In Repubblica Ceca c’era in ballo un terzo dei seggi del Senato, ventisette degli ottantuno che compongono il Senát Parlamentu České republiky. Le elezioni si sono svolte su due turni il 5-6 ottobre ed il 12-13 ottobre, con un’affluenza alle urne del 42.26% per il primo turno.
Il primo dato da mettere in risalto è la pesante sconfitta del primo ministro Andrej Babiš, in carica da dicembre. Il suo partito, ANO 2011, ovvero l’Azione dei Cittadini Insoddisfatti (in ceco Akce Nespokojených Občanů, abbreviato in ANO 2011, letteralmente SÌ 2011), ha ottenuto un solo seggio, con il 13.75%, mentre l’altro partner di governo, il Partito Social Democratico Ceco (Česká Strana Sociálně Demokratická, ČSSD) di Jan Hamáček si è fermato all’8.10%, eleggendo un solo senatore e perdendo ben dodici seggi. Nel complesso, i due partiti di governo conservano rispettivamente sette e tredici senatori.
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A guadagnare, invece, sono stati soprattutto i conservatori del Partito Democratico Civico (Občanská Demokratická Strana, ODS): la forza politica guidata da Petr Fiala ha eletto dieci senatori, portando la propria rappresentanza da dieci a sedici seggi, e confermandosi così come il partito d’opposizione più importante con il 27.82% dei consensi. ODS diventa dunque la formazione più rappresentata in Senato al pari dell’Unione Cristiana e Democratica – Partito Popolare Cecoslovacco (Křesťanská a demokratická unie – Československá strana lidová, KDU-ČSL), che mantiene sedici seggi come prima delle elezioni, arrivando all’8.33%.
In crescita anche la lista Sindaci e Indipendenti (Starostové a nezávislí, STAN), che raggiunge l’11.31% delle preferenze e passa da sette a dieci senatori, mentre aumenta di una unità (da cinque a sei) la rappresentanza del partito Senátor 21 (SEN 21).
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Tra le forze deluse annoveriamo il Partito Pirata Ceco (Česká pirátská strana), che sperava di aumentare il proprio peso all’opposizione, ma che con il 4.31% delle preferenze si è dovuto accontentare di conservare l’unico seggio che possedeva in precedenza. È andata peggio al Partito Comunista di Boemia e Moravia (Komunistická strana Čech a Moravy, KSČM), che, non raggiungendo il punto percentuale, ha perso l’unico senatore che aveva eletto nella tornata di quattro anni fa. Il KSČM esce dunque dal Senato per la prima volta in assoluto sin dalla divisione della Cecoslovacchia.
Immagine: Andrej Babiš, primo ministro della Repubblica Ceca e leader del partito ANO 2011.