Era il 2013 quando la ricerca “Euromonitor international’s passport” ha indicato l’Italia come primo paese d’Europa per la vendita di integratori alimentari. La crescita dell’1,5% rispetto a due anni prima è stata una sorpresa, ma non per farmacie e parafarmacie che per prime hanno rinvenuto quest’evoluzione incredibile in un settore che fino a un decennio prima, non aveva affatto una simile rilevanza.
Le idee circa l’uso degli integratori sono ancora confuse però, specialmente in quanto la maggior parte di notizie locali ha spesso riguardato la vendita illegale di prodotti provenienti dall’estero presso palestre e aziende impegnate nel mondo dello sport. Allora sarà vero che a farne uso siano solo uomini e donne intenzionati ad apparire più muscolosi? E’ davvero questo lo scopo di chi assume integratori alimentari?
A dispetto delle critiche, stranamente in pochi hanno focalizzato l’attenzione su un aspetto ancor più interessante: i principali consumatori di integratori, fino a tre anni fa, non erano affatto giovani intenti a gonfiare la propria massa muscolare, ma donne.
I risultati della succitata ricerca rivelano che moltissime donne italiane laureate fra i 40 e i 50 anni preferiscano terapie non convenzionali come l’assunzione di fitoterapici ed integratori per questioni mediche. Lo scopo è infatti preventivo, e non solo: sono tantissime e tantissimi a utilizzare gli integratori per trattare patologie e sintomi. E’ il caso dell’acido folico: la vitamina B9, infatti, è stata oggetto di discussione poiché la percentuale di donne che l’assumevano correttamente era veramente bassa. Per questo nel 2004 lo stato italiano ha reagito alla disinformazione mediante una campagna che ha triplicato la percentuale di donne consapevoli e finalmente al corrente dell’informazione corretta.
L’acido folico è indispensabile per prevenire dei difetti allo sviluppo del feto e viene utilizzato anche dai soggetti anemici, ma non comporta comunque l’assunzione di un integratore?
Ad ogni modo, questo è ciò che accade – o che accadeva – nel nostro paese fino a poco tempo fa, mentre negli Stati Uniti si proseguiva a somministrare un integratore multivitaminico a ben 14.641 medici volontari per uno studio clinico durato ben 12 anni: si tratta del Physician’s Health Study II, il quale ha dimostrato l’efficacia dell’integratore sulla riduzione dell’incidenza del cancro.
Ma di casi simili, non è affatto difficile trovarne e perché stupirsi quando i suddetti prodotti vengono proprio venduti presso le stesse farmacie dove acquistiamo la maggior parte dei rimedi alle malattie più comuni?
E intanto anche online pullulano gli eshop dove acquistare integratori è facilissimo, nonostante l’assenza di sperimentazione per l’ammissione in commercio.
Nel 2016 non è più possibile essere ignoranti su una tematica simile, ma la realtà del nostro paese è totalmente opposta dato che quando si parla di integratori, si creano degli schieramenti di idee in antitesi che sono entrambe incomplete. Chi li assume finisce persino per idolatrarli, chi non lo fa generalizza citando i classici palestrati che possiamo tranquillamente scorgere in tv o per strada: peccato che nessuno dei due abbia ragione.
Probiotici, aminoacidi, lattoferrina, fitoestrogeni sono solo alcune delle sostanze assunte da uomini e donne di tutto il mondo sotto forma di integratori per ragioni mediche e non estetiche. I dati attuali attestano una crescita che sembra inarrestabile, ma che non genera alcun paragone con gli Stati Uniti, dove il consumo di integratori è alquanto rinomato.
Ma allora fanno bene o fanno male? I pareri sono ancora contrastanti: non mancano i medici che ne suggeriscono un uso moderato, ma intanto dal continente americano arrivano sul mercato italiano anche i nutracosmetici, una tipologia di integratori grazie ai quali è possibile assumere i principi attivi di un alimento. Vi dice qualcosa Omega 3?
Ma se gli italiani continuano ad acquistare integratori vitaminici, proteici e così via, le domande sorgono spontanee: saranno efficaci? Le risposte, però, sembrano essere assenti: l’unica certezza che abbiamo è un importo di ben 2 miliardi e 700mila euro spesi dagli italiani per l’acquisto di integratori nel 2015 e una crescita di oltre il 25% negli ultimi tre anni. I prodotti più gettonati sono vitamine e fermenti lattici e chi di voi non li ha mai assunti sotto consiglio di un medico?