Si dice che il parto sia il dolore più atroce che un essere umano possa provare. E’ vero. C’è chi decide di viverlo in totale naturalezza, senza epidurale, decidendo di soffrire ma di sentire, chi invece non crede al “partorirai con dolore” e sceglie l’anestesia, e chi addirittura, non per necessità ma per scelta, chiede ai medici il cesareo.
In Inghilterra esiste un’altra alternativa a queste tre opzioni, che oramai nelle sale parto viene vissuta come una pratica comune per un parto indolore. Si tratta di gas esilarante che aiuta a resistere durante la parte più dolorosa del parto. Gli inglesi la chiamano “anestesia soft” perché non è invasiva come l’epidurale e può essere decisa all’ultimo momento, quando la futura mamma sente di non farcela più.
Parliamo del protossido d’azoto, una miscela di gas medici con proprietà analgesiche e rilassanti e, in questo caso, è la paziente che gestisce in maniera del tutto autonoma la somministrazione del farmaco, tenendo in conto che l’efficacia analgesica varia molto da donna a donna.
Oltre ad agire contro il dolore questo gas possiede proprietà ansiolitiche, induce nella partoriente uno stato di calma che la aiuta al momento della fuoriuscita del bambino. Il gas viene utilizzato quando si entra nella fase dilatante e le contrazioni hanno una maggiore intensità e frequenza.
Molto conosciuto ed utilizzato quotidianamente in anestesia generale per ridurre la concentrazione di altri gas più potenti, in ambito ostetrico può essere considerato un’interessante alternativa poco invasiva rispetto alla pratica dell’epidurale. Tuttavia a oggi sono ancora pochi i centri che ne dispongono soprattutto a causa dei costi elevati, equiparabili a quelli dell’epidurale.