Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera aperta, rivolta alle più alte cariche istituzionali, di “Varese Società Civile”.
Si presentano così.
“Varese Società Civile” nasce come gruppo di singoli cittadini di Varese e provincia, preoccupati della violenza ideologica e razzista espressa da alcune attuali figure istituzionali. Questo sentire ci accomuna e ci ha spinti a unirci per riprendere la parola e dire con chiarezza che esistono, anche in Italia, anche a Varese, persone che hanno memoria e si indignano per la pericolosa deriva attuale. Tutti noi di Varese Società Civile vediamo come ruoli istituzionali di primo piano -invece di essere serviti e rispettati- vengano occupati e utilizzati per fini personali per propagandare o imporre volontà di parte, quando non per puro personalismo. E, ancora peggio, per istigare all’odio razziale. Al di fuori di qualunque movimento o partito o associazione (benché alcuni degli aderenti siano attivi in vari e diversi ambiti da anni), abbiamo avvertito l’urgenza di esprimere un netto rifiuto verso una comunicazione istituzionale violenta e generatrice di violenza e di chiedere il pieno rispetto delle regole civili basilari, prima di tutto da parte delle Istituzioni”.
Qui di seguito la Lettera.
Destinatari:
Ill.mo Sig. Prof. Sen. Sergio Mattarella
Presidente della Repubblica Italiana
Ill.ma Sig.ra Avv. Sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati
Presidente del Senato
Ill.mo Sig. On. Roberto Fico
Presidente della Camera
Ill.mo Sig. Prof. Giuseppe Conte
Presidente del Consiglio dei Ministri
Varese, 23 settembre 2018
Oggetto: “Per una politica del rispetto e della gentilezza”
Illustrissimi signori,
nella nostra città e nella nostra provincia in molti cittadini vive da tempo un sentimento di ofesa causato dall’utilizzo dello sprezzo come modalità abituale, da parte di alcuni rappresentanti delle Istituzioni, nei confronti di questioni concernenti i diritti umani e civili e le categorie più deboli della società. La nostra città conosce da vicino e da molto tempo quel tono, ma oggi molti di noi scelgono di spezzare il silenzio per chiederVi di intervenire, in forza dei Vostri rispettivi ruoli di Garanti, afnché le Cariche preposte alla tutela dei diritti di tutti i cittadini non si permettano più di mancare di rispetto a nessuno di essi, con toni provocatori, false afermazioni e dichiarazioni indegne, in spregio ai principi fondamentali della Costituzione, in primis quelli sanciti dagli articoli 2 e 3 della Carta.
È compito delle massime Cariche dello Stato di dare a tutti l’esempio di tale rispetto, non certo di sfidarlo, demolirlo, ignorarlo. Se un politico è personalmente incapace di comprendere cosa sia il rispetto, non può rappresentare altri, men che meno un’intera nazione. Deve essere richiamato all’alto compito per il quale ha giurato di impegnarsi, obbedendo a tutte le regole fondamentali che lo sottendono. In ripetute e svariate occasioni, abbiamo dovuto ascoltare espressioni avvilenti e offensive da parte del Vice Presidente del Consiglio e Ministro dell’Interno on. Matteo Salvini, che sarebbero deprecabili già per un comune cittadino: tanto più lo sono se pronunciate da un Ministro nell’esercizio delle sue funzioni.
Nessuno di noi firmatari è entrato in merito alle opinioni politiche collegate ai vari temi oggetto di queste esternazioni improprie: ciò che riteniamo ofensivo ed illecito è proprio il modo in cui tali opinioni e dichiarazioni vengono rilasciate. Quello che ci riunisce è l’esigenza di rispetto per tutti i cittadini e per tutti gli esseri umani. Questo rispetto è doveroso e non opzionale soprattutto da parte delle alte cariche dello Stato. Un Ministro dell’Interno è tenuto ad assicurare, oltre alla regolarità delle principali procedure di ordine civile, anche la tutela dei diritti civili, ivi compresi quelli inerenti confessioni religiose, cittadinanza, immigrazione e asilo. Poiché da lui dipendono la Polizia di Stato ed i Prefetti, il suo atteggiamento è fondamentale per orientare l’intera nazione.
Aggiungiamo che il sentimento che ci muove è anche pervaso di allarme e preoccupazione per tutte le persone che oggi sono meno sicure, a causa degli irresponsabili e sistematici attacchi volti ad avallare comportamenti discriminatori e violenti. Ad esse esprimiamo qui, e nella nostra quotidianità, la solidarietà dovuta.
Dal Ministro ci aspettiamo il necessario e pieno rispetto di quei valori democratici dei quali ha scelto e giurato di farsi garante.
Ci appelliamo al Presidente della Repubblica Italiana e al Presidente del Consiglio, quali garanti della Costituzione italiana, e ai Presidenti del Senato e della Camera dei Deputati, afnché richiamino il Ministro dell’Interno al corretto e doveroso comportamento che la sua Carica richiede.
Confidando nel Vostro intervento e ringraziandoVi per l’attenzione, porgiamo i nostri migliori saluti.
Gruppo non organizzato di singoli cittadini