La facilità di accesso al mondo degli investimenti, resa possibile dal web e dallo sviluppo di tecnologie sempre più affidabili e potenti, può far credere ai non addetti ai lavori che investire sia un’attività semplice e priva di pericoli, nonché un modo facile per fare soldi. La realtà è diversa.
Chi investe grandi o piccole somme di denaro accetta di affrontare dei rischi, i quali, sebbene possano variare da un investimento a un altro, sono sempre presenti e non possono essere azzerati, ma al limite ridotti attraverso l’adozione di specifiche strategie o il ricorso a particolari strumenti finanziari.
Tra questi rientrano ad esempio i fondi comuni di investimento e gli ETF, per i quali la parola chiave è diversificazione, una strategia che consente di ridurre il rischio di investimento attraverso la creazione di portafogli costituiti da asset anche molto diversi fra loro.
Valutare con attenzione la propria propensione al rischio e individuare investimenti caratterizzati da livelli di rischio adeguati alle proprie possibilità sono due passaggi fondamentali, da effettuarsi con l’aiuto di un consulente finanziario e utili per limitare al massimo problemi non solo di tipo economico, ma anche emotivo e psicologico.
- Quali sono i principali rischi degli investimenti
Quando si parla di rischio di investimento si fa riferimento a tutti quei fattori che possono portare, a seconda dei casi, a:
- una corrosione del capitale investito;
- la perdita totale del denaro utilizzato per acquistare titoli o altri strumenti finanziari;
- un rendimento inferiore rispetto a quello originariamente previsto.
Questi tre fattori possono presentarsi in qualsiasi momento, anche laddove, prima di effettuare un’operazione, l’investitore avesse effettuato analisi tecniche e fondamentali molto accurate o si fosse affidato a un professionista del settore.
- Quali fattori influiscono sui rischi di investimento
I fattori che possono far aumentare o diminuire i rischi correlati a uno specifico investimento sono svariati, ma in genere riguardano:
- l’andamento del mercato di riferimento;
- la stabilità e le caratteristiche dell’emittente;
- il sentiment degli investitori.
Oltre a questo, è importante tenere presente che il livello di rischio può variare anche in base allo strumento finanziario scelto, nonché alla composizione del portafoglio.
- Strumenti finanziari e rischio di investimento
Alcuni strumenti finanziari, come i conti deposito o i Titoli di Stato, vengono definiti “a basso rischio”, in quanto offrono maggiori garanzie di stabilità per quanto riguarda l’andamento dell’investimento nel tempo e il rendimento offerto.
Di contro, altri strumenti, come le azioni, sono considerati “a rischio elevato”, in quanto più volatili e non in grado di offrire garanzie per ciò che concerne la stabilità.
Attenzione, le garanzie offerte non devono essere interpretate come delle certezze, in quanto anche un investimento a basso rischio può andare male e portare a una perdita di capitale o a un mancato guadagno.
- Rischio e rendimento
Quando si parla di rischio di investimento, non si può non parlare anche di rendimento, in quanto i due elementi sono direttamente collegati: all’aumentare del rischio, aumentano anche le possibilità di ottenere un rendimento maggiore e, viceversa, un rischio inferiore corrisponde a investimenti meno redditizi.
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