Le definizioni sono quanto di peggio possa esistere, sia per adulti che per bambini. Chi non si è mai sentito “definire” asociale, timido, introverso, estroverso, eccentrico…
E per i bambini questi aggettivi diventano stigma specie se affibbiati da specialisti, insegnanti, psicologi : iperattivo, vivace, violento.
Ho sempre odiato le definizioni, ma da quando ho un figlio ancora di più. C’è gente, mai vista, solo conoscente o purtroppo parente, che si azzarda a chiederti: “ma è iperattivo?” solo perché, come è normale per un bimbo di 2 anni, gioca, corre, non sta mai fermo. Senti al parco genitori preoccupati: “lo specialista ha detto che mio figlio ha un indole violenta”, “sì lei è timida ed introversa, lo hanno detto le maestre”, “mio figlio minore è troppo vivace, quello maggiore troppo timido”.
Credo che il carattere, la personalità, la diversità rendano ogni persona, fortunatamente, varia. Ci sono bimbi che a due anni non stanno mai fermi e poi crescendo si tranquillizzano, altri che usano le mani per difendere il proprio guscio di timidezza, e dirgli “sei un bambino violento” non gli fa bene.
Ci sono mamme e papà che, addirittura, fidandosi di specialisti, danno pasticche ai figli per “calmarli” e altri che “gli ho tolto la cioccolata perché la nonno mi ha detto che poteva essere quello a sovraeccitarlo”.
Quando ho visto questo video sono rimasta entusiasta. Avrei voluto inoltrarlo a moltissime mamme che conosco, ma non l’ho fatto perché credo che non tutte possano capire il buono che c’è dietro. Come quando ci innamoriamo, nei figli dobbiamo sempre vedere la parte buona, il bello, il talento. Se tuo figlio lancia continuamente i giochi magari potrà diventare un talento del baseball. Se urla tanto magari il suo futuro è nel canto. E se distrugge è curioso, un futuro ricercatore.
Mostriamo sempre ai nostri figli la parte migliore di loro, perché essi si riflettono nei nostri occhi e hanno bisogno, tanto bisogno, del nostro amore.