Prendi due ragazzi, due amici, con una grande inventiva e una decisa voglia di rinnovamento dell’ambiente in cui sono cresciuti e in cui vivono la loro realtà, lo streetwear, due ragazzi intraprendenti con un sogno nel cassetto e avrai la ricetta del successo.
È così che è nato Overskin Clothing, un brand unico nel panorama della urban culture italiana. Tutto è iniziato davanti ad un birra tra amici, sognando in grande, ma con la certezza che quei sogni fossero reali e realizzabili.
Quando ti rendi conto che qualcosa va migliorata, e tu sei in grado di farlo alla grande, l’unica cosa che devi fare è buttarti nell’impresa. E questo è quello che hanno fatto Antonio e Mattia, due ragazzi salentini che hanno creduto nel loro sogno e lo hanno inseguito con tenacia e passione arrivando a presentare la loro seconda collezione di t-shirt lo scorso giugno.
Abbiamo parlato con loro per farci raccontare come è nato il loro sogno e come sta crescendo questo progetto ambizioso e innovativo.
L’intervista
Overskin Clothing è stato un sogno prima che un progetto. Oggi siete riusciti a realizzarlo. Come e quando è nata la vostra idea? Cosa vi ha ispirato? Quale era il vostro sogno nel cassetto?
L’idea in realtà è partita da Antonio. Il suo sogno era quello di creare una sua linea d’abbigliamento ma non sapeva da dove iniziare, aveva bisogno di qualcuno che potesse aiutarlo a sviluppare questa sua idea, creare un’immagine, pensare ad un logo di impatto… Insomma dare vita ad un brand vero e proprio! È stato per questo che sono entrato in gioco io, amico di vecchia data di Antonio, e già da diversi anni nel mondo della grafica: chi meglio di me poteva aiutarlo a realizzare questo progetto?
L’ispirazione è nata dalla necessità di trovare qualcosa che potesse soddisfare i nostri gusti personali. Ci siamo resi conto che andando a fare shopping uscivamo dai negozi sempre, o quasi sempre, insoddisfatti ed a mani vuote. Il problema fondamentale era la scarsa qualità dei prodotti e i prezzi decisamente eccessivi a cui erano venduti. Così si è accesa la lampadina: perché non creare un prodotto di una qualità superiore ad un prezzo concorrenziale?
Il nostro sogno nel cassetto in realtà poteva stare anche in meno spazio, diciamo che era un sogno in una piccola scatolina: volevamo solo indossare qualcosa di migliore, pensato e creato da noi. Poi le cose sono andate diversamente: lo stile è piaciuto così tanto da diffondersi a macchia d’olio in tutta la nazione. È stata una sorpresa anche per noi!
La vostra filosofia è innovativa e ben definita, lo stesso nome Overskin ne è una testimonianza: in cosa consiste e qual è il concetto principale?
La nostra filosofia non si riduce all’indossare un semplice capo d’abbigliamento ma proprio grazie a questo indumento ci si indentifica in un pensiero, in un sogno, in una passione, nella tua passione e in qualsiasi cosa possa contraddistinguerti e farti stare bene nella società moderna. Proprio come un tatuaggio impresso per sempre sulla pelle: da qui il nome “Over Skin” – “Sulla Pelle”.
Vi conoscete da molto tempo? Avete deciso insieme di avventurarvi in questa impresa?
Ci conosciamo da circa 12 anni. È passato così tanto tempo che non ci siamo accorti di essere amici da una vita, abbiamo condiviso davvero un mare di esperienze insieme. Frequentavamo la stessa comitiva e ci incontravamo in una piazzetta nella periferia di Lecce passando intere giornate a ridere, scherzare, a fare un gran casino con i motorini truccati e con qualsiasi cosa ci trovassimo tra le mani. Possiamo dire che non eravamo i classici “bravi ragazzi”.
Ciò che è davvero fantastico è che, a distanza di anni, continuiamo a frequentare la stessa comitiva e ci incontriamo nella stessa piazzetta, sedendoci su quella stessa panchina come dodici anni fa. Ormai siamo cresciuti, siamo più responsabili ma un po’ di casino lo facciamo lo stesso e ci difendiamo bene dai giovanissimi che ormai frequentano questi posti.
Overskin Clothing si inserisce nel panorama dello streetwear italiano, un ambiente variegato e in continuo fermento con marchi innovativi ben affermati. Come vi siete introdotti all’interno della community della urban culture e quale è il vostro rapporto con gli altri brand del settore? Ce n’è qualcuno da cui avete preso ispirazione? In cosa si differenzia Overskin Clothing?
Il mondo dello streetwear italiano è davvero una giungla! Nella urban culture siamo entrati con la forza, la prepotenza e la voglia di realizzare il nostro sogno. In questo ci hanno dato un grande aiuto tanti amici – musicisti, dj, bboys, writers, skaters, organizzatori di eventi – che hanno creduto fin da subito nelle potenzialità di Overskin. Poi tutto è stato più “semplice”, se così si può dire, abbiamo iniziato a ricevere le prime chiamate, le prime mail con richieste di collaborazioni più o meno importanti e continuiamo a riceverne ogni giorno.
In Italia ci sono tanti brand fortissimi – veterani o meno del settore – che noi seguiamo e stimiamo davvero molto, come ad esempio Lobster, Dolly Noire, Southfresh, Broke. Ognuno di loro incarna uno stile, un’attitudine e una caratteristica particolare che lo contraddistingue: questo fa in modo sì che ci sia competizione, ma fino ad un certo punto. Overskin Clothing racchiude in sé le peculiarità di uno stile esuberante, eccentrico ma nello stesso tempo anche uno stile più sobrio, in grado di esser vissuto quotidianamente, in ogni momento della giornata. È stata probabilmente proprio questa innovativa commistione di stili e caratteristiche a premiarci.
Avete pensato ad una collaborazione con street artists o designer per la realizzazione di una linea particolare di t-shirts o di graffiti targati Overskin?
Certamente! Abbiamo da poco ultimato una fantastica collaborazione con Massimo Pasca, uno dei live painter più attivi nel panorama nazionale. Una persona fantastica ed un artista eccezionale! Per noi ha disegnato una Limited Edition tra poco disponibile.
Tra le tante collaborazioni in cantiere ci sono anche i Karma Koma Roma: un collettivo di artisti fenomenali che stanno realizzando per Overskin Clothing una linea originale: non vediamo l’ora di mostrarvela! Queste sono solo alcune delle tante collaborazioni che abbiamo in programma, le altre per ora rimangono un segreto, altrimenti che gusto c’è?
Realizzare un progetto ambizioso come il vostro, creare un marchio innovativo e mettere su un e-commerce sarà stato difficile e faticoso. Quali sono state le difficoltà maggiori che avete dovuto affrontare?
Le difficoltà sono state e continuano ad essere tantissime. Partendo dalla parte economica fino agli imprevisti che quotidianamente dobbiamo affrontare, combattere e vincere. Un grande problema è la burocrazia che certamente non facilita i numerosi iter che occorre intraprendere per poter lavorare come si deve. Tutto questo però non ci ha fermato e non ci fermerà: ci vuole ben altro per impedirci di realizzare il nostro sogno! Le cose belle sono ancora tante e non sono poi così distanti. Come ogni cosa nella vita, non è bella se non combatti per averla, altrimenti dove sarebbe il divertimento?
Quali sono i vostri progetti per il futuro? Pensate ad una possibile espansione su scala internazionale oltre che nazionale? C’è la possibilità di apertura di una sede fisica Overskin Clothing? Siete contenti di come si sta realizzando il vostro progetto?
I progetti per il futuro sono davvero tanti e ogni giorno ne formuliamo di nuovi. La parte difficile di questo lavoro è dover mettere da parte qualcosa per dare priorità ad altro: fosse per noi, faremmo tutto quello che ci viene proposto ma purtroppo non è possibile, dobbiamo selezionare e concentrarci per far crescere al meglio il nostro brand.
Vorremmo certamente espandere la nostra distribuzione anche a livello internazionale, così da riuscire a confrontarci con realtà diverse da quelle che siamo abituati a vivere: quindi fatevi avanti se avete il coraggio, stiamo arrivando!
Abbiamo pensato spesso all’apertura di una sede fisica magari un Temporary Shop in una località marittima dove lavorare di giorno e divertirsi di notte, con qualche amico e tanta bella musica, invitando magari i nostri Ambassadors ad esibirsi. Sarebbe favoloso!
Siamo molto contenti di come stanno sta andando: se guardiamo indietro ci rendiamo conto di essere riusciti a fare molte cose, conoscere gente nuova, confrontarci con realtà a noi sconosciute e a raggiungere tanti obiettivi.
A distanza di due anni possiamo dire di essere cresciuti molto: sì contenti, ma non soddisfatti: d’altra parte la soddisfazione uccide la voglia di fare, no?