L’immagine di copertina di questo articolo, come facile notare, è stata realizzata con AI. Lo script, molto semplice: “Genera immagine di due giovani fake guru che vendono illusioni”.
L’abbiamo usata come provocazione all’abuso che il signor Jimmy Cenedella (o chi è da lui stato incaricato a tal scopo) sta compiendo da mesi, segnalando con fake report per inesistente violazione di copyright (appellandosi al DMCA per altro non applicabile nel nostro paese) per le foto che abbiamo deciso di utilizzare su fuffapedia, in due post che parlano di lui e di Beatrice Crippa (aka “Bea la setter”).
Il tentativo, scorretto quanto maldestro, serve infatti ad ingannare il nostro provider di servizi hosting (Hetzner), facendogli credere che su fuffapedia.com staremmo appunto utilizzando senza autorizzazione/licenza alcune sue fotografie coperte da copyright.
HETZNER CI CASCA E CENSURA TUTTA FUFFAPEDIA
Dopo innumerevoli report ai quali abbiamo prontamente risposto e l’ennesimo che abbiamo comprensibilmente deciso di ignorare, da Hetzer si sono resi complici di questo grave abuso volto alla censura e, come potete leggere dalla loro comunicazione riportata qui in basso, hanno messo offline l’intero forum per circa un’ora.
Pensate: un intero forum con circa 300.000 pagine viste al mese, oscurato per una inesistente violazione di copyright, che a quanto pare anche per Hetzer sovrasta l’articolo 21 della nostra Costituzione e quei due principi fondativi del giornalismo d’inchiesta che sono il diritto di cronaca e quello di critica.
Il tutto suona ancora più grottesco ed allarmante se andiamo ad analizzare quali sono le due immagini che violerebbero il “diritto d’autore” (non si capisce di chi). Ve le esponiamo di sotto, così da permettervi di sorridere amaramente con noi.
LE FOTO SULLE QUALI ESISTEREBBE IL DIRITTO D’AUTORE
Eccovi l’immagine che, per Hetzer, rappresenterebbe un’opera d’igegno plausibilmente protetta dal copyright. Così protetta da sovastrastare il diritto di cronaca e l’articolo 21 della Costituzione italiana.
Sì, è esattamente ciò che sembra: un banale frame estratto da un video/reel pubblicato dal fuffaguru Cenedella sul suo profilo Instagram. Cioè: neppure possiamo parlare di una vera e proprio foto, bensì di un semplice screenshot (in bassa qualità, per altro) ripreso da un video.
E invece, quella della signora Crippa? Anche quell’immagine sarà un frame preso da un video? No, per certi versi in tal caso la rimozione risulta ancora più pagliaccesca ed ingiustificabile, trattandosi del mero screenshot realizzato dall’intestazione del suo profilo Instagram
IL DOPPIO ABUSO DA HETZNER
Ora, come facile intuire, queste scelte demenziali e censorie possono essere realizzate solo dai consueti sistemi totalmente automatizzati, ergo tendenzialmente ottusi, che non sono assolutamente in grado di valutare la fondatezza/sensatezza di un report, non distinguendo persino ciò che appare auto-evidente anche a chi non ha la minima nozione sulla tutela (reale) del diritto d’autore.
Ancora: perchè mai, una società italiana, con sede in Italia, che si rivolge ad un pubblico italiano, dovrebbe essere soggetta alle (assurde) leggi americane sul DMCA? Nel caso, quello di specie, è un caso che potrebbe ricadere perfettamente nel cosidetto “fair use” anche se avessimo utilizzato vere opere d’ingegno tutelate e stessimo operando negli USA. Ma non è questo il caso, come evidente, ergo l’abuso è duplice: censurati per una legge non applicabile nel nostro paese, con un provider che si sostituisce ad un tribunale italiano, per giunta sulla base di violazioni di copyright inesistenti.
IL “PREMIO” VINTO DA CENEDELLA
Ora, visto che è utile fare di queste azioni un esempio forte per chi avesse la disastrosa e suicida idea di emularle, ci preme mostrare cosa ha vinto il signor Jimmy Cenedella con questo maldestro tentativo di censura, che per altro possiamo definire come miseramente fallito, visto che alla richiesta argomentata di sblocco fuffapedia.com è ritornata subito online.
Orbene, è opportuno in questo caso rilanciare con massima diffusione possibile una live che ebbe grande successo e che rappresenta proprio quel tipo di contenuto che il Cenedella prova in tutti i modi a non farvi vedere, senza aver mai fornito repliche o tanto meno rimborsi a clienti che ne avevano chiarmente diritto.
Di seguito, infatti, potete godervi embeddata (e comodamente divisa in capitoli) la testimonianza live di Aurelia Vuono, ex cliente (molto) insoddisfatta di Cenedella, che ci racconta con prove schiaccianti tutta la cialtroneria, la scorrettezza e l’arroganza del team di questo presunto “remote closer di successo”, che si godrà un meritatissimo effetto streisand d’ora in avanti.
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