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Il giornalismo è un mestiere libero?

Postato il Maggio 16, 2016 Andrea Paone 0

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VERITÀ. COERENZA. SENSO ASSOLUTO. NEL XXI SECOLO ESISTE TUTTO CIÒ? QUANDO LEGGIAMO, ASCOLTIAMO E VEDIAMO LE NOTIZIE, SIAMO SICURI CHE SIANO VERE?

Il giornalismo è un mestiere difficile, come la medicina, c’è bisogno di dedizione ed etica, senza queste due particolarità, si chiama PROPAGANDA. Il giornalista è un lavoratore dell’informazione che si occupa di SCOPRIRE e analizzare la notizia da poter girare al grande pubblico. La prima domanda che ogni persona dovrebbe farsi è: “L’informazione è libera?”. La risposta è: “NON TUTTA”.

Dietro un disastro, dietro un attentato ci sono sempre domande che non vengono mai fatte. Come mai?

Avete mai sentito parlare di Nikola Tesla? Forse il più grande genio della storia, secondo solamente a Leonardo Da Vinci. Tesla_Universe_18_Colorado_Springs

Mi chiamarono pazzo nel 1896 quando annunciai la scoperta dei raggi cosmici. Ripetutamente si presero gioco di me e poi, anni dopo, hanno visto che avevo ragione. Ora presumo che la storia si ripeterà quando affermo che ho scoperto una fonte di energia finora sconosciuta, un’ energia senza limiti, che può essere incanalata

Così Nikola Tesla apre il primo capitolo della propria autobiografia, un piccolo volume così scarsamente conosciuto da sembrare scritto da qualcuno senza grandi meriti per la collettività. Pochi sanno infatti che questo “qualcuno non così importante” è il vero padre di molte invenzioni che ognuno di noi usa tutti i giorni nella sua vita quotidiana. Quasi tutte le più grandi conquiste tecnologiche del XX secolo come ad esempio la prima grande centrale idroelettrica del mondo (cascate del Niagara), i sistemi elettrici polifase a corrente alternata della nostra rete elettrica, i motori a campo magnetico rotante dei nostri elettrodomestici, il tubo catodico dei vecchi televisori, il tachimetro/contachilometri delle automobili, le lampade a vuoto luminescenti (neon) degli uffici, le porte logiche dei pc, il radar per il controllo del traffico aereo o indispensabili strumenti di comunicazione moderna come la radio. Ed infatti anche se i libri di scuola, le istituzioni e i mass-media celebrano ancora solennemente il nostro Guglielmo Marconi come l’inventore del telegrafo senza fili (il nome della radio di allora) esiste una sentenza della Corte Suprema USA che ha riconosciuto la vera paternità della radio a Nikola Tesla. Ciononostante, tutte le più grandi enciclopedie continuano a liquidare la sua vita e le sue opere nelle poche righe di un trafiletto dove troviamo citato il suo nome esclusivamente come unità di misura dell’induzione elettromagnetica. Una volta conosciute la sua storia però non si può non provare un grande senso di gratitudine nei suoi confronti e non ci si può non interrogare sul come un genio così eccelso possa essere stato completamente dimenticato. Di tanto in tanto però, lo scomodo nome di Tesla riemerge dall’oblio come ha fatto nel 2007 quando i ricercatori del MIT (Massachussets Institute of Tecnology) hanno annunciato al mondo di essere riusciti a trasmettere energia elettrica senza fili utilizzando i principi di risonanza scoperti dallo scienziato serbo più di un secolo prima!

Ecco, perché non né  sentiamo mai parlare, non ci viene fatto studiare un genio simile? Forse giudicato scomodo per le grandi multinazionali, perché un’energia infinita a costo zero ed arrivabile a tutti, non avrebbe fatto arricchire gli Stati, levando quello che tutt’ora è il più grande monopolio mondiale: l’energia elettrica.

Ma non solo Tesla. Tutti ricordano ciò che le televisioni ci hanno mostrato riguardo. Tantissimi filmati, da angolazioni diverse, ci hanno mostrato che due aerei passeggeri, esattamente due Boeing 767, si sono schiantati sulle Torri Gemelle.lutto-libera-informazione

Lo abbiamo visto tutti e non ci sarebbe motivo per dubitare delle immagini televisive. Se non fosse che diversi piloti, che hanno guidato quegli stessi aerei, ritengano fisicamente impossibile ciò che si è visto in TV. Perché?

Andiamo per punti: possiamo sapere a che velocità viaggiavano gli aerei prima di schiantarsi? Sì.

During the descent from 12,000 feet to 6,000 feet, the aircraft groundspeed remained between 500 – 520 knots. As the aircraft made it’s descent to 1000 feet, it accelerated (there goes Zaphod58’s hypothesis about self propulsion at level flight on final approach) and impacted World Trade Center tower #2 at approximately 510 knots groundspeed.

Quindi l’aereo avrebbe impattato la torre 2 del WTC alla velocità di 510 nodi. 510 nodi equivalgono a 586 miglia orarie, circa940 km/h.

Grazie alle ricostruzioni della Commissione Nazionale sugli Attacchi terroristici contro gli Stati Uniti, nota anche come 9/11 Commission, che ha redatto un rapporto di 585 pagine (lo trovate qui), sappiamo anche la velocità dell’aereo che si sarebbe abbattuto sul Pentagono. A pagina 27 del rapporto, è scritto:

At 9:37:46, American Airlines Flight 77 crashed into the Pentagon, travelling at approximately 530 miles per hour.

Quindi anche il Boeing 757 che si sarebbe schiantato sul Pentagono, viaggiava alla velocità incredibile di 530 miglia orarie, circa 850 km/h.

Questi dati sulle velocità, notate bene, sono dati ufficiali, confermati dal Governo USA.

Ci sarebbe qualcosa di strano in queste velocità? Sì. Perché?

Su Wikipedia (e su qualsiasi altro manuale specialistico) possiamo facilmente scoprire qual è la velocità massima di un Boeing 767:

Velocità max Mach 0.86 (913km/h, 568 mph, 493 kt) a 35 000 ft (V di crociera max)

Quindi il Boeing 767 che avrebbe colpito la torre 2 del WTC, viaggiando a 940 km/h, superava di 27 km/h la velocità massima raggiungibile dall’aereo. Pensate sia strano? E invece la parte strana deve ancora arrivare.

Un Boeing può raggiungere quella velocità solo, ripeto: solo, a 35000 piedi di altezza, che equivalgono, a circa 10500 metri.

Perché un 767 non può volare alla stessa velocità sul livello del mare?

La spiegazione è semplice: sul livello del mare l’aria è molto densa. Salendo di quota l’aria diviene sempre più rarefatta. Per questo motivo esiste ciò che viene chiamato tecnicamente Velocità Massima di Manovra, che per un Boeing 767 è di 414 miglia orarie (665 km/h), altrimenti l’attrito dell’aria potrebbe far perdere il controllo del mezzo e le vibrazioni potrebbero addirittura provocare la rottura delle ali.

Questi dati, sconosciuti alla maggior parte della gente, sono invece risaputi tra i piloti che lavorano per le compagnie aeree. Nel filmato che segue, che è già stato cancellato una volta da Youtube, sono riportate le dichiarazioni di numerosi piloti. Tutti affermano che è fisicamente impossibile che un aereo possa raggiungere 900 km/h sul livello del mare.

Non solo: alla fine del filmato c’è la dichiarazione di una signora che lavora per la Boeing che afferma che a 700 piedi (circa 200 metri, la quota alla quale si sono schiantati gli aerei), la velocità di 767 dovrebbe essere di 250 miglia orarie (circa 400 km/h), e non 900 km/h!

Adesso vorrei parlare dell’incidente aereo che è successo in Francia l’anno scorso.  La prima domanda che vi pongo è: “Com’è possibile che in pochi giorni siano uscite informazioni e certezze riguardo l’accaduto?“; seconda domanda :”Com’è possibile che i detriti dell’aereo siano sparsi a molteplici Km di distanza anche dall’altra parte del monte? Come mai nessun giornalista ha posto questa domanda?” e ultimissima domanda: “Perché nessuno ha parlato degli svariati test che la NATO stava svolgendo da quelle parti?“

Iniziamo per gradi, è fisicamente impossibile che un aereo che sbatte contro una montagna si distrugga in mille pezzi, perché si accartoccerebbe, e inoltre i pezzi anche in caso di distruzione totale non potrebbero essere sparsi in tutti quei km, nel modo che è successo. Chiariamo subito, sicuramente non è stato un attentato e molto probabilmente non è stato il copilota. Secondo voi è un caso che siano stati eliminati quasi immediatamente i suoi account FB e Twitter?

Psicologicamente parlando, l’ipotesi del suicidio dovrebbe essere da scartare, come hanno spiegato illustri psicologi, chi ha una morale, o almeno un etica, non porta dietro di sé  150 persone.

Abbiamo scoperto tutto in 3/4 giorni. Storia costruita? Non è dato sapersi, però è molto strano. Il copilota la voleva fare finita e il comandante invece un eroe, la torre di controllo non si è resa conto di nulla che l’aereo lentamente si stava abbassando… Tutto molto strano. Infine, secondo i dati NATO, in quella zona venivano fatte esercitazioni per test di armi, che sia stato un errore umano è sicuro, però per il risarcimento, molto più conveniente dare la colpa ad un copilota che all’attivo aveva 600 ore di volo, più tosto che ad una forza internazionale.

E ora rispondo alla domanda, che vi avevo fatto all’inizio, perché nessun giornalista ha fatto queste domande?

Le ipotesi sono due:

1) Nessuno ci è arrivato e questo denota una profonda ignoranza e poca voglia di fare il proprio mestiere.

2) La grossa informazione (Tv, giornali di prima fascia) non è libera. I giornalisti sono semplicemente PORTAVOCE del sistema.

Quindi, diffidate dell’informazione televisiva e di quella cartacea, perché dovete pensare a questo: “Chi controlla queste testate?”

 

Autore

  • Andrea Paone
    Andrea Paone

    Toscano, ma prima di tutto cittadino del mondo. Pubblicista e a tempo perso studente presso la Sapienza di Roma. Lavoro per Mediaset, Rolling Stone, YOUng, Termini TV e SuperNews. Ho 23 anni, ex portiere, mi piace scrivere spaziando dalla cronaca, alla politica fino ad arrivare allo sport.

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Pubblicato da

Andrea Paone

Toscano, ma prima di tutto cittadino del mondo. Pubblicista e a tempo perso studente presso la Sapienza di Roma. Lavoro per Mediaset, Rolling Stone, YOUng, Termini TV e SuperNews. Ho 23 anni, ex portiere, mi piace scrivere spaziando dalla cronaca, alla politica fino ad arrivare allo sport.

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