Olio di oliva: bassa produzione e scarsa valorizzazione.
Le proposte di Agrinsieme per uscire dalla crisi
Napoli, 8 dicembre 2016 – Un piano per la produzione e la commercializzazione dell’olio di oliva, integrazione dei fondi destinati al comparto olivicolo, ricerca e innovazione di processo. Sono alcuni degli obiettivi che Agrinsieme,il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di CIA, Confagricoltra, Copagri e Alleanza per le cooperative, si è dato per uscire dalla crisi che nelle ultime tre annate sta mettendo in ginocchio il settore della produzione dell’olio, tanto da registrare cali dal 60% al 80% in tutta la Regione. Il calo produttivo della campagna olivicola è dovuto principalmente alle continue variazioni climatiche ed agli attacchi della mosca olearia e della tignola, parassiti responsabili della perdita di produzione e, in alcuni casi, della riduzione del livello qualitativo dell’olio.
“Occorre valorizzare le DOP già presenti e intervenire sugli strumenti di finanziamento destinati all’olivicoltura perché oggi non riescono a dare un buon risultato. Sia le misure del PSR che gli OCM non rispondono alle esigenze del comparto. Uno degli obiettivi dell’azione di Agrinsieme è rendere quanto più integrati i fondi e quanto più rispondenti alle esigenze delle imprese”,afferma Rosario Rago, coordinatore di Agrinsieme Campania.
L’analisi
Secondo Agrinsieme il comparto olivicolo vive due grandi criticità: la bassa produzione delle olive e la scarsa valorizzazione dell’olio extra vergine campano . Per contro il comparto olivicolo campano produce un olio extra vergine di grande qualità. Un olio dop tracciato che però poi non riesce ad esprimersi sul mercato per quello che merita. Le DOP dell’olio non hanno poi canali di mercato adeguato e manca una strategia per la valorizzazione e la riconoscibilità del comparto.
La Campania è la quarta regione olivicola italiana, dopo la Puglia, la Calabria e la Sicilia per quantità di olio prodotto e la sesta per superficie olivetata con 72.230 ettari. Nel 2010 la produzione di olive in Campania ha raggiunto i 2.5 milioni di quintali che rappresentano il 7.5 % della produzione nazionale.
Le proposte
Secondo Agrinsieme bisogna costruire un piano per lo sviluppo della produzione, per la trasformazione e la commercializzazione dell’olio di oliva. C’è bisogno di maggiore innovazione di processo e di maggiore innovazione nelle fasi di lavorazione, come ad esempio ricorrere alla meccanizzazione della raccolta e per altre fasi agronomiche. E c’è bisogno di ricerca per trovare altre forme di lotta agli attacchi dei parassiti e per aumentare la difesa delle piante di olivo. Occorre inoltre creare un appuntamento annuale dedicato all’olio di oliva campano per valorizzare il territorio e un suo prodotto eccellente.
IGP Campania come valore
Per Agrinsieme l’Igp (Indicazione geografica tipica) olio extravergine della Campania, rappresenta sicuramente un valore e una ulteriore opportunità per penetrare i mercati. Raffaele Amore, Presidente del Comitato promotore Igp olio extra vergine Campania, lavorerà per rendere quanto più ampia la partecipazione diretta di tutti gli attori del settore olivicolo, che insieme ed in modo strutturato, operano per la valorizzazione del marchio di uno dei prodotti di primaria importanza e alla base della dieta mediterranea”.