Sono stati resi pubblici a fine luglio i dati del primo semestre relativi all’advertising online nel nostro Paese.
Il mese di giugno chiude al –6.9% portando il progressivo dell’anno al — 3.1% rispetto al pari periodo dell’anno precedente. Ad esclusione del mese di marzo tutti gli altri mesi hanno un trend negativo. Tendenza particolarmente accentuata per quanto riguarda il display web, che pesa circa il 94% del totale, che cala del 7.2% nel mese e del 3.5% in progressivo.
Il display, secondo le stime Nielsen, su un campione rappresentativo del mercato italiano della pubblicità di circa 800 aziende investitrici, che confermano il calo anche in termini di quota sul totale, pesa circa un terzo degli investimenti pubblicitari online. Per contro sono video e social a registrare incrementi a due cifre, rispettivamente del +16% e +46%.
Ma se dunque le aziende investo sempre più in social advertising. Qual è l’efficacia ed il ritorno sull’investimento di quest’area di comunicazione d’impresa relativamente nuova? A dare una risposta alla domanda arriva il report di Nanigans, Facebook Marketing Partner.
Nanigans ha studiato tutte le campagne effettuate utilizzando la propria piattaforma, il proprio advertising automation software, nelle Americhe ed in Europa, Italia compresa, nel periodo dal 1 Gennaio al 30 Aprile 2015. Si tratta complessivamente di decine di miliardi di impression analizzate che forniscono un panorama davvero interessante.
Dall’analisi emerge che:
-
I maggiori costi per click sono stati nel Regno Unito, seguiti da Canada, Stati Uniti e Francia.
-
I più alti CPC da mobile sono in Norvegia, a 1.10 $, il 31 per cento superiore a quello del Regno Unito [$ 0.84] e più del 117% superiore alla media europea [0,51 $].
-
Gli utenti in Germania sono stati quelli con la maggior propensione a cliccare sugli annunci di Facebook, attestandosi al 63 per cento al di sopra della media per l’Europa.
-
Gli Stati Uniti hanno avuto il più alto tasso di click-through, l’1.2%.
-
Il più alto CTR da mobile è quello del Cile, all’ 1.5 per cento.
Per quanto riguarda specificatamente l’Italia ci sono notizie positive. Il nostro Paese, che ha una penetrazione di Facebook del 37% superiore alla media Europea, infatti registra un costo a CPC di 0.31 $, il 54 per cento in meno della media del vecchio continente. Nonostante costi più bassi è positivo anche il ritorno sull’investimento con un tasso di click-trough del 0.7%, il 21% in più della media.
Nel secondo trimestre 2015, secondo quanto riportato, complessivamente i costi per click sono in calo del 16% anno su anno e del 13% rispetto al primo trimestre dell’anno. I costi per CPM, per 1.000 impression, registrano un incremento molto importante anno su anno con una crescita complessiva del 142% ma vedono una flessione del 6 per cento rispetto al Gennaio-Marzo 2015.
Straordinaria la performance degli ads su Facebook per quanto riguarda il click-trough, il parametro di efficacia delle campagne, che cresce del 187% anno su anno e dell’8% rispetto al trimestre precedente.
L’infografica sottostante riassume i principali dati emergenti e consente un confronto a colpo d’occhio. Con questi numeri non sorprende che i risultati di Facebook siano straordinariamente positivi sia in termini di ricavi che di crescita di utenti.