Fatemi capire: viviamo in un paese in cui la gente guarda “Uomini e Donne”, “L’Isola dei famosi” e Barbara D’Urso in televisione, un paese in cui la musica che funziona di più è quella di Sfera Ebbasta e della Dark Polo Gang in cui le donne, al massimo, sono “cagne”, un paese in cui la gente crede che cacciare qualche decina di naufraghi a bordo di una nave di salvataggio migliorerà la vita dei poveri italiani.
Un paese in cui, se un 25enne africano si suicida, c’è chi scrive “uno di meno”, un paese in cui si fanno scrivere testi di legge sull’affidamento dei bambini a Pillon: un cattofascista che qualche mese fa annunciava interrogazioni parlamentari contro “La stregoneria nelle scuole”.
Un paese in cui l’agricoltura del sud è affidata a un ministro leghista la cui email era “terronsgohome”, un paese in cui i napoletani votano felici per uno sciacallo che, fino a qualche anno fa, li chiamava “colerosi terremotati”, un paese in cui ci si fa beffe della cultura e “professore” è diventato un insulto.
Un paese in cui migliaia di persone credono che i vaccini provochino l’autismo e magari pure che la terra sia piatta, un paese in cui un senatore del M5S parla di un falso antigiudaico risalente al 1800 (“I protocolli dei Savi di Sion”) spacciandolo per reale, un paese in cui quelli che gridano “ONESTÀ!” governano con un partito che ha rubato 49 milioni di euro allo Stato, un paese in cui si tagliano 30 milioni di euro all’istruzione ma la gente è felice perché finalmente può berciare contro i ne*ri.
Un paese in cui Vito Crimi, colui che scambiò due tram in coda per un incidente ferroviario a Palermo, è responsabile dei servizi segreti e Toninelli, colui che voleva costruire un ponte/parco giochi a Genova e parlava di “tanti imprenditori” che usavano ogni giorno un tunnel del Brennero inesistente, fa il ministro dei trasporti.
Ecco, viviamo in questo paese qui.
E voi adesso vi stupite perché Fabrizio Corona (uno condannato per ogni sorta di reato, dall’estorsione in giù) è un sessista e la gente corre a comprare quella carta da culo che lui definisce “libro”?
Sul serio?
Dai, su.