I Peaky Blinders sono tornati. Con la solita dose di intrighi, sangue e ferocia che ormai li contraddistingue. L’ambizione e il desiderio di dominio gli hanno portati ancora più in alto, verso intrighi internazionali sempre più pericolosi, e per il grande Thomas Shelby questa volta non sarà così facile uscirne indenne.
Nel finale della precedente stagione, Thomas era riuscito a salvarsi per miracolo solo per volontà di Winston Churchill in persona e di un misterioso compito da svolgere. Con un salto temporale di due anni, ritroviamo il protagonista già padre e in procinto di sposarsi, stretto in una morsa mortale tra russi folli e annoiati e preti emissari senza scrupoli, che minacciano seriamente di mettere in pericolo non solo tutto ciò che negli ultimi anni ha costruito, ma ancor più la sua famiglia.
Ora, per i Peaky Blinders, che hanno ottenuto il controllo della città, si aggiungono complotti spostati su un piano molto più alto, un piano forse troppo elevato anche per la mente brillante e scaltra di Tommy, che per quanto provi a tenere al sicuro i propri cari, si ritrova mai come ora in difficoltà e in netto svantaggio, di fronte a dei nemici molto più brutali e potenti di lui. Su tutti, padre John Hughes (Paddy Considine), il vero antagonista di questa stagione, che porta in superficie una tematica delicata e sempre attuale della corruzione e pedofilia all’interno della Chiesa.
E proprio la Chiesa, Dio e la fede acquistano grande importanza in questa stagione: la ricerca di redenzione e speranza in un futuro migliore si fanno strada tra questi gangster, in perenne lotta con demoni interiori, che puntualmente riemergono con forza. Sacro e profano, luci e ombre si alternano e si confondono, tratteggiando un quadro contraddittorio, crudo ma vero, in cui i protagonisti si muovono in una Birmingham, fumosa e sporca, tra sparatorie e incendi, con quell’aura di sicurezza e arroganza che conosciamo così bene, ma che ben presto inizia a incrinarsi. Thomas Shelby, vero pilastro della famiglia, arguto, freddo e impassibile, lo vediamo crollare inesorabilmente, sempre più tormentato, dilaniato e debole, messo a dura prova dagli eventi e dal dolore che ormai non riesce più a contenere.
Perché se i Peaky Blinders sono diventati i padroni della città, potenti e temuti da tutti, nel frattempo hanno stretto legami che li hanno resi facili bersagli. Thomas ha messo su famiglia, con Grace e il piccolo Charlie, Arthur aiutato da Linda ha intrapreso una strada più spirituale, e lo stesso John si dimostra pronto a voltare pagina per la moglie e i bambini. Una grande rivoluzione di questa stagione, non a caso, è proprio il ruolo delle donne: anche una serie tv fortemente machista come Peaky Blinders, per la prima volta dà ampio spazio all’altro sesso, ribaltando un modus operandi tradizionale e dando vita a una stagione estremamente femminista. Sono loro ad avere le redini in mano, a ordine complotti e piani, ad influenzare e guidare gli uomini, spesso spiazzati, inermi e impotenti di fronte alla forza e astuzia delle donne. Si pensi alla Duchessa Tatiana Petrovna (Gaite Jansen), new entry del cast, che riesce a cogliere di sorpresa il protagonista, incapace di gestire l’incontrollabile follia della ragazza. Persino la dolce e innocente Linda riesce a mettere ko Tommy, che suo malgrado si rende conto di non avere più il controllo della situazione. Le donne di Peaky Blinders, insomma, non sono più disposte a subire e sottostare agli ordini di questi uomini bruti e arroganti. Sono pronte a farsi sentire, a battersi per le proprie idee e ad avere il coraggio di dire no, anche al dispotico Thomas Shelby.
Cillian Murphy regala l’ennesima performance superba, tratteggiando perfettamente le contraddizioni di un personaggio complesso ed enigmatico, affiancato da un cast eccelso, di cui fa parte anche il grande Tom Hardy, magistrale nel ruolo di Alfie Solomons. I loro brevi ma intensi scambi sono tra le migliori scene di una stagione capolavoro, che aggiunge un altro pezzo importante ad una storia potente, emozionante e coinvolgente come poche. Dalla regia alla sceneggiatura esemplari, fino alla ormai mitica colonna sonora, la serie tv ideata da Steven Knight si attesta un piccolo grande gioiello della tv inglese, che non smette di sorprendere e appassionare, attraverso sei episodi dal ritmo incalzante e dal montaggio perfetto, che si chiudono con il miglior finale di sempre. L’attesa sarà davvero lunga, ma possiamo stare tranquilli. Peaky Blinders è già stato rinnovato per altre due stagioni.