, ha scatenato una valanga di commenti indignati, anche perché, visto l’italiano claudicante utilizzato, chi lo ha scritto sembra rispettare il classico cliché del “molti muscoli – poco cervello e poca cultura”.
Ma l’infelice uscita dell’ennesimo personal trainer che propone ossessione compulsiva più che sana cura del proprio corpo, è sintomatica della pericolosità intrinseca di ogni approccio fanatico che contempli anche un processo di evangelizzazione e quindi omologazione sociale e culturale. Persone mentalmente deboli e colme di vuoti interiori, riempiono appunto tali vuoti con ossessioni di diverso genere, solitamente legate proprio al cibo ed al proprio aspetto fisico.
Non si limitano però a portare avanti quello che è un vero proprio credo para-religioso visto che, essendo profondamente insicure, desiderano circondarsi di persone identiche a loro. Proprio come i fondamentalisti, infatti, mal sopportano la diversità e si auto-convincono che l’unico modo di vivere sia quello che praticano personalmente. Per questo motivo, tentano di “convertire” il resto del mondo e di abbattere ogni forma di (sana) eterogenia. Nel caso specifico, l’unico canone di bellezza accettato, è quello che prevede corpi che sembrano scolpiti nella roccia e fisici sempre, perfettamente tonici. Cura maniacale della propria esteriorità e rapporto malato con il cibo.
TRA ORGOGLIO CURVY E FITNESS IMPOSTO
Come intuibile, il fanatismo colpisce le menti più deboli, mentre non attecchisce in chi ha il giusto equilibrio psicologico per gestire insicurezze, frustrazioni e paure. Conosco molte persone che amano il fitness, passano svariate ore a settimana in palestra e ci tengono molto alla propria forma fisica. Le rispetto e in un certo senso le invidio anche, perché oggettivamente un corpo armonico e tonico è bello da vedere (e da toccare). Queste persone, però, essendo sane, non passano le proprie giornate demolendo ed insultando chi non porta avanti il loro stesso stile di vita, non pensano che l’unica forma di bellezza concepibile sia quella che amano loro e non vogliono trasformare ogni altro essere umano in “tartarugato”. Vivono e lasciano vivere, semplicemente.
Chi mi legge e mi segue da un po’, sa tra l’altro che mi sono sempre scagliato contro certo buonismo de-responsabilizzante ed auto-assolutorio, che definisce “curvy” chi è invece obeso ed ha quindi un grave problema di salute che andrebbe accettato e curato. Non sono per il “grasso e bello”, né per un banale “è bello ciò che piace”. Direi che è bello ciò che è sano ed equilibrato nel corpo e nella mente e, se il tuo corpo è perfetto ma il tuo cervello ha chiari sintomi di squilibrio, c’è qualcosa che non funziona ed il processo “mens sana in corpore sano” è andato in cortocicuito.
Se volete massacrarvi di addominali e piegamenti fate pure. Se volete mangiare vegano idem. Se volete sensibilizzare le persone a rispettare maggiormente se stesse e l’ambiente, ancora meglio. Ma senza degenerare nel fanatismo e nell’integralismo impositivo. Senza dimenticarvi di mantenere un solido e perenne contatto con chi è diverso da voi, ha gusti differenti e stili di vita differenti che non arrecano alcun danno al prossimo.