Solidarietà: una parola che purtroppo è rimasta solo una parola, quasi sempre non accompagnata dai fatti. Solidarietà non vuol dire necessariamente “cacciare” dei soldi, bensì AIUTARE chi magari tale aiuto lo merita. E spesso per aiutare ci si deve in qualche modo esporre, ci si deve mettere in gioco; si deve rischiare. Ecco, e’ proprio questo che nessuno fa più: esporsi per aiutare, per sostenere qualcuno: -“Non ti impicciare che poi sono guai!“- “Mio nonno si è fatto sempre gli affari suoi ed è campato 100 anni”– “Se avessi potuto l’avrei fatto volentieri ma purtroppo ….” – Tutte frasi, luoghi comuni, scuse per non dire che siamo morti dentro, che la paura e l’egoismo sono ormai diventati i padroni della nostra vita. Paura di perdere del denaro, di rimetterci qualcosa, di passare dei guai, di sembrare fessi, come se questo fosse il male del secolo: “passare da fessi“. Che poi una persona vada a finire male perché non l’abbiamo aiutata poco importa, si guarda solo a cosa potrebbe capitare a noi contravvenendo alla prima regola della solidarietà che invece è pensare agli altri.
QUESTA VOLTA SCOMMETTO SENZA AZZARDO
Pensavo che tutti i guai che mi sono piovuti sulla testa (per carità è di sicuro anche colpa mia, che del resto è quasi sempre colpa nostra se qualcosa nella nostra vita non va) fossero esclusivamente una dannazione e invece, benché al momento io mi barcameni in una battaglia quotidiana molto difficile, vi posso assicurare che alla fine e’ stata (anche) una benedizione, perché ho aperto gli occhi e ho capito come siamo diventati. Mi sono accorto di quanto falso sia lo showbiz, vedendo svanire tutta la gente che mi frequentava solo per il ruolo che ricoprivo. Ma adesso basta! Ho scelto di non essere come “loro” e di non essere neppure più come il me che ha troppe volte scommesso male. Ho deciso di scegliere le persone con cui condividere lavoro ed esperienze umane. Per questo ho deciso di sostenere You-ng , un portale libero creato da giovani del sud che ho conosciuto personalmente e che vuol dare voce anche a chi non ce l’ha, soprattutto a chi non ce l’ha. Purtroppo io non disponendo di denaro (la mia vicenda è nota) li sosterrò col mio lavoro, scrivendo quello che penso in maniera semplice e libera e magari un domani esponendola anche in una web radio o in una web TV (alla quale i ragazzi stanno già lavorando).
Poi chissà: se YOUng crescerà e sarà in grado di garantirmi un rimborso o uno stipendio, potrebbe diventare anche una delle mie attività primarie. Io li sostengo così, ma voi potete fare tanto con cifre anche simboliche (bastano 5 euro) perché siete tanti e con l’unione si arriva ovunque, fuor di retorica. Che vi devo dire, proviamo a ridare un senso alla parola “solidarietà”, finanziando una cosa che sarà anche vostra, libera da vincoli editoriali e da pubblicità. La farete crescere e crescerete anche voi. E poi i soldi vi verranno restituiti immediatamente sotto forma di crediti virtuali che vi faranno accedere a sconti, promozioni ed offerte . Se avete ancora dei dubbi, non vi resta che leggere i dettagli del progetto qui. Vi aspetto, non fate come “loro”. Non siate indifferenti.
Un abbraccio. Marco Baldini.