Una delle prime cose che ho notato dopo che è nato mio figlio, è come è cambiato il mio modo di dormire. Prima di lui avevo il sonno pesante, quasi nulla poteva svegliarmi, dormivo tranquilla, quando potevo, oltre le 9 e non facevo attanzione a nulla, mai avuto problemi per la sveglia che ticchettava o i rumori fuori dalla finestra.
Da quando è nato Riccardo il mio sonno non è più profondo e pesante ma è solo un riposo a occhi chiusi. Appena è nato lui, nonostante abbia dormito nella sua cameretta fin dal primo girono, riuscivo a sentire, a percepire, a ‘vedere’ il suo respiro. Prima che piangesse ero già vicino al suo lettino per consolarlo e ogni colpo di tosse mi faceva saltare sul letto. Inoltre gli orari sono nettamente cambiati, si va a letto prima e non ci si sveglia mai dopo le 7,30.
Anche adesso che le sue notti sono continue e serene, dopo aver passato i primi 12 mesi tra mille risvegli e un singhiozzo di poppate, le cose cambiano poco. Una mamma non può mai distogliere l’attenzione, neppure quando dorme.
C’è chi il figlio, fin dai primi mesi, se l’è portato nel lettone, proprio per evitare di “non sentire” i suoi respiri, pianti, richiami, e di conseguenza ha dovuto modificare oltre alla qualità anche la forma del suo sonno, per ospitare il piccolino tra lei e il proprio consorte. Il bambino ha così preso il posto che aveva la pancia, o forse un posto nuovo.
Ecco alcune delle posizioni più tipiche di una mamma che dorme:
Koala.
Si basa sul contatto. Tanto contatto. Nonostante la stagione, queste mamme si raggomitolano a ventosa dietro alla schiena del piccolo, magari trasmettendogli anche un gran caldo. Si tratta di una forma di protezione profonda.
Wrestler.
Anche questa posizione si basa sul contatto fisico, ma il più stringe il bambino fino a stritolarlo, soprattutto ponendo il braccio intorno al collo. Un modo anche per sentire dov’è il piccolo ed evitare cadute.
Flash.
Avviene a quelle mamme che hanno la fortuna di vedere il proprio figlio crollare dopo la poppata. In qualsiasi posizione avvenga, sia lui che lei si addormentano di botto, stanchi morti. Sono madri fortunate e soprattutto molto stanche, che non riescono a scegliere la posizione tanto il sonno. Ma bisogna sempre fare attenzione perché se ci si addormenta prima che il piccolo si sia staccato dal seno si può anche rischiare di soffocarlo, per tale motivo è sempre meglio metterlo nel suo lettino.
Democratico.
Acviene la codivisione del bambino, ponendolo tra mamma e papà in orizzontale. In questo caso a fare molta attenzione al piccolo deve essere anche il padre. Un modo per condividere le responsabilità del sonno notturno.
Contro.
Avviene per quelle madri che vivono mille risvegli notturni perché questo si sveglia molto spesso e cambia posizione. Per evitare che cada e si faccia male va quindi rimesso nella posizione corretta.
In un angolo.
Sono quelli che, oltre al bambino nel letto si ritrovano anche venti peluche, cinque macchinine e un biberon. Così la notte trovare un posto per sé diventa complicato e la mamma è costretta a mettersi nel fondo del letto o stritolata al muro.
Colonizzatore.
Molto precisa la madre che assegna a tutti un posto nel lettone. Ma poi alla fine papà e figlio le rubano sempre gli spazi e la mattina è praticamente fuori dal letto. Altruista ma anche minoritaria talvolta andrà a dormire sul divano verso le 3 del mattino.
Attenta.
E’ quella mamma che praticamente dorme seduta e che ad ogni pianto, lamento, segno del bambino corre il camera sua per vedere se respira. Al mattino avrà due occhiaie che toccano per terra e molto molto stress. Ma per fortuna questa fase passa dopo circa 12 mesi.