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Addio Mtv, gli show dei nostri 16 anni

Postato il Gennaio 11, 2016 Alessandra Busanel 0

Per leggere questo articolo ti servono: 5 minuti

Ne avevo avuto il sentore quando, su Mtv, erano approdate le trasmissioni di giovani e irritanti ginnaste.
“Ma perchè?” mi chiedevo, innocente come al solito. “Questa non è Mtv”.

Ma sempre nella mia ingenuità, ho lasciato correre, ignara che presto sarebbe arrivato l’irreparabile.

Facciamo un salto indietro. La crisi della nostra televisione adolescenziale è cominciata nel 2009 e no, gli One Direction non ne sono responsabili. Il problema era molto semplice: Mtv si era uniformata alle altre resti europee e aveva creato dei canali appositi per la musica (come Mtv+) diventando così una tv generalista.

TV GENERALISTA?! MTV?! E per questo arriva Sky: Mtv diventa Tv8 ed è inutile chiamarlo “rebranding”. La nostra tv è morta e con lei è morta la nostra adolescenza.

Vale la pena ricordare qualche programma che ci mancherà definitivamente e che i nostri figli non conosceranno mai (le date si riferiscono alla programmazione italiana):

1. Pimp my Ride (2004-2008)
Uno dei programmi più tamarri mai passati su schermo italiano, era uno show presentato dal rapper Xzibit, che prometteva ai proprietari di sgangherate automobili un restyling completo.

Se pensate che Extreme Makeover cambi le case, non avete idea di quelle macchine: piscine, macchine del caffè, home theatre, tavoli da ping pong e, ovviamente schermi a cristalli liquidi ovunque.

2. Jackass (2001-2003)
E’ durato così poco?, vi starete chiedendo.

Ebbene sì. Johnny Knoxville, Steve-O, Chris Pontius e compagnia bella si sono torturati solamente per 25 puntate, ma hanno raggiunto una fama planetaria per aver inventato un format nuovo.
Erano stronzate. Si facevano davvero male, quei ragazzi, ingerivano chiodi, si facevano lanciare dal quinto piano, ingurgitavano di tutto, tanto da convincere più americani a chiudere lo show. Che è rimasto, però, nella storia.

3. The Real World (1992 – in corso)
Ho inserito, in questo caso, la data di inizio nella televisione americana per un motivo ben preciso: Mtv ha creato il reality show. Arrivato ora alla sua 26esima edizizione, The Real World non fa altro che piazzare sette estranei in una città sconosciuta.
Il concept? “Questa è la vera storia, di sette estranei, messi a vivere in una casa, a lavorare insieme e ripresi dalle telecamere, per scoprire cosa succede quando le persone smettono di essere educate ed iniziano ad essere vere. The Real World.”

4. Beavis and Butthead (1998 – 2004, 2012)
E’ stato, nonostante tutto, il primo vero cartone animato brutto e politicamente scorretto della televisione. Le mamme non volevano che lo guardassimo, quindi ne parlavamo a scuola di nascosto. Con parolacce e videoclip commentati in modo parecchio scurrile, due adolescenti puzzoni e fan dell’heavy metal venivano pestati dalla società. Easy, facile e immediato. Un cult.

5. Celebrity Deathmatch (1998 – 2002)
Il titolo si spiega da solo e posso tranquillamente aggiungere che, se fosse andato in onda nel 2015, avrebbe chiuso dopo due puntate invaso di querele.
Il format, realizzato in claymation con dei pupazzi animati, non faceva altro che riprodurre degli incontri di wrestling con due commentatori e celebrità che si ammazzavano sul ring senza esclusione di colpi. Incontri solitamente animati da vero astio tra le celebrità nella vita reale, come la sfida tra Sean Connery e Roger Moore per il miglior 007 o la ben più politicamente scorretta sfida tra Hillary Clinton e Monica Lewinsky.

6. TRL – Total Request Live (1999 – 2010)
TRL è stato uno dei programmi musicali più famosi, complice il fatto che ha influenzato due generazioni. Il format era molto semplice: spesso si cambiava location, c’erano due presentatori e varie esibizioni live di cantanti; punto fisso, la classifica dei 10 video più votati sul web.
Fu indubbiamente uno dei programmi che incentivò di più l’uso di internet da parte della mia generazione, che poteva così vedere il video del proprio artista preferito.
Ha visto la conduzione di Marco Maccarini, Giorgia Surina, Federico Russo e Andrea Cattelan, per non parlare delle esibizioni di Britney Spears, Take That, Linkin Park, Beyoncé, Oasis e mille altri da far invidia al Festival di Sanremo, salutato con un semplice #ciaopoveracci .

7. MTV Select (1998 – 2004)
Prodotto trasmesso solamente in Italia e Canada, Select è LA storia.
Ha lanciato Victoria Cabello, Francesco Mandelli, Enrico Silvestrin, Paolo Ruffini e Daniele Bossari (prima che finisse a Mistero).
Era un video jukebox, nulla di più. Si prendeva il telefono e si parlava con i conduttori e questo fa ben capire quanto fosse ponderata la scelta di questi ultimi, i quali dovevano essere in grado di sostenere uno show tanto semplice quanto stressante.

8. Next (2005 – 2008)
Tanto crudele quanto divertente, Next si basava su un semplice presupposto: non ti piace la persona che hai davanti? NEEEEXT!!
Un ragazzo o una ragazza avevano a disposizione cinque partner che scendevano dal Next Bus; se la ragazza/il ragazzo non era il suo tipo bastava che chiamasse la prossima/il prossimo. Da non dimenticare che ogni minuto che passa i pretendenti ricevevano un dollaro, ma era possibile rinunciarci in caso la scintilla fosse scoccata.

9. The Hills (2006 – 2010)
The Hills è The Hills. Nesspure Paris Hilton in cerca della sua BFFo Jersey Shore possono competere con questa vita fintissima e simil-reality.
Non esiste una vera e propria trama, essendo una sorta di docu-fiction: Lauren si trasferisce per fare la stagista a Teen Vogue e le telecamere la seguono ovunque; amici, lavoro, fidanzati, tutto diventa un grande e bellissimo show.
Sottolineiamo il fatto che tutti i protagonisti sono davvero ricchi, famosi, fanno lavori di successo e sono bellissimi. Autostima azzerata, ambizione al massimo, grazie Mtv.

10. MTV Unplugged (1997 – 2010)
Artisti che si esibiscono in versione acustica davanti a poche persone.
Inutile dire che da quelle sale sono usciti alcuni dei più bei pezzi che la musica mondiale abbia mai visto. Tutto iniziò con l’esibizione dei Bon Jovi in versione acustica agli Mtv Video Music Awards del 1989; da lì lo show, che in America cominciò appunto in quell’anno.
Memorabili le sessioni di Nirvana, Aerosmith, Bob Dylan, Eric Clapton, Pearl Jam, Oasis, Mariah Carey, Jimmy Page e Robert Plant.

Noi non abbiamo più 16 anni e, come hanno già scritto in tanti, “non dobbiamo lamentarci”; ma MTV era la nostra adolescenza e questi programmi hanno salvato parecchi giovani.
Chi intratterrà per interi pomeriggi i nuovi ragazzi? Hell’s Kitchen? Il Motomondiale? E’ davvero questo che volete? Lo sappiamo tutti che le generazioni si evolvono, ma ridateci MTV Unplugged e fate un favore alla loro anima.


Pubblicato da

Alessandra Busanel

"I should hate to be predictable".

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