Sta per uscire in libreria L’indegno, Il quarto romanzo americano di Monda
L’impresa è di quelle che possono costare, psicologicamente parlando, l’osso del collo. Il monito vergato di proprio pugno nel racconto “il tempo del nostro tempo” da Norman Mailer, sulla follia del lanciare sfide al talento schierato nelle strade di New York non andrebbe preso alla leggera, lo stesso Mailer è rimasto abbastanza elettrizzato, forse oltre il sostenibile, da questa stessa scossa da cui ci metteva in guardia, che può improvvisamente dare la gigantesca metropoli newyorkese attraverso la materia superconduttiva che è la letteratura.
Ma il dado è stato tratto da tempo ormai e Antonio Monda, una specie di novello Plutarco contemporaneo approdato dalla piccola Atene-ItaIia degli anni 90 nella Roma-New York contemporanea, si trova oggi al 4° round del match .
A breve i lettori si accalcheranno sulle pagine del nuovo libro di Monda come fossero le gradinate del Madison Square Garden per vedere/leggere il proseguimento della sfida che egli ha lanciato, soprattutto a se stesso: quella cioè di raccontarci la New York del 900, anche attraverso il filo rosso della boxe narrata attraverso i grandi incontri del secolo scorso che costellano questa decalogia, e le sue storie di sconfitte e successi, di resistenze e esistenze, dell’amore e della violenza, degli approdi e delle sfide e di molto altro, in un’opera immensa quale si presenta il progetto di questa decalogia su New York.
L’indegno esce in libreria il 15 marzo per la Mondatori. Unica traccia, unico indizio che ne abbiamo per il momento è l’intensa immagine, nella copertina, delle distrutte torri gemelle; un’immagine sdoppiata e sfocata come nello scomparire, o nel riapparire della magia letteraria, e questo titolo, feroce.
L’indegno era stato preceduto, un anno fa, da Ota benga, la
storia del pigmeo della tribù Mbuti finito nei primi del 900 nella gabbia delle scimmie dello zoo di New York, di cui ho ampiamente trattato al momento della sua uscita con una recensione saggistica, che potete leggere qui e da altri due libri: “L’America non esiste” e “La casa sulla roccia“. Libri autonomi quanto intimamente legati anche per il travaso dagli uni agli altri di vari personaggi, o di loro discendenze e, ovviamente, per essere parti della grande narrazione intorno e dentro New York, mitica polis meta di leggendarie ed epiche migrazioni.
Che a Monda –tra i suoi altri infiniti impegni che spaziano dalla cattedra al Film and Television Department della New York University , agli articoli come autorevole voce culturale dalle colonne di La Repubblica, alla presidenza artistica della Festa del Cinema di Roma, e altro– tutto ciò sia reso possibile dalle potenti alchimie di donna Jacqueline, la sua straordinaria moglie, e dal tifo ultras dei figli Caterina Marialuisa e Ignazio, che evidentemente lo ricaricano di un surplus emotivo ed energetico incredibile, oltre che dal proprio talento, questo ci sembra chiaro o altrimenti avrebbe venduto l’anima al diavolo.
Il 16 marzo alle ore 19 Antonio Monda, insieme a Antonio Spadaro e Antonio Pennacchi, presenterà il libro a Roma al Piccolo Eliseo.
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Antonio Monda (Velletri, Roma, 1962) vive a New York dove insegna alla New York University, collabora con «la Repubblica» e «Vogue» e tiene su RaiNews24 la rubrica Central Park West. Autore dei saggi La magnifica illusione (Fazi 2003), The Hidden God (MoMA 2004), Tu credi? (Fazi 2006, Mondadori 2013) e Il paradiso dei lettori innamorati (Mondadori 2013) e della raccolta di racconti e immagini Nella città nuda (Rizzoli 2013). Per Mondadori ha inoltre pubblicato i romanziAssoluzione (2008) e L’America non esiste (2012), i racconti Hanno preferito le tenebre (2010) e il libro intervista con Ennio Morricone Lontano dai sogni(2010). È il direttore artistico del festival letterario “Le Conversazioni”. Dal 2015 è il nuovo direttore artistico del Festival Internazionale del Film di Roma.