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“Boutique chiavi in mano”: i negozi online di Anna Gyrol lasciano a bocca asciutta oltre 200 clienti

Postato il Gennaio 21, 2024 Charlotte Matteini 0

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“Vorreste un reddito extra senza fare nulla? Ci occupiamo noi di tutto, dalla selezione dei prodotti alla consegna finale al cliente che troviamo noi per voi. Il vostro unico compito è rispondere ai clienti e calcolare il profitto”. Questa la promessa su cui Anna Gyrol – “influencer, business speaker, imprenditrice e milionaria” ucraina con oltre 800mila follower su Tik Tok e oltre 2 milioni su Instagram – e il marito Dario Scalvini hanno fatto leva per vendere a centinaia di persone “Boutique chiavi in mano” targato G Brand, un servizio che avrebbe assicurato l’avvio di un proprio brand online con vendite garantite fino a 10.000 euro al mese senza fare nulla, in maniera totalmente automatica. Insomma, un modo perfetto per costruirsi una rendita passiva senza alcuno sforzo, se non quello di un piccolo iniziale investimento per l’acquisto del servizio.

Peccato che le allettanti promesse di Gyrol e Scalvini si siano sciolte come neve al sole, stando a quanto raccontano molti clienti amareggiati. Le boutique consegnate ai clienti non erano del livello sponsorizzato, le visualizzazioni ai siti delle boutique praticamente inesistenti e le famose vendite garantite praticamente assenti, se non qualche ordine sporadico a distanza di mesi. Non solo, perché da settimane il sito web della società G Brand Boutique SL, con sede a Tenerife, è scomparso e oltre 200 persone tra Italia e Ucraina sono rimaste con il cerino in mano, dopo investito anche oltre 5.000 euro per l’acquisto del servizio all inclusive e del pacchetto VIP, e sono state bloccate da tutti i profili social dell’influencer.

“Boutique chiavi in mano”: tutto ha inizio nella primavera 2023

Tutto ha inizio la scorsa primavera, quando Anna Gyrol sponsorizza sui suoi seguitissimi canali social “Boutique chiavi in mano pronta in 30 giorni dalla data di pagamento con garanzia di guadagno entro i primi 10 giorni di pubblicità”, che secondo quanto racconta in un webinar consisterebbe in un servizio per la creazione di un proprio brand senza investire in un prodotto e senza avere l’onere di dover gestire l’attività. Descrizione alquanto fumosa, ma che si traduce con una sola parola: dropshipping. I guadagni promessi e mostrati da Gyrol durante il webinar di presentazione sono altissimi ma soprattutto vengono sponsorizzati a più riprese come garantiti e raggiungibili molto facilmente. Un’opportunità allettante, ma soprattutto da non perdere: ci sono posti per sole 50 persone, 25 dall’Italia e 25 dall’Ucraina. All’improvviso, però, i posti si moltiplicano e l’imperdibile occasione per pochissimi viene venduta a oltre 200 persone.

Tra i servizi garantiti dall’acquisto del pacchetto vip, per una somma di 5.555 euro, c’erano la creazione del sito e del logo, la creazione e impostazione delle campagne pubblicitarie per il primo mese per un valore di 300 euro, budget pubblicitario di 900 euro valido per il primo mese di campagna a 30 euro al giorno per 30 giorni, servizio di etichettatura e cartellinatura per 12 mesi, caricamento e monitoraggio prodotti, servizio di imballaggio e spedizione, gestione dei resi a carico di G Brand, garanzia della prima vendita entro 10 giorni e servizio di assistenza. Un pacchetto estremamente competitivo, sulla carta. Ma dai racconti dei clienti di “Boutique chiavi in mano” tutti questi allettanti servizi sembrano essere rimasti solamente sulla carta, per l’appunto.

La testimonianza: “Ho investito migliaia di euro per non avere alcun risultato”

“Seguivo Anna da moltissimi anni perché in Bielorussia è molto popolare. Ho comprato una sola boutique, e meno male, perché inizialmente avevo intenzione di fare un maggiore investimento. Durante il webinar di presentazione hanno fatto molte promesse, hanno raccontato che ognuno di noi avrebbe avuto le proprie boutique individuali e che avremmo potuto scegliere la merce da vendere – racconta a Fufflix Natasha (nome di fantasia, ndr) – All’inizio avevo scelto abbigliamento bambino e accessori, poi però dopo settimane di attesa senza risultati mi hanno detto che avrei dovuto vendere denim. Ho acconsentito, ma ancora una volta le settimane passavano, i risultati scarseggiavano, e di fronte alle mie richieste di chiarimento mi è stato detto che avevano fatto delle ricerche e che avrei dovuto puntare sulla vendita di abbigliamento. Insomma, un costante rimpallo e a ogni richiesta i manager delegati ad avere rapporti con noi clienti cambiavano le carte in tavola”.

Gyrol si difende su Tik Tok: “Sono stata truffata anche io, ma sto pagando le boutique a mie spese”

Anna Gyrol e Dario Scalvini non sono però gli unici protagonisti di questa vicenda, perché il progetto “Boutique chiavi in mano” sarebbe nato dal sodalizio con un terzo uomo, Gianluca Monaco, ex socio a cui Gyrol e Scalvini da mesi scaricano tutte le colpe e con cui sarebbero in causa. A dirlo pubblicamente è la stessa Gyrol sui social.

“Come ho truffato più di 200 persone. Amico di Dario mi ha proposto di creare questo progetto insieme, abbiamo aperto la società e abbiamo venduto ai miei clienti la sua idea di business e ci ha garantito i risultati, ma alla fine ci ha preso in giro – racconta Gyrol in un video Tik Tok pubblicato a novembre 2023 – Appena abbiamo chiesto di uscire dalla società è sparito con più di 200 boutique e il denaro della società, mi ha minacciato e il giorno dopo che abbiamo chiuso il suo ufficio e il giorno dopo sono arrivate a tutti i clienti delle email in incognito dicendo che siamo truffatori. Ora questo stesso incognito manda le stesse intimidazioni a tutte le persone che conosciamo incluso il nostro stesso avvocato e su internet sono apparsi i video anonimi con diffamazione pesante del nostro nome. Chissà chi è. Tutta questa situazione è in mano ai nostri legali e intanto abbiamo rifatto le boutique a tutti i nostri clienti a mie spese, abbiamo fornito etichette e cartellini, abbiamo acquistato la merce per loro, abbiamo realizzato un catalogo proprio e nonostante le difficoltà abbiamo lanciato le boutique e stanno già guadagnando. Stiamo fornendo il servizio ogni giorno, la pubblicità, il brand e la logistica. Perciò non credete alle bugie degli invidiosi e a qualsiasi diffamazione del mio nome sarà seguita dai miei legali”.

Della creazione ex novo di tutte le 200 boutique a spese di Gyrol e della fornitura del servizio acquistato dai clienti rimasti con il cerino in mano nell’estate 2023 non risulta però traccia, nonostante le dichiarazioni pubbliche dell’influencer diffuse a novembre 2023. E da quel momento sono ormai passati oltre due mesi.

Le testimonianze dei clienti: “Delle vendite garantite neanche l’ombra e siamo stati bloccati sui social”

“Prima della loro rottura con Monaco io ho realizzato solamente due vendite e sono convintissima che queste vendite le abbiano fatte loro perché di fronte alle proteste dopo mesi di promesse mancate, tutti abbiamo realizzato nello stesso periodo queste due o tre vendite, come per calmarci. I risultati però sono molto lontani da quanto promesso nel webinar che ci ha spinto ad acquistare il servizio. A un certo punto Anna ha raccontato piangendo della rottura con l’ex socio e ci ha detto che avremmo dovuto rifare tutto da capo, ma nonostante le promesse nulla è stato fatto. Secondo me ha esagerato con il numero di persone, probabilmente se fosse rimasta alle iniziali 50 la cosa avrebbe potuto funzionare. E poi era Gianluca ad avere esperienza in questo tipo di business, non loro”, prosegue il racconto di Natasha.

Natasha non è l’unica persona ad aver acquistato un servizio rivelatosi decisamente lontano dalle aspettative promosse durante i webinar di Gyrol e Scalvini, la lista di clienti che a distanza di quasi un anno aspetta novità o un rimborso è decisamente lunga.

“Mi hanno venduto un pacchetto che si chiamava “Boutique chiavi in mano” con vendite garantite, un servizio che mi hanno sponsorizzato facendo leva sul fatto che io non avrei dovuto fare nulla, avrebbero fatto tutto loro. Raccontavano che avremmo venduto prodotti di qualità, solo dopo abbiamo scoperto che la merce era tutta cinese e di pessima qualità e in certi casi le fotografie pubblicate sul sito della boutique erano le stesse presenti su Shein – racconta Stefania (nome di fantasia, ndr) – Una volta acquistato il servizio abbiamo pazientato, ma con il passare dei mesi le proteste e le richieste di spiegazione si sono fatte sempre più pressanti perché, oggettivamente, non stavamo ricevendo i servizi che ci erano stati proposti durante il webinar. A distanza di mesi dall’acquisto di “Boutique chiavi in mano” a un certo punto è venuta fuori la notizia della rottura con il socio, a cui hanno dato tutta la colpa dicendo che le cose non stavano funzionando a causa sua. A settembre Gyrol ha promesso che sarebbero ripartiti da soli, senza l’ex socio, che si sarebbe risolto tutto, ma nonostante siano passati i mesi nulla è cambiato. Lei ha bloccato tutti quelli che hanno iniziato a protestare pubblicamente dicendo che avrebbero dovuto rivolgersi al suo avvocato”.

Anche sul fronte delle richieste di rimborso per inadempimento contrattuale la situazione appare poco cristallina, con lunghissimi tempi di attesa per ottenere risposte e un continuo scaricabarile condito da proposte poco chiare: “Ho provato a chiedere il rimborso della somma spesa svariate volte e dopo numerose insistenze a un certo punto dall’azienda sembravano propensi ad accettare la mia richiesta, ma avrei dovuto emettere fattura per ottenere i soldi spesi indietro. Io avevo già chiuso la partita iva e ho sottolineato che non mi sembrava una richiesta corretta per un rimborso, ma alla mia richiesta di spiegazioni non ho però più avuto risposta”, prosegue Stefania.

Dal famigerato webinar di presentazione di “Boutique chiavi in mano” è ormai passato quasi un anno e dalla rottura con l’ex socio sono passati ormai quattro mesi. Eppure, a distanza di così tanto tempo, ancora oggi decine e decine di clienti sono ancora in attesa di soluzioni, rimborsi o risposte, malgrado le tante promesse di ripartenza del progetto a spese proprie a beneficio di social e telecamere.

Nel frattempo, Anna Gyrol non è scomparsa dai social ma anzi continua a mostrare la sua vita da milionaria tra lusso e agi su tutti i canali social disponibili ma soprattutto prosegue con la sua attività da influencer e venditrice di corsi per fare soldi, sponsorizzando nuove iniziative come la Gyrol Milionaire Academy, dove insegnerà alle persone come diventare milionarie. Ecco, forse il segreto per diventare milionari facilmente è proprio questo: basta vendere speranze alle persone. Dietro lauto pagamento, ovviamente.

#anna gyrol#boutique chiavi in mano#dropshipping

Pubblicato da

Charlotte Matteini

Classe 1987, inizia il suo percorso professionale nel 2014 con Fanpage.it. Attualmente realizza inchieste sullo sfruttamento nel mondo del lavoro per ilfattoquotidiano.it e realizza editoriali su temi di attualità e politica per Today.it.

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