Quella che leggete nello screen è Alessia Borsetto, vicepresidente dell’associazione “Il Gatto e la Volpe del Web” che (almeno da statuto) dovrebbe tutelare i consumatori. A diversi anni dalla sua fondazione, però, nonostante continui proclami autoreferenziali su grandissime operazioni svolte con enti ed autority di ogni tipo, non si conosce il numero di associati raggiunto, né le iniziative di valore effettivamente portate avanti dal “duo”, che come detto passa molto tempo a scriversi post di autocompiacimento come quello che leggete. Presidente e Vicepresidente si scambiano complimenti e cuori, con un’interazione pressoché pari a zero da parte degli altri iscritti. Ma, fosse solo questo, non staremmo qui a condividere lo spettacolino cringe/puerile. Le ombre sul modo in cui questa associazione e la sua reputazione vengono gestite, continuano infatti a crescere per via di “strane” realzioni che Alessia Borsetto ed Alessandro Norcia (il presidente) intrattengono con soggetti tutt’altro che raccomandabili.
MARCO D’ANDREA ED I SUOI LEGAMI CON BE/LEVERAGE
Sapete già dei commenti diffamatori di Matteo Saba, lasciati sul gruppo senza alcuna moderazione (e con me bannato e quindi impossibilità a replicare), ma in questo caso per certi versi andiamo addirittura oltre. Il signor Marco D’Andrea (ampio approfondimento su di lui qui), che vedete taggato da Borsetto, è infatti un personaggio alquanto “particolare” del quale ci siamo di recente occupati su Fufflix, in seguito alla sua scomposta reazione (con un post prima pubblicato e poi fatto sparire) al nostro reportage su Leverage ed il suo rapporto diretto con “BE”. BE ha ricevuto vari warning, in diversi paesi, come potenziale schema piramidale/Ponzi. Lo diceva lo stesso Norcia, a Marzo 2023, che come suo solito emettva già sentenze, in sostituzione manettara a tribunali e giudici: è uno schema piramidale che prima o poi crollerà. Punto.
E ammoniva con il solito tono paternalistico: non venite poi a piangere da noi, che vi abbiamo avvertiti. Ma cosa c’entra Marco D’Andrea con Be, che Norcia sostiene sia un Ponzi acclarato? Molto semplice: come scriveva lui stesso nel post che poi ha fatto sparire (e che abbiamo commentato integralmente qui), il NON commercialista (non risulta iscritto all’albo) è tra i “professori” che terrebbero i “corsi di trading di BE”. Il suo volto ed il suo nome compaiono, non a caso, proprio nel nostro reportage “Be Leverage: il business dei sogni di Giorgio Trabaldo”.
Il signor D’Andrea non ha preso bene il “taglio” che abbiamo dato al servizio, sperticandosi in una difesa scomposta proprio di BE (ed in alcune diffamazioni ai miei danni, poi cancellate ed alle quali Norcia aveva regalato un “cuore” come reaction). A questo punto è opportuno contattare più associati possibili e partner, per avvertirli delle relazioni fuori luogo che presidente e vicepresidente intrattengono con personaggi come D’Andrea. E, in aggiunta, delle loro condotte censorie nei confronti di chiunque osi porre quesiti e chiedere chiarimenti sul loro modus operandi. E cosa ne pensa Federconsumatori, che pure associa il proprio marchio a costoro? Lo scopriremo contattandoli. Da chi fa il paladino moralista infallibile, ci si aspettano ben altre frequentazioni e ben altri comportamenti. Ovviamente, a differenza loro, non censuro/banno/nego diritto di replica. Avessero il coraggio, la maturità e le capacità per farlo, i due potrebbero intervenire qui in ogni momento, senza subire censure. Ma non lo faranno, lasciando tutti liberi di farsi un’ulteriore idea sulla loro trasparenza e la loro capacità di confronto al di fuori delle proprie zone (blindate) di confort.
UN GRUPPO A BASSO ENGAGEMENT, PIENO DI POSTO AUTOCELEBRATIVI
Come dicevamo, inoltre, c’è anche un altro elemento che è opportuno sottolineare: la pubblicazione continua di post autocelebrativi, con dati mostrati in maniera poco trasparente. Uno dei tanti esempi? Questo post dove Borsetto sostiene che il gruppo avrebbeto totalizzato “650.000 visualizzazioni” nei primi 7 mesi del 2024. Una quarantina di like (tra cui quelli di Norcia e D’Andrea) ed un solo commento, di un contatto Facebook che pare fake e sostiene di essere un associato molto soddisfatto. Dei quasi 100.000 utenti raggiunti ogni mese come media, possibile che per un simile risultato non commenti praticamente nessuno?
Dove sono i numerosi associati di questa associazione, che non perde giorno per ricordarci di lavorare tanto a duramente. Quanti rimborsi sono riusciti ad ottenere in via stragiudiziale e giudiziale per le vittime di truffe e raggiri? Ancora: quante azioni concrete ed utili di segnalazioni alle autority ed agli “enti” che citano hanno portato avanti da quando esistono?
Tutte domande lecite, che ogni associato ed ogni partner dovrebbe porsi, soprattutto alla luce di quanto sta emergendo sulle condotte del duo al comando.
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