Qualcuno la chiama la “guerra santa” quella che si è svolta stanotte. Sui social network gli jihadisti scrivono che quella dell’Europa è una “Crociata Fallita”, celebrando poi i terroristi come veri e propri eroi. Gli attentati del 13 novembre a Parigi hanno provocato la morte di 128 persone e 250 feriti di cui 98 sarebbero gravissimi. Tra questi anche una studentessa italiana scomparsa. Si è trattato di un attentato organizzato nei minimi dettagli, da bande terroristiche formate da una rete decisamente numerosa. Per i giornalisti, sia quelli francesi, sia quelli esteri, è stato molto difficile seguire la diretta che è durata ben 7 ore. I numeri si rincorrevano tra di loro, spesso venivano smentiti, creando enorme confusione. Durante la notte le rettifiche sono state alcune decine, i comparti di sicurezza francesi infatti sono arrivati tardi sui luoghi dell’attentato, le teste di cuoio hanno fatto irruzione all’interno del teatro Le Bataclan dopo l’1,30 di notte e sono arrivate sui luoghi degli attentati intorno alla mezza notte. Ma gli attentati erano in corso già dalle ore 21,00. Questo incredibile ritardo forse si spiega col fatto che molti uomini erano già impegnati vicino allo stadio e poi all’Eliseo dove Hollande era stato già trasportato.
Alle 00.18 uno dei testimoni interno al teatro ha lanciato il messaggio in cui chiedeva di fare presto: “I terroristi ci stanno fucilando uno ad uno, è una carneficina fate presto”. Ma le teste di cuoio sarebbero entrate molto dopo. All’incirca dopo l’una di notte. Un tempo d’attesa lunghissimo che ha visto lievitare il numero dei morti e quello dei feriti, mentre , all’esterno del teatro, alcuni cittadini si sono sporti sulle finestre per sfuggire alle pallottole degli jihadisti. Un giornalista di Le Monde ha anche filmato col suo telefonino quello che aveniva fuori al teatro, successivamente è sceso in strada ed è a sua volta rimasto ferito.
Tutto questo avrebbe dovuto almeno rendere l’idea del caos causato dagli attentati di ieri sera, che si sono conclusi alle 2 di questa notte. Ma nuovi aggiornamenti fanno presupporre che i terroristi siano ancora in agguato. Verso le 13,00 infatti una macchina con 4 persone armate avrebbe fatto resistenza ad un posto di blocco, un’altra cellula sarebbe stata fermata a Londra e gl 007 britannici stanno lavorando perchè si teme che un altro attentato venga portato a termine dalle cellule jihadiste che occupano basi segrete nel territorio europeo.
ATTENTATI DIVERSI – Molti hanno ricordato gli attentati del gennaio scorso all’interno della redszione di Charlie Hebdoe in cui persero la vita gran parte dei giornalisti della redazione. Tuttavia, agli occhi dei commentatori più attenti, i due episodi terroristici sono profondamente diversi.
I commentatori che hanno seguito gli attentati analizzandoli dal punto di vista strategico e militare, hanno infatti dichiarato che quelli di ieri hanno delle caratteristiche profondamente diverse: infatti la zona in cui si sarebbero mosse le reti terroristiche è la stessa: si tratta di Place de La Repubblique, ma le modalità di attacco e la ragione per cui gli attentatori hanno voluto colpire la capitale della Francia è profondamente differente. Soprattutto, ad esser diversa, è l’etica dei terroristi.
Durante i due attentati di gennaio uno all’interno della redazione di Charlie Hebdoe, dov’è stata fatta una vera e propria carneficina; l’altro, invece, all’interno di una tipografia , gli integralisti islamici avevano riferito ad alcuni testimoni sopravvissuti di non preoccuparsi perché loro non uccidono donne. Invece l’attentato di questa notte non ha fatto alcuna distinzione tra uomini e donne: gli attentatori sono andati in direzione del palco in tutta tranquillità, hanno avuto il tempo di ricaricare il loro kalashnikov, hanno sparato sulla folla all’impazzata da destra a sinistra e da sinistra a destra. I corpi della gente che non è riuscita a salvarsi hanno cominciato a tappezzare il pavimento del teatro, intanto altri sono riusciti a scappare nel retro (una trentina), gli attentatori in tutta tranquillità hanno ricaricato nuovamente le loro armi e hanno cominciato a fare esecuzioni di massa uccidendo, uno ad uno, tutti i presenti. Chi assisteva alla scena mandava messaggi di S.O.S. e chiedeva l’intervento di forze speciali armate, le cosiddette “teste di cuoio” che però sono entrate soltanto verso l’1,30. Nel frattempo fuori alla città c’erano altri punti nevralgici presi di mira, alcune sparatorie sono avvenute in luoghi vicini, nelle zone limitrofe al centro e nei pressi di Place de la Repubblique.
LA STRATEGIA DEL TERRORE – Ma perché fare tre attentati simultanei con ben 7 punti nevralgici all’interno della capitale francese? Come hanno notato alcuni attenti osservatori di strategie militari, si è trattato di un attentato che voleva non solo uccidere i civili, colpendoli proprio nei luoghi di divertimento, ma voleva anche disorientare le forze di polizia francesi, che infatti non hanno avuto un tempo di risposta immediato. La strategia del terrore è infatti mirata a confondere le modalità e i tempi di risposta, colpendo più punti nevralgici all’interno della città e al’interno della stessa Europa. Per questo i servizi segreti inglesi e francesi sono all’opera per tentare di sventare i prossimi attacchi.
Questa notte alcuni profili riconducibili allo Stato Islamico hanno cominciato a rivendicare su Twitter gli attentati con tono celebrativo. La rivista ufficiale dello Stato islamico in lingua francese ha poi confermato la rivendicazione dell’attacco. Si tratta di un organo di informazione molto curato, che ha il compito di veicolare le informazioni dalla base del califfato a tutte le nazioni francofone del mondo, lo Stato islamico infatti differisce da tutti gli altri gruppi terroristici, perché adotta una solida strategia mediatica, curata nei minimi dettagli e finalizzata al reclutamento di nuovi adepti. E’ come se fosse un gruppo terroristico di stampo occidentale e, forse, definirlo così non è del tutto sbagliato. Tempo fa infatti young.it ha seguito uno speciale sull’ISIS analizzandone le vere e proprie origini: il Califfo Al Baghdadi, sarebbe stato infatti una punta di diamante nei servizi segreti israeliani. Similmente i gruppi terroristici dello stato islamico sono stati finanziati e addestrati da comparti della CIA, come affermato proprio dai vertici governativi americani, come Hillary Clinton. Prima dell’ammissione della politica americana, la notizia che circolava da tempo in tere era marchiata di “complottismo”, ma in realtà si basava su prove fotografiche. L’obiettivo era il rovesciamento degli stati mediorientali ancora politicamente vicini alla Russia.
LO STADE DE FRANCE – Ma tornando alla carneficina del 13 novembre 2015, bisogna soffermarsi anche sull’attentato fuori allo Stade de France, che è avvenuto tramite due terroristi che si sono fatti esplodere. Si è trattato del primo episodio di kamikaze all’interno del territorio europeo. Mentre i due si facevano esplodere un altro lanciaha lanciato granate all’esterno del dello stadio in cui si disputava l’amichevole tra Francia e Germania. All’interno dello stadio era presente anche il premier francese Francois Hollande che è stato immediatamente portato via all’Eliseo. Il presidente francese ha tenuto quasi subito un discorso alla nazione trasmesso a reti unificate in tutto il mondo, così come il discorso del presidente Barack Obama pronunciato addirittura prima di quello di Hollande.
Il premier francese era visibilmente commosso ed arrabbiato, in quanto è stato lui in prima persona testimone di uno dei tre attentati, forse quello che ha lasciato meno vittime perché la vera e propria carneficina è stata fatta internamente al teatro Bataclan. Proprio sulla scia di quell’emozione, il Presidente ha annunciato di voler chiudere le frontiere. Successivamente si è recato alla commissione straordinaria dei ministri francesi. Dall’Eliseo hanno poi smentito la chiusura delle frontiere che avrebbe comportato anche la chiusura dei voli aerei civili, cosa che non è possibile applicare in questo momento. All’interno della Francia però è stato proclamato lo stato d’urgenza che è chiamato tecnicamente “piano alfa” e prevede una vera e propria mobilitazione di guerra interna, che conferisce alle forze di polizia maggiori poteri: è possible fermare qualsiasi soggetto sospetto, ordinare la chiusura immediata dei negozi e via discorrendo. Si tratta di una misura di sicurezza che è stata chiesta l’ultima volta nel 1944, cioè durante la Seconda Guerra Mondiale.
ATTACCO ALL’EUROPA, ATTACCO ALL’UMANITA’ – Si è trattato infatti di un vero e proprio attacco all’Europa e non soltanto alla nazione francese, un attacco che sicuramente non termina questa notte, ma è destinato a proseguire se si pensa ai dati dispensati dai compartimenti di intelligence francese. I servizi segreti francesi infatti sapevano già che gli europei francesi vicini all’ideologia jihadista, sono all’incirca 5 mila e sono tutti schedati. Di questi, duemila sono partiti alla volta della Siria, nessuno li ha fermati. Di questi duemila, infine, sono tornati in Francia in circa 300, si tratta quindi di una vera e propria rete. Ma nessuno sa se ci siano altri francesi che, invece di tornare in Francia, torneranno in altre regioni dell’Europa.
LA COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE – Per questo è importantissima una collaborazione tra i servizi segreti francesi e quelli di altre nazioni europee. L’Isis, dopo aver rivendicato gli attentati in Francia e dopo averli celebrati anche sui suoi organi di stampa, anche annunciato che i prossimi bersagli saranno Londra a Madrid e Roma. Proprio Roma si pensa sia il bersaglio principale perché l’otto dicembre ci sarà il Giubileo è proprio il giorno del Giubileo L’Isis potrebbe pensare di attuare il suo piano di vendetta e di morte riuscendo a fare una vera e propria strage di cristiani innocenti. Un’altra teoria che sicuramente è da prendere in considerazione, è che l’Isis la tendenza a fare attentati in simultanea all’interno di una stessa città. Non è escluso però che gli attentati vengono effettuati in simultanea in più città d’Europa. Dalle numerose teorie che si accavallano in queste ore, dai commenti degli osservatori e dei giornalisti, capiamo che la cooperazione tra i vari paesi è fondamentale. Anche dal Cremlino arriva questa richiesta, Leasys purtroppo ha dimostrato di essere un gruppo terroristico davvero spietato molto più spietato di al-nusra che altro che ha colpito Parigi nel gennaio scorso avendo però cura di risparmiare le donne. L’idea dei miliziani dell’Isis, è quella di attuare una vera e propria strategia del terrore e indebolire i paesi colpendoli al cuore. In questo purtroppo c’è da sottolineare anche il loro successo visto che proprio Parigi, dopo l’attentato del gennaio scorso, è una delle città più sorvegliate d’Europa. Holland aveva promesso non ci sarebbero stati più attentati, ma così non è stato.