“Ho questa terribile sensazione di essere un’avida, pervertita, egoista, apatica, cinica, depravata, donna moralmente corrotta che non può chiamarsi nemmeno femminista”.
Fleabag (Phoebe Waller-Bridge), letteralmente “topaia”, è una ragazza londinese, caotica, narcisista, sarcastica e dipendente dal sesso con evidenti problemi finanziari, che prova a mandare avanti il suo caffè a tema porcellini d’india, aperto con la sua amica Boo (Jenny Rainsford), morta accidentalmente suicida. La protagonista ha una sorella, Claire (Sian Clifford), perfetta donna in carriera, sposata e maniaca del controllo, con la quale segue seminari femministi per volontà del padre (Bill Paterson), il quale, dopo la morte della moglie, si è risposato con la madrina (Olivia Colman) delle figlie, una matrigna vile e manipolatrice.
Questa la trama di Fleabag, sitcom nera inglese andata in onda questa estate su BBC Three e ora, dal 10 febbraio, attualmente disponibile sulla piattaforma on demand Amazon Prime in Italia. La serie tv ha riscosso consensi unanimi da parte della critica, raccontando una commedia che si fa dramma e un mondo miserabile popolato da personaggi perdenti, scomodi, strani, spesso antipatici eppure così veri e autentici nella loro solitudine e nelle loro bugie da non poterli non amare.
Protagonista e antieroina per eccellenza è Fleabag, interpretata da Phoebe Waller-Bridge, anche creatrice della serie, che ha deciso di portare sul piccolo schermo questa storia tragicomica dopo il successo a teatro dell’omonima commedia. Il suo personaggio, di cui non scopriamo mai il vero nome, è l’emblema della donna in crisi, spezzata, tormentata dai sensi di colpi e autodistruttiva, che cerca di nascondere una solitudine potente dietro continui e falsi “I’m totally fine” e battute caustiche, provando a colmare un vuoto interiore rifugiandosi nel sesso con estranei.
Vuoto che grazie ai continui flashback e al procedere della storia scopriamo essere nato a causa della tragica morte dell’amica Boo, che Fleabag sembra quasi voglia sostituire con la presenza dello spettatore. Una peculiarità di questa originale serie è, infatti, la continua rottura della quarta parete: fin dalle prime battute, vediamo l’attrice ammiccare tra smorfie e occhiolini rivolti alla telecamera, commentare e persino anticipare le battute degli altri personaggi, senza mai infastidire ma anzi creando una grande complicità con il pubblico, che assurge al ruolo di amico immaginario (tanto da far pensare a Elliot di Mr. Robot), con il quale condividere le disavventure della vita di tutti i giorni, che sia durante un amplesso con un ragazzo o ad un seminario con la sorella. Circondata da una famiglia a dir poco problematica e disfunzionale, e da ex ragazzi privi di carattere, Fleabag conta solo due rapporti autentici nella sua vita: il primo è quello con la sorella, con la quale, nonostante l’estrema diversità, condivide un forte legame; il secondo è quello con l’amica scomparsa, reale soul mate (anima gemella) della protagonista.
Inizialmente, il taglio comico della serie e le frequenti gag potrebbero far pensare a una novella Bridget Jones combina guai, sempre british ma più giovane e chic. Eppure, con il procedere degli episodi, il linguaggio irriverente, il tono cupo e le tematiche affrontate ci restituiscono una serie amarissima, nella quale Fleabag è molto più vicina all’instabile e problematica Mickey di Love di Judd Apatow e persino alla matta Rebecca Bunch di Crazy ex-Girlfriend, serie tv di e con Rebecca Bloom, interpretata e ideata sempre da una donna.
Phoebe Waller-Bridge, definita la Lena Dunham inglese, riesce a creare una comedy cinica, cruda e brutale, un “one woman show” che bilancia con maestria momenti comici e drammatici, e che racconta una storia squallida di una donna che cerca debolmente di andare avanti con la propria vita, per lasciarsi alla spalle un passato, una verità e un trauma che bruciano e che diventano una gabbia, asfissiante e claustrofobica, dalla quale è impossibile scappare. La seconda stagione è già stata annunciata e noi non vediamo l’ora di ritornare a seguire le scomode e disturbanti vicende di Fleabag, il nuovo gioiellino della tv inglese.