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Buttare nella spazzatura le coperte di un senzatetto e vantarsene su Facebook

Postato il Gennaio 7, 2019 Emiliano Rubbi 0

Per leggere questo articolo ti servono: 2 minuti

Ci dev’essere un gene, o qualcosa di simile, che ti fa pensare di buttare nella spazzatura le coperte di un senzatetto con il termometro che segna -2 e poi ti spinge a vantartene su Facebook. Dev’essere per forza un gene specifico, lo scopriranno prima poi, statene certi. Tipo quelli che ti rendono più predisposto a contrarre certe malattie.

Lo stesso gene che ti fa tenere 49 persone in mare, al freddo, bambini compresi, perché così puoi fare senza problemi “l’uomo forte” con i tuoi fans urlanti, chiamando quei poveracci “invasori” e “clandestini”.

E dev’essere per forza un gene, perché senza quello la notte non chiuderesti occhio, pensando al male che stai facendo a degli esseri umani indifesi, la cui vita dipende da te. Senza quel gene lì non dormiresti, così invece sì (non prima di aver postato la foto della tua cena su Facebook, ovviamente).

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Dev’essere lo stesso gene che, in un impeto estremo di cinismo, ti fa dire che “accoglieremo sì”, ma solo donne e bambini.
Perché è grazie a quel gene che puoi sentirti un essere umano pure quando proponi di separare un padre da una madre e da un figlio.
È quel gene lì che non ti fa sentire un mostro, pure se stai dicendo a un bambino che il suo papà resterà a morire di freddo in mare perché è troppo uomo, troppo grande, troppo povero, troppo nero.

È quel gene che ti fa venire voglia di alzare i muri per “difenderti” dai tuoi vicini di casa, che ti fa pensare che, se uno ti ruba la tv, è giusto sparargli addosso e ammazzarlo.

È il gene che ti fa credere che la colpa delle tue miserie sia sempre degli altri, che si chiamino, di volta in volta, “ebrei”, “rom”, “africani”, “neri”, “clandestini”, “gay”, “pachistani”, “bengalesi”, “comunisti”, “zecche” o quello che preferite.

Presto scopriranno che esiste, quel gene lì, vedrete.
Lo isoleranno in un laboratorio di ricerca di qualche università americana.
Lo chiameranno “Gene X”, “Gene R” o, più probabilmente, “Gene S”, gli daranno uno di quei nomi che danno sempre gli scienziati seri, insomma.

E scopriranno pure come fanno a dormire, i portatori di questo gene.
Magari ce ne potremo far impiantare un pezzettino tutti (stando bene attenti a non esagerare) per curare l’insonnia, vallo a sapere.

Ma in futuro sapremo che tutto questo era dovuto a un gene, una mutazione, roba così, fidatevi.
E forse troveremo anche una cura, se la ricerca avanzerà speditamente.

In futuro tutto questo non succederà più.
Scopriremo che il mondo non era davvero diventato di colpo così stronzo, era solo colpa di uno stramaledettissimo gene.

Vedrete.

[sostieni]

#Paolo Polidori#senzatetto

Pubblicato da

Emiliano Rubbi

Sono principalmente un produttore discografico, ma anche uno sceneggiatore e una persona interessata alle dinamiche sociali. Parlare di musica di solito mi annoia, quella preferisco farla e ascoltarla, quindi parlo di altro, ma sempre dal mio parzialissimo punto di vista


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