L’anno scorso, più di 100 donne sono morte a seguito di una violenza sessuale o dei maltrattamenti subiti dal partner, da un ex partner o da un parente stretto. Chi commette violenza sessuale verso le donne italiane, è nell’85% dei casi italiano. Gli stupri, in Italia, sono 11 al giorno. UNDICI OGNI GIORNO. E io non ricordo di aver visto il nostro ministro dell’Interno andare sul luogo dell’omicidio delle oltre 100 donne violentate e uccise lo scorso anno per esprimere sdegno contro i loro aguzzini.
Ricordo bene la San Lorenzo degli ultimi 20 anni, però, visto che ci ho passato buona parte della mia vita. Mia madre si stupiva che andassi lì, perché ai suoi tempi San Lorenzo era una zona parecchio pericolosa da frequentare, dove la cosa più eccitante da fare la sera era farsi puntare un coltello alla gola durante una rapina.
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Negli anni 90 e 2000, invece, complice la vicinanza con l’Università, era diventata una zona abitata in gran parte da studenti fuori sede ed avevano aperto un sacco di pub e locali di ogni genere.
Ricordo che, nei primi anni 2000, i ragazzi si incontravano tutti in un parchetto sulla via Tiburtina. Ai tempi era aperto tutta la notte. E già ai tempi, c’era chi spacciava. Il parco fu chiuso quando, dopo l’ennesima rissa tra spacciatori nativi del luogo e spacciatori “esterni”, un tizio pensò bene di tirare fuori un’accetta e colpire un “collega” che aveva invaso il suo territorio.
Perché? Perché San Lorenzo è una zona popolata perlopiù da studenti, come dicevo. Quindi, a San Lorenzo ci sono anche molti spacciatori.
È la legge della domanda e dell’offerta, in pratica. Ma il nostro ministro dell’interno forse questo lo ignora, non saprei. Forse qualcuno gli ha detto che la droga e la violenza, a San Lorenzo, le hanno portate gli africani. Oppure, semplicemente, l’altroieri era lì per sciacallare sulla morte di una povera ragazza, fingendo che il problema delle violenze sessuali e della droga sia dovuto ai ne*ri.
[sostieni]
A seguitare la sua campagna elettorale di odio permanente sul cadavere di una ragazzina che, se fosse stata viva, probabilmente avrebbe definito “tossica dei centri sociali”. E come ogni sciacallo, anche lui arriva sempre a cadavere ancora caldo, sperando di nutrirsi in fretta e trarre il maggior profitto possibile dal corpo senza vita di una sedicenne.
Ditemi voi se riuscite ad immaginare qualcosa di più deplorevole e disgustoso.