Gianroberto Casaleggio è morto, all’età di 61 anni, dopo aver lottato a lungo contro una malattia che l’aveva portato anche ad un’operazione alla testa, nel 2014. La notizia è stata data ufficialmente anche sul blog di Beppegrillo, diradando immediatamente ogni dubbio su qualche ipotetica bufala.
Il fondatore del Movimento 5 Stelle, dunque, lascia la sua creatura orfana dopo anni di battaglie, successi, flop, contraddizioni ed innovazioni e a pochi mesi dalla sfida definitiva per le delicatissime elezioni romane.
Casaleggio era intervenuto solo pochi giorni fa proprio sulla malattia che oggi l’ha stroncato. Il suo commento, sintetico come di consueto:”Non mollo”. Le sue previsioni sul futuro digitale (e politico/sociale) del mondo sono, insieme al Cinque Stelle, un’eredità senza dubbio affascinante e che altrettanto sicuramente, dopo la morte, sarà rivista e spulciata in ogni sua parte.
Beppe Grillo perde dunque un compagno forse irrinunciabile per la guida (sempre più discussa) del Cinque Stelle. Una guida che, da dietro le quinte, aveva probabilmente diretto il movimento politico molto di più di quanto non avesse mai fatto il comico genovese, tra l’altro ultimamente defilatosi sempre più dalle prime linee, per lasciare spazio ai nuovi alfieri del “direttorio”.
Sarebbe interessante, in tal senso, avventurarsi nel prevedere l’evoluzione (o l’involuzione) del Movimento nell’epoca D.C (dopo Casaleggio). Ma lasciamo le previsioni sul futuro al suo fondatore, salutandolo con rispetto.