Dopo aver raggiunto una certa notorietà ed essersi creato una piccola community di supporter (per lo più di under 25) grazie a numerose “incursioni” come sedicente imprenditore milionario ed esperto di temi connessi al private equity, agli investimenti in metalli preziosi ed all’analisi di bilancio, Matteo Saba è diventato un po’ per miracolo ed un po’ per la propria spasmodica necessità di approvazione sociale, un fenomeno (macchiettistico) anti-guru.
Nato nel 1987 a Chieri, in provincia di Torino, Saba ha iniziato a collezionare denunce e processi per truffa ed occultamento/distruzione di documenti contabili già da appena ventenne, vedendosi confermare le condanne definitive per questi due reati solo di recente, tra il 2020 ed il 2021, con due ordinanze distinte della Corte di Cassazione, che dichiarava inammissibili entrambi i ricorsi presentati dopo le condanne ottenute già in primo grado e appello (ordinanza 1; ordinanza 2).
Ne abbiamo ampiamente parlato, con documenti alla mano, in questa live ad hoc realizzata in collaborazione il Cerbero Podcast.
Come dimostrato da questa testimonainza diretta, un altro processo per truffa con relativa condanna in primo grado e nessun appello successivo a noi risultante, lo ha subito per aver raggirato il noto speaker radiofonico Gibba ed altre persone, per una cifra totale superiore ai 130.000 euro. A causa della prescrizione sopraggiunta per quasi tutti i reati contestatigli, però, Saba è stato condannato al pagamento di una cifra irrisoria rispetto all’ammontare sottratto.
Anche in questo caso, ci risulta che il condannato non abbia pagato quanto dovuto e stabilito dal giudice, senza appunto presentare alcun ricorso e quindi rendendo quel pronunciamento di condanna definitivo. Ne abbiamo parlato anche durante la “live-inchiesta” realizzata in collaborazione con “Il Cerbero Podcast” e visibile da qui o di seguito
Abbiamo anche più volte chiesto a Saba un confronto, una replica ed eventuali smentite da poter analizzare, ma ad oggi sono giunte solo un numero considerevole di minacce di querela, accuse diffamatorie, risposte tra il fantasioso ed il delirante e nessuna volontà di confronto.
MATTEO SABA NON SA LEGGERE UN BILANCIO
Spacciando la semplice analisi di visure e bilanci semplificati per “due diligence” vere e proprie, per mesi questo (s)pregiudicato ha guadagnato una certa visibilità analizzando i business spesso effettivamente poco chiari e trasparenti di alcuni dei più noti venditori di infoprodotti del panorama italo-dubaino. Poi, la scoperta spiazzante: come dimostrato in maniera inconfutabile quanto impietosa in questa live realizzata per la nostra rubrica Fufflix, il presunto milionario, in realtà, non sembra neppure in grado di leggere un banale bilancio semplificato, facendo (clamorosa) confusione tra le voci presenti tra stato patrimoniale e conto economico, nonché pensando che alla voce “cassa” siano indicati i saldi bancari.
In particolare, le perle sabiane di crassa incompetenza possono vedersi qui (non sa dove cercare le voci che cita). O anche qui.
Forse, però, la parte più tragicomica è quella dove confonde in maniera clamorosa la cassa con i saldi bancari, esattamente qui.
E pensare che molti, almeno fin quando non ha mostrato la sua vera natura, lo hanno anche salutato come un personaggio positivo ed utile a far chiarezza sui guru del “make money”.
Poi, però, quel poco di visibilità ottenuta, sembra aver iniziato a dare alla testa al 36enne originario di Chiari, in provincia di Torino. E la rete si è riempita di clip dove il “Presidente” (così si autodefinisce anche su Twitch e Instagram) mostrava atteggiamenti a dir poco aggressivi, offendendo pesantemente anche ragazzi giovanissimi, inviando minacce di querela a chiunque osasse anche solo porre dei dubbi sul suo presunto patrimonio e giro d’affari, e mostrando in generale un tipo di retorica tossica, oltre ad una serie di azioni inquadrabili potenzialmente come doxing.
LA MILLANTATA LAUREA IN ECONOMIA
Ordunque, dopo alcune ospitate in alcuni tra i più seguiti canali su Twitch e Youtube, come detto abbiamo rilevato che a carico di questo personaggio esistono ad oggi almeno due condanne definitive: una per truffa e l’altra per occultamento/distruzione di documenti contabili, con tanto di ricorsi in cassazione dichiarati inammissibili e 6000 euro totale di ammende comminati (qui l’ordinanza di inammissibilità per truffa, qui quella per l’altro reato).
Poi una laurea che, citando dal suo profilo Linkedin, sarebbe in “Scienze Dell’Economia e della Gestione Aziendale, Finanza Internazionale” (con 110, sic!), presa presso l’Università degli Studi di Torino, che però non ha alcun corso in Finanza Internazionale e presso la quale il Saba non risulta essersi mai neppure iscritto.
LA “MATTEO SABA HOLDING” E LE 70 “CONTROLLATE”
Ma oltre a condanne plurime in sede penale e falsi titoli di studio accademici, esiste in realtà una serie corposa di altre millanterie più o meno grandi e grottesche, come le presunte “Quasi 70 partecipazioni in aziende controllate” che sarebbero detenute dalla sua “Matteo Saba Holding” e che dichiara in questo video, insieme ad una fantomatica quanto impraticabile “class action” rivolta contro una persona fisica.
Per altro, la Matteo Saba Holding, è società di diritto inglese che, però, a dispetto dei 100 milioni di euro di capitale sociale dichiarati sui comunicati stampa disponibili sul sito aziendale, come facilmente reperibile tramite documenti pubblici, non risulta avere bilanci depositati e quindi consultabili. E, se è vero che per la forma societaria la Matteo Saba Holding non deve essere valutata per il fatturato, è altrettanto inconstetabile che senza bilanci visionaibili risulta impossibile valutarne i rendimenti dalle presunte partecipate.
Inoltre, nonostante nei suoi comunicati si parli di “board of directors” che avrebbero approvato gli aumenti di capitale, nella holding Saba risulta socio ed amministratore unico.
Sempre sul sito della presunta holding milionaria, inoltre, nella sezione “partecipate”, figurano decine di società, tra cui Walmart, Amazon ed Apple.
Tutte indicate come “partecipate”, ma naturalmente con nessuna prova ad attestare l’effettivo investimento effettuato ed il numero di quote realmente possedute.
Stesso dicasi per ogni altra società italiana in cui Saba è socio e/o ha cariche di amministratore.
In particolare ne abbiamo due (Mc Comunication srl e Global Comunication & Tecnology srl) dichiarate inattive d’ufficio di recente. Motivo: non hanno presentato bilanci né prove di attività gestionale effettiva per almeno cinque anni di fila. Poi una SNC, la Cregem di Saba Matteo S.n.c. che per legge non deve depositare bilanci. Insomma: in Italia ed UK, risulta alquanto arduo determinare in reale volume d’affari delle società connesse al cosiddetto “Presidente”, soprannome con il quale Saba stesso ama definirsi. Cosa presiederebbe a parte se stesso, però, è difficile capirlo.
LA SOCIETÀ IN REPUBBLICA CECA CHE PROPONE “AFFARI” IN ITALIA
In Repubblica Ceca, a parte una residenza non propriamente da milionario in una sperduta area di campagna, c’è la Five Stars Broker s.r.o, società che in effetti presenta qualche bilancio (ultimo reperito è del 2020) da micro-attività, al di sotto dei 500.000 euro annui dichiarati. Poi un sito decisamente “cheap”, stranamente e primariamente in italiano anche se la società si presenta come “internazionale” e riferisce di una partership addirittura con “Allianz”.
A proposito di parnternship roboanti, abbiamo scoperto che nel 2022 la società faceva girare un volantino, che riportiamo di seguito, proponendo un investimento sull’oro “grezzo”, con rendimenti trimestrali che sfioravano addirittura il 19%. Tra i partner indicati nel volantino, di fianco ad un’immagine di una pepita non proprio scontornata al meglio, comparivano appunto i loghi di Allianz e Unicredit Banca.
Per Allianz, siamo in attesa di una risposta. Per Unicredit, però, abbiamo già ricevuto mail che conferma l’esistenza di un esposto presentata per utilizzo non autorizzato del brand (vedi screen sotto)
Ma non è finita qui, perché a quanto pare la Five Stars Broker riconducibile a Matteo Saba, in Italia, non ha alcuna autorizzazione per poter proporre investimenti. A confermarlo è la stessa Consob, con una risposta inequivocabile data ad una delle persone che aveva ricevuto la proposta e, non fidandosi, aveva interpellato l’autorità di controllo. Di seguito, la risposta chiara dell’autorità amministrativa indipendente.
MICRO-SPONSOR E ALTRE MILLANTERIE
A livello concreto, quindi, se si fa una prima azione di fact checking, appaiono subito i brandelli di business sconnessi, pezzetti di micro-attività economiche come quella di “sponsorship” presso il Cagliari Calcio, come semplice supporter, inserito tra piccole attività locali, messa in grande evidenza proprio sul sito della suddetta holding, magari al fine di voler simulare un importante quanto inesistente investimento nel calcio italiano.
Poi addirittura la presunta trattativa con la Sampdoria, prima annunciata (con un comunicato di dubbia qualità lessicale e grammaticale) e poi ritirata con tanto di altri comunicati stampa pubblicati su alcune testate specialistiche minori. In pieno stile Alessandro Proto, potremmo dire.
Certo, da un imprenditore e consulente di successo, che viaggia in Maserati possedendo però “4 Ferrari”, sboccia champagne, vola in jet privato e conclude affari con importanti partner e per cifre da capogiro, ci si aspetterebbe un stile comunicativo diverso, di sicuro più curato, professionale e magari delegato a professionisti e realtà di prestigio.
E invece no: i comunicati che si possono leggere nell’omonima sezione del sito matteosabaholding.com (ad oggi il dominio con estensione “.it” risulta addirittura libero, sic!), sembrano scritti proprio da Saba di proprio pugno.
MINACCE COSTANTI, FINTE DIFFIDE E GLI INSULTI AGLI STREAMER
Costanti e ripetute minacce di querela per diffamazione e richieste di risarcimento in sede civile “che ti costringeranno a vendere un organo per essere pagate“, con tanto di millantato incarico affidato alla nota firm legale internazionale “Bonelli Erede” per denuciare lo streamer “Palleuomo”.
Studio legale che, interpellato da un altro streamer, Fabio Cusimano (loopgenetico su Twtich), ha prontamente confermato di non aver mai lavorato con il pluri-pregiudicato.
Ed era stato proprio Cusimano, del resto, il primo ad aver posto dubbi, già in tempi non sospetti, sulla figura di Matteo Saba, subendo i furiosi attacchi d’ira del pluri-condannato, come si può vedere ed ascoltare (rimanendo sgomenti) nel video di seguito.
Con il proprio modus operandi, Saba è riuscito anche a favorire la nascita di una vera e propria azione cooperativa da parte di diversi streamer, tra i quali hanno avuto un ruolo importante anche suoi ex simpatizzanti, che più volte lo avevano ospitato in live intervistandolo come esperto di determinate materie e, in particolare, come alfiere “anti-guru”.
Tra questi ad sempio Wide Alf, che sul suo canale Twitch ha prima invitato “il presidente” per un confronto e, incassato un secco rifiuto condito dalle consuete offese e minacce, ha deciso di realizzare una serie di utili e dettagliati approfondimenti come questo sul personaggio sabiano
CYBERBULLISMO, DOXING E “TAGLIE” DA 1000 EURO
Il signor Saba, inoltre, fin quando ha potuto ha utilizzato dei metodi di “schedatura” delle sue vittime designate, che oltre ad essere definite con epiteti come “mongoloide”, “fallito”, “faccia da rincoglionito”, “pezzente” e via discorrendo, hanno subito autentiche operazioni di cyberbullismo e doxing, con tanto di vere e proprie “taglie” annunciate per ricevere informazioni sugli utenti presi di mira.
Un caso eclatante, che ha portato la vittima a depositare una denuncia, è quello di una persona che chiameremo “Luca”, conosciuto online come “Mr Antipatique”. Come possiamo vedere nello screen, sull’account Telegram del sui “club”, Saba ha offerto 1000 euro a chiunque gli fornisse informazioni su Luca
“Thepresidenteclubtwitch”, collegato appunto al pluri-pregiudicato nato a Torino
Contestualmente, sul profilo IG “Thepresidenteclubtwitch”, collegato appunto al pluri-pregiudicato nato a Torino, è iniziata una violenta operazione di doxing nei confronti della vittima designata, con addirittura la diffusione di informazioni riferiti all’auto della madre, o la condivisione del profilo del padre del ragazzo. Come di consueto, poi, la minaccia dei legali (sempre al plurale ma fin qu ignoti a chiunque abbia ricevuto annunci di querele depositate) che avrebbero costretto Mr Antipatique a pagare risarcimenti tali da doversi vendere “qualche organo”. Il tutto dopo aver promesso “da Lunedì mi dedico a te, alla tua famiglia, ai tuoi clienti, al tuo lavoro“.
La gallery che potete sfogliare racconta in maniera chiara il modus operandi sabiano e la violenza priva di scrupoli con la quale il 36enne si scaglia contro chi inquadra come nemico.
PAROLE ANTISEMITE E BAN DA TWITCH
Inoltre, scoperto con il suo account personale a pubblicare frasi antisemite sulla nota piattaforma di streaming “Twitch”, Matteo Saba si è visto bannato a tempo indeterminato con il suo profilo personale (vedi video linkato e immagine di seguito). Tra i primi a confermarlo proprio il succitato Wide Alf insieme a “Palleuomo”, con questa live reaction arrivata alla fine di un lavoro di squadra realizzato anche in collaborazione con il Cerbero Podcast.
Ritornato con un altro account chiamato “ThePresidentClub”, in realtà già di per sè contro le policy della piattaforma visto il ban precedente del profilo personale al quale era comunque connesso, è riuscito a realizzare live e racimolare abbonamenti per mesi, prima di essere nuovamente segnalato da altri streamer e subire lo strike definitivo anche per il secondo profilo.
Avendo così perso la sua principale fonte di visibilità e non potendo più approfittare delle “ospitate” presso streamer molto più seguiti di lui, il potere mediatico e naturalmente la credibilità del millantatore seriale e cyberbullo ha subito una rovinosa caduta.
Tuttavia, anche se dopo l’inchiesta di Young.it per “Fufflix” e la live al Cerbero Podcast, il presidente presso se stesso ha perso quasi tutta la sua community, era doveroso realizzare questa inchiesta per permettere a chiunque di ottenere informazioni verificate e sicuramente importanti sull’attività di questo individuo, che da quanto emerso anche con la “vicenda Anima”, almeno fino a qualche mese fa, era dedito a proporre i fantomatici “investimenti nell’oro grezzo”, con i rendimenti promessi e mai realizzati e facendo firmare, per ottenere il denaro, contratto capestro come questo.
In ogni caso, naturalmente, questa inchiesta potrà subire costanti aggiornamenti qualora dovessero emergere altri dettagli di pubblico interesse sul cosiddetto “Presidente”.
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