Sabato 3 giugno, i cittadini di Malta sono stati chiamati alle urne per il rinnovamento dei seggi del Parlamento unicamerale dell’arcipelago (Parlament ta’ Malta). Il meno popoloso degli stati dell’Unione Europea ha visto accorrere alle urne 267.650 persone, pari al 78.3% degli aventi diritto.
ELEZIONI ANTICIPATE E SISTEMA ELETTORALE
Dopo le elezioni del 9 marzo 2013, che videro la vittoria dei laburisti del PL (Partit Laburista), il leader della forza di centro-sinistra Joseph Muscat aveva assunto la carica di primo ministro, diventando il primo membro del suo partito a ricoprire questa carica dal 1998 e succedendo a Lawrence Gonzi, in carica da nove anni. La prossima tornata elettorale si sarebbe dunque dovuta svolgere nel 2018, ma, negli ultimi mesi, il governo laburista aveva iniziato a vacillare, soprattutto dopo le rivelazioni dei Panama Papers, nei quali figuravano i nomi di alcuni stretti collaboratori di Muscat, come Konrad Mizzi e Keith Schembri. Lo scandalo ha dato vita ad una serie di attacchi personali nei confronti di Muscat e di altri membri del governo da parte dei principali esponenti dell’opposizione.
Il 1° maggio 2017, dopo numero pressioni, il primo ministro Muscat ha annunciato la convocazione delle elezioni anticipate. Il sistema elettorale maltese prevede la distribuzione proporzionale di sessantacinque seggi in base ai risultati dei vari collegi elettorali, ma con la possibilità di aggiungere dei seggi per assicurare che il Parlamento rifletta effettivamente le preferenze degli elettori. In vigore, come accade solamene in Irlanda e per il senato australiano (oltre che per alcune elezioni amministrative di Paesi anglosassoni), è infatti il cosiddetto voto singolo trasferibile, metodo inventato nel XIX secolo dal filosofo londinese John Stuart Mill, nel quale gli elettori danno un ordine di classifica alle proprie preferenze, scrivendo accanto ai nomi dei partiti “1°”, “2°”, “3°” etc… Considerato da molti come uno dei metodi più equi per la distribuzione dei seggi, quello del voto singolo trasferibile prevede però calcoli piuttosto complessi, e per questo, come anticipato, in alcuni casi può essere necessaria l’aggiunta di alcuni rappresentanti per far quadrare il tutto. Ad esempio, nell’ultima legislatura, i seggi erano divenuti settantuno, con trentotto rappresentanti della maggioranza laburista e trentatré per l’opposizione di Forza Nazzjonali, una coalizione formata da dal Partito Nazionalista (PN – Partit Nazzjonalista) e dal Partito Democratico (PD – Partit Demokratiku).
I RISULTATI: NUOVA VITTORIA PER I LABURISTI
Il risultato delle urne ha confermato quelli che erano stati gli equilibri delle elezioni di quattro anni fa. Secondo i dati ufficiali della Commissione Elettorale maltese, i laburisti avrebbero ottenuto 54.86 punti percentuali, esattamente lo stesso risultato della vittoria del 2013. Stabile anche la coalizione d’opposizione, che, sotto la guida del quarantottenne Simon Busuttil, ha ricevuto il 43.88% delle preferenze, appena mezzo punto in più rispetto alle ultime elezioni. In numeri assoluti, la differenza tra le due principali forze politiche è di circa trentacinquemila schede.
Restano le briciole agli altri partiti, con nessuno di questi che ha superato l’1%: la terza forza è infatti Alternattiva Demokcratika, ferma allo 0.80%.
Viste le percentuali che ricalcano quasi perfettamente quelle del 2013, anche gli equilibri in parlamento resteranno i medesimi, con Joseph Muscat che potrà dunque formare un nuovo governo. Dalla sede del suo partito, Muscat ha ringraziato i suoi sostenitori, ricordando che i laburisti non vincevano consecutivamente due tornate elettorali addirittura da quarantuno anni, quando alla guida del partito di centro-sinistra c’era lo storico leader Dom Mintoff.
“Attraverso il voto del 2017, avere confermato il voto del 2013”, ha detto il quarantatreenne Muscat rivolgendosi ai cittadini maltesi. “Avete confermato la vostra fiducia nei confronti del movimento nonostante una delle campagne elettorali più negative nella storia del Paese. Chiunque abbia pensato che il popolo avesse potuto scegliere la negatività nono conosce il popolo di Malta e di Gozo (la seconda isola dell’arcipelago, ndr). Il popolo sceglie positività, ottimismo, energia, buona volontà, unità ed equità”.