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Justin Bieber: 5 Motivi per convincerti che anche tu dovresti amarlo.

Postato il Febbraio 6, 2016 Federico José Bottino 0

Per leggere questo articolo ti servono: 7 minuti

DISCLAIMER:
In questo articolo, si parlerà della musica e della discografia come semplice settore di mercato, ovvero pop music. Puristi ed emotivi della musica, vi ho avvertiti. Potete tornare ad ascoltare i Dream. 

Sì, è giunto il momento. E’giunto in tensione e catartico ma è giunto, infine, e ora mi appresto quindi a dichiarare ciò che per molto tempo ho tenuto nascosto.

Mi piace Justin Bieber. Di più: lo adoro. Per certi versi lo invidio. Mi sta simpatico e lo trovo brillante per un sacco di ragioni.
Penso sia brutta e frustrata l’attenzione mediatica spesso dispregiativa mossa dagli haters contro di lui. Penso sia bravo a fare quello che fa e ritengo che pochissimi saprebbero gestire la situazione con la metà del suo savoir faire.

Avevo così pensato di scrivere un lungo testo, coerente e raffinato, nel quale avrei cercato di convincere i lettori a diventare dei Bieliber. Lo avrei scritto strutturandolo in paragrafi e facendo attenzione alla punteggiatura.

Tuttavia negli ultimi giorni ho cominciato a seguire Andrea Passador su Facebook ed è da una settimana che di Oltreuomo leggo solo liste. E devo dire che la filosofia prorompente e lavativa che ci sta dietro è molto convincente.
Della serie, “Se Carver non avesse avuto voglia di fare un cazzo, avrebbe scritto così.”

Infatti.

1. Justin Bieber è talentuoso. Molto.

Sfatiamo questo falso e tendenzioso mito secondo il quale Justin Bieber sia privo di talento (sempre ammesso il talento esista). Inizia a calcare i palchi a 13 anni e durante la sua prima apparizione in pubblico si esibisce cantando e suonando una cover di “So Sick” di Ne Yo. Gli accordi sono da spiaggia ma la voce è sia bianca che impostata. Tiene perfettamente il tempo come ogni buon batterista e quei quattro accordi che fa con la chitarra sono memorie armoniche fondamentali apprese durante gli studi di piano classico.
Eccelle in alcuno di questi strumenti? Non lo sappiamo: i video che ritraggono il polistrumentismo di Justin Bieber risalgono a prima dei suoi 16 anni. Sappiamo giusto che il suo strumento principale, oltre la voce, è la batteria. Ma la domanda è: “Tu, bassista della band-garage-punk-soft-core-metal-gore, che vai in giro con i capelli unti e lunghi dicendo che tu e i tuoi amici spingete la vera musica underground. Tu, quanti strumenti sai suonare (basso incluso)?”



https://www.youtube.com/watch?v=3BrTlJu8V_A
 (in questo ha 2 anni.)
https://www.youtube.com/watch?v=J8B2dX3FLTo

2. L’ultima vera Rock (Pop) Star: Justin Bieber

Vogliamo intendere rock star nel suo significato post-romantico sociale e non musicale. Quello che rimanda all’universo degli aneddoti, come uno secondo il quale Page e compagni, dopo aver fatto copioso uso di droga e aver terminato la scaletta dei Led Zeppelin, spolpassero le donne vive e ne gettassero le ossa fuori dai finestrini dei furgoni.
Negli anni ’70 si pensava che le rockstars facessero roba così.
Le sofisticate tecniche di investigazione renderebbero complicatissimo a Justin Bieber spolpare vive delle donne gettandone i rimasugli ossei fuori dal finestrino, ciononostante Justin si impegna davvero a vivere una vita da rockstar, al di sopra delle regole, nel bene e nel male.
E’ stato arrestato diverse volte: per possesso di stupefacenti, per guida in stato di ebbrezza ed eccesso di velocità, per rissa e aggressione. E’ inoltre rinomato per concedere sesso alle fan, anche più di una alla volta ed è stato accusato da presunte di essere il padre del bambino che portavano in grembo – Justin non ha mai riconosciuto nessun bambino. Col cazzo lo inchiodi a Justin! -. Si sappia anche che, quando non è in tourné o in commissariato, Justin Bieber, doveroso da menzionare, fa parlare di lui per il suo impegno sociale.
Infine vorrei notificarvi che a quanto dicono i tabloids Justin Bibier ha appena ufficialmente rotto con la sua fidanzatina che ha dichiarato di avere il cuore spezzato per colpa di JB. La ragazza è questa qui.

alien_artifact via Foter.com / CC BY-SA

alien_artifact via Foter.com / CC BY-SA

3. Justin Bieber: un ottimo affare fa ottimi affari.

Sì, doveroso dirlo. Justin Bieber è il fenomeno discografico degli ultimi 15 anni. Ha venduto più di 44,7 mln di copie, estratto più di 44 singoli, ha invaso le classifiche di tutto il mondo ed è l’artista più visualizzato su Youtube, totalizzando ad oggi più di due miliardi di views.

Scoperto da Scooter Braun, è stato prodotto da una joint venture con Usher Raymond, in occasione del suo primo album, My way. L’album ha totalizzato in due anni 10 milioni di copie vendute in tutto il mondo e il singolo estratto, Baby, continua a essere oggi uno dei 5 video più visti su Youtube.

Ci sono delle ragioni molto precise per le quali Justin Bieber si è rivelato un prodotto discografico decisamente più valido di alcuni suoi colleghi della scuola Teen Pop. Oltre che al fortissimo legame che i discografici sono riusciti a creare tra Justin Bieber e il suo bacino di fan adolescenti, bisogna ammettere la bravura del team di produzione di accompagnare con il sound proposto negli album la crescita adolescenziale di Justin – e quindi delle sue fan – riuscendo a creare una icona forte e indipendente, sulla falsa riga dei sex simbols degli anni ’80 e ’90.

Bieber, giovane pop star stra piena di soldi, dimostra inoltre l’intelligenza per praticare buoni investimenti. Ha infatti recentemente investito su un nuovo social network, figura come uno degli investitori attivi di Spotify e ha collaborato alla formazione di un centro di accellerazione per Start Up.

Secondo il Celebritynetworth Justin Bieber è il fulcro di un universo affaristico che può vantare un network di più di 200 milioni di dollari.

4. Justin Bieber ha una sua evoluzione discografica.

Nel suo genere (il pop), è cangiante, bisogna ammetterlo. Se il picco di dislikes era appunto coinciso con il boom mondiale di Baby, gli haters stanno pian piano mollando la presa. E non solo: i fan stanno aumentando. Justin Bieber infatti è uno dei pochi artisti che continua a conservare un margine di crescita relativo ai fan e ricerche ogni anno (Sources: Facebook, Google trends).
Il motivo di un successo strabiliante che dura da più di otto anni non può infatti essere attribuito ad una sola fascia d’età.
I produttori hanno centrato in pieno il target di riferimento (8 – 15 anni. Giusto un po’ di rap per farlo arrivare fino a 16) con il primo singolo, “Baby” e sono riusciti a tenere quel target incollato a Justin, studiando i trend di moda fra i teenagers, e riproponendo sound già ampiamente collaudati, un po’ copiando Timberlake, un po’ Mario, un po’ Usher. I producer hanno però capito che era importante accompagnare i fan e dunque riuscire a trasformare Justin sempre in ciò che le fan si sarebbero aspettate. Analizzando come i producer di Hanna Montana hanno faticato per riacchiappare l’utenza di Hanna Montana con la svolta hard di Miley, si può notare come invece i producer di Justin Beiber abbiano sempre operato delle ottime indagini di mercato in favore degli album che sarebbero stati lanciati. Hanno quindi entusiasmato le dodicenni con One time. Le quattordicenni, alle prese con gli ormoni, hanno divorato Boyfriend. Le quindicenni erano in estasi nel vedere i poster e le foto della campagna testimonial di Beiber per Calvin Klein. I più grandi, dai sedici ai vent’anni ballavano in discoteca sui bassi di The beauty and the beat. E ora gli stessi venticinquenni che andavano a saltare con le mani al cielo per Skrillex, due anni fa, ora mi dicono: “Minchia oh, sai che quel nuovo singolo di Justin Bibier, Sorry, è addirittura figo?”. Già, chissà perchè.

https://www.youtube.com/watch?v=td2O0wvc5d4

5. Confronto agli altri, non è poi così male.

Ed è così. Diciamo la  verità: se all’inizio ce l’avevamo con lui perché ci dicevamo che era un ragazzino e piaceva solo alle ragazzine; ora quelle ragazzine vanno all’università e alcuni miei amici vorrebbero pure uscirci assieme. Nessuno ce l’ha più con Bieber perché è un ragazzino. Qualcuno persiste dicendo che la musica che propone è scadente, banale e priva di valore, ma a ben vedere quel qualcuno potrebbe sbagliarsi di grosso.
Scadente non è. Le produzioni sono di altissimo livello e hanno coinvolto mostri della produzione musicale come Stewart, Martin, Usher e tanti altri.
Banale deve esserlo. E’ musica che ha una finalità prettamente commerciale e soprattutto d’intrattenimento (i bassi e le ritmiche up time sono per ballare!): deve lasciare l’ascoltatore euforico grazie al sound e rassicurato dalla semplicità armonica e melodica del brano. E’ musica da presabenescema.
Priva di valore, infine ha un’accezione dubbia. La musica commerciale ha un solo fine – e lo abbiamo già trattato nel punto 3 – ma anche volendo accettare la pretesa che debba esserci un intento artistico anche nella pop music, allora siamo costretti a fare questo semplice ragionamento che blindato scongiura Bieber.
Quello stesso ragionamento che ci spinge a votare dall’una piuttosto che dall’altra parte all’elezioni:

“Ma perchè, l’artri ‘so mejo?”

 

#Discografia#Federico José Bottino#Justin Beiber#Selena Gomez#Usher

Pubblicato da

Federico José Bottino

Mi piace cantare e scrivere e mangiare la pizza. Scrittore e autore, consulente per la comunicazione strategica e la scrittura creativa. Founder@Yeerida

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