Il profumo delle spezie di Zanzibar è destinato a penetrare nelle narici, ma soprattutto nel cuore di chi ha l’opportunità di visitare questa splendida location. Le spiagge più profonde e larghe, che attirano migliaia e migliaia di turisti ogni anno, sono quelle che caratterizzano la costa orientale, che accoglie lidi con sabbia bianca e molto fine. Le maree, qui, possono raggiungere un dislivello di 4 metri, mentre per trovare un po’ di fresco ci si può rifugiare all’ombra dei palmeti. Spostandosi sulla costa nord-occidentale ci si imbatte in un numero superiore di turisti, anche perché la balneabilità non è compromessa dagli effetti delle maree; le spiagge, inoltre, degradano verso l’acqua più velocemente. Infine, nella zona meridionale si può godere di paesaggi straordinari, grazie a scogliere a strapiombo.
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Una passeggiata nel centro storico della capitale
Al di là del mare, Zanzibar è terra di tradizioni e di culture completamente differenti dalla nostra, e proprio per questo motivo così affascinanti. Passeggiando tra le vie del centro storico della capitale è facile averne una dimostrazione: noto con il nome di Stone Town, si contraddistingue per scorci meravigliosi e permette di entrare a diretto contatto con le abitudini della popolazione locale. Non molto distante da qui, per altro, si può ammirare la barriera corallina di Prison Island. Per avere un quadro completo degli usi e costumi locali, ci si può concedere una visita anche tra le piantagioni di spezie del posto o scoprire come vengono lavorate le alghe.
La città di pietra
Stone Town da poco tempo è stata annoverata dall’Unesco nell’elenco dei patrimoni dell’umanità. Il suo nome (“città di pietra”, appunto) deriva dal materiale di costruzione che è stato impiegato per realizzare gli edifici della città vecchia, quella pietra corallina locale che spiega perché molti palazzi siano contraddistinti da quel colore caldo. Per ammirarla da vicino, però, conviene affrettarsi: la pietra corallina è molto friabile e non avrà lunga vita. Tra le moschee e i bazar, comunque, nel centro culturale di Zanzibar City si può camminare o andare in bici, prestando attenzione ai pedoni che si incontrano tra i vicoli più tortuosi. Gli edifici raccontano di un intreccio di stili architettonici, da quello indiano a quello arabo, da quello persiano a quello coloniale.
Sotto il pelo dell’acqua
Gli amanti delle immersioni e gli appassionati di snorkeling possono trovare a Zanzibar una risposta ai propri desideri: chi vuole mettere da parte almeno per un giorno il relax in spiaggia e la tintarella sotto i raggi del sole, infatti, ha l’opportunità di entrare in contatto con le suggestioni e con le meraviglie del mondo sottomarino in tutte le sue forme. In effetti ci sono condizioni ottimali per andare sotto il pelo dell’acqua, sia perché la visibilità eccellente sia perché la temperatura raramente scende sotto i 25 gradi. Le specie di pesci in cui ci si può imbattere sono più di 300, mentre le barriere coralline offrono uno spettacolo che non è possibile tradurre in parole. Per altro, non è detto che si debba essere esperti del settore per cimentarsi in questa attività: anche chi è alle prime armi può munirsi di boccaglio e maschera per concedersi un incontro ravvicinato con un pesce pagliaccio, con un pesce pappagallo o con un pesce farfalla. Nei pressi di Prison Island, invece, i più fortunati hanno l’occasione di vedere delle tartarughe giganti.
Il relitto della Royal Navy Lighter
A una trentina di metri di profondità i sub più bravi possono osservare i resti del relitto della Royal Navy Lighter, ma anche gli squali di barriera o le grotte del big wall. Inoltre, tra il mese di ottobre e quello di dicembre nei dintorni dell’isola di Mnemba ci sono gli squali balena. Niente paura, comunque: anche se possono essere lunghi fino a 12 metri, sono del tutto inoffensivi.