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La Sicilia è un’isola di me…raviglie: l’educational tour

Postato il Dicembre 26, 2015 Germano Milite 0

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Non c’è bisogno che ricordi la bagarre esplosa tra Vecchioni e Crocetta in merito alle dichiarazioni del primo ed alla risposte del secondo. Non c’è bisogno e, francamente, non è mio interesse. Per fortuna, infatti, oltre agli evidenti, innegabili ed in molti casi imbarazzanti quanto devastanti problemi che affliggono la Sicilia e i siciliani, in Trinacria le meraviglie artistiche, paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche non si contano. A dire il vero, sono così tante da essere spesso sconosciute agli stessi abitanti dell’isola, che magari abitato a 100km da una riserva naturale stupenda come quella di Torre Salsa e non lo sanno.

E proprio per raccontare al mondo di queste meraviglie, il distretto turistico Selinunte, il Belice e Sciacca Terme ha organizzato una gran bella iniziativa: l’Educational tour. Una tre giorni di full immersion tra entroterra e costa sicula, coinvolgendo i comuni di Sciacca, Castelvetrano, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Giuliana, Menfi, Montallegro, Montevago, Partanna, Poggioreale, Ribera Salapuruta, Sambuca di Sicilia, Stana Margherita Belice, Santa Ninfa, Siculiana e Vita. Il nostro cicerone è stato Antonio Barone, direttore responsabile dell’itinerario culturale “La rotta dei Fenici“. Il tour è stato organizzato dalla società cooperativa Coopculture di Napoli, già molto nota per le sue numerose iniziative utili a valorizzare e promuovere il patrimonio artistico, naturale ed enogastronomico del Bel Paese. 

L’aspetto innovativo del progetto, finanziato con fondi europei, è stato il coinvolgimento di blogger e giornalisti provenienti da tutta italia. Il tour, sebbene molto concentrato per i pochi giorni a disposizione e le tante visite da effettuare, è stato incredibilmente piacevole per tutti i sensi: vista, olfatto, udito e gusto. Noi di YOUng non potevamo mancare e così, armati di reflex, dal 18 al 20 dicembre ci siamo messi in viaggio.

GIORNO I: L’AGIRUTURISMO E GLI ULIVETI CENTENARI

Abbiamo alloggiato presso una struttura incantevole: l’Agriturismo “Case di Latomie”. Si tratta di una tenuta di quasi 40 ettari, che produce un olio campione del mondo di qualità, ottenuto da uliveti che hanno un’età media di 300 anni. La qualità del cibo è semplicemente sublime: colazione con ricotta e pistacchio, pecorino, succhi di arancia prodotti in loco e le torte fatte in casa da nonna Ada; cena con tipicità locali che vanno dai funghi e carciofi impanati alla ricotta cotta con il pistaccio, dal risotto al cavolo viola, fino alle salsicce di vitello e spinaci, con arance crema e cioccolato fondente e la Cuccìa (dolce tipico fatto con ricotta, grano e cioccolato) come dessert.

Il primo giorno di permanenza eravamo letteralmente quanto piacevolmente “storditi” dall’abbondanza e dalla varietà di leccornie da degustare. Deliziosi anche i vini locali, non a caso conosciuti ed esportati in tutto il mondo e poi, ovviamente, il già citato olio nuovo, che abbiamo potuto assaggiare a crudo. E iniziamo proprio con una serie di foto per mostrarvi alcune delle pietanze citate. Seguirà poi una fotogallery sfogliabile con didascalie per mostrarvi i posti più belli che abbiamo visitato.

Sua maestà la colazione

La colazione che abbiamo potuto gustare ogni mattina – Foto di Germano Milite

Risotto con cavolo viola e zucca fritta

Risotto con cavolo viola e zucca fritta – foto di Serena Montella

Baccalà con cipolline e olive

Baccalà con cipolline e olive – foto di Serena Montella

Ravioli ripiedi di spinaci, ricoperti di panna e zucca fritta

Ravioli ripiedi di spinaci, ricoperti di panna e zucca fritta – foto di Serena Montella

Ricotta e Pistacchio - Foto di Germano Milite

Ricotta e Pistacchio – Foto di Germano Milite

Salsicce di Vitello ripiene di mozzarella, su letto di spinaci - foto di Germano Milite

Salsicce di Vitello ripiene di mozzarella, su letto di spinaci – foto di Germano Milite

Uno sformatino con pancetta, provola e crema di parmiggiano - foto di Germano Milite

Uno sformatino con pancetta, provola e crema di parmiggiano – foto di Germano Milite

Cuccìa, tipico dolce locale con grano, ricotta e cioccolato fondente- Foto di Germano Milite

Cuccìa, tipico dolce locale con grano, ricotta e cioccolato fondente- Foto di Germano Milite

Arance di Sicilia con polvere di cioccolato fondente e crema chantilly - Foto di Germano Milite

Arance di Sicilia con polvere di cioccolato fondente e crema chantilly – Foto di Germano Milite

SECONDO GIORNO: WINTER SCHOOL E CASTELLO DI GIULIANA

Bene: asciutevi pure la bavetta alla bocca e preparatevi a proseguire il tour tra bellezze paesaggistiche ed architettoniche. Il secondo giorno, infatti, l’educational tour ci ha portati a Menfi, alla Winter School, per un tuffo nel settore che amiamo di più, ovvero quello dell’innovazione. Un’innovazione, tra l’altro, che con questo progetto cerca di valorizzare al meglio le risorse umane del territorio, coinvolgendo i ragazzi autoctoni con l’obiettivo di creare un sistema d’imprese (e quindi di lavoro) che possa rendere l’immigrazione in uscita una scelta e non un obbligo da accettare con rassegnazione.

Subito dopo Menfi, il tour ci ha portati a Giuliana, in particolare a visitare il Castello di Federico, splendida e suggestiva struttura millenaria, rimasta praticamente identica nel corso degli anni e perfettamente integrata all’interno di un borgo anch’esso preservato e mantenuto incontaminato. Data la scarsa presenza di documenti affidabili sulla sua prima edificazione, però, esistono due filoni storici da considerare. Il primo, considera Federico II di Svevia come primo costruttore dell’opera. Il secondo, invece, che posticipa l’edificazione del castello, attribuisce la paternità a Federico III di Aragona.

In ogni caso, come potrete vedere anche dagli scatti della nostro fotogallery pubblicati al termine dell’articolo, la struttura è conservata in perfetto stato ed offre visuali paesaggistiche mozzafiato. Sempre all’interno del castello di Giuliana, abbiamo poi potuto deliziarci con uno squisito buffet di prodotti tipici come il Nocellara del Belice, il Pane Nero di Castelvetrano, la Vastella del Belice e le Sardine di Selinunte.

LE CANTINE SOTTERRANEE SAMBUCA

Antonio ci ha poi portati a Sambuca di Sicilia, altro piccolo borgo-gioiello ricco di storia e dalla grande tradizione vinicola. Il Sindaco in persona ci ha accompagnati tre metri sotto la città, all’interno di quelle che saranno adibite a cantine adatte ad ospitare sia vini che eventi (e di solito il binomio si sposa a meraviglia). Spettacolare il paesaggio che si può apprezzare dal Belvedere, anch’esso catturato dai nostri scatti.

TERZO GIORNO: LA RISERVA DI TORRE SALSA ED IL FIUME PLATANI

Per noi, il terzo giorno,  è stato anche quello del ritorno e purtroppo non siamo riusciti a visitare il bellissimo parco Archeologico di Selinunte ed il borgo di Vita, rispettivamente penultima ed ultima tappa del tour. Abbiamo però avuto occasione di vedere l’incontaminata riserva naturale (una delle poche gestite dal WWF in Sicilia) di Torre Salsa. Una vera e propria oasi con flora e fauna di straordinaria varietà e bellezza. La guida, ci ha difatti confermato che sulla spiaggia (raggiungibile solo a piedi, con circa un’ora di cammino), è possibile trovare anche tartarughe di mare con relative nidiate. La bellezza di questa riserva sta comunque nell’unione armoniosa tra mare e montagna. Un luogo senza tempo, ancora riparato dagli scempi umani e che conferma come la Sicilia sia un’isola dove stagioni come autunno ed inverno sembrano quasi sempre del tutto fuori posto, con i colori, le atmosfere ed il clima che richiamano estate quasi 365 giorni l’anno.

AUTUNNO ED INVERNO QUI SONO FUORI POSTO

Anche sullo splendido belvedere a Capobianco, ad esempio, il 20 dicembre si registravano ben 18 gradi e si poteva stare tranquillamente a maniche corte (magari con una bella t-shirt di YOUng). Inutile dirlo: anche il quel caso siamo rimasti estasiati dal paesaggio e dalla sua rara bellezza. Dal mare che fonde blu e azzurro e t’invita a tuffarti e dalla pineta rigogliosa e maestosa che precede la spiaggia. Ultimo giro, molto rapido, alla foce del Fiume Platani. Per raggiungerlo occorre attraversare un bosco ombroso, percorrendo un sentiero di circa 1 km. Poi si arriva dove il fiume si tuffa nel mare dove è possibile scattare altre bellissime foto e rilassarsi. 

E a proposito di foto, qui di seguito trovate la nostra gallery, con i migliori scatti miei e di Serena Montella, mia partner per questa bell’avventura tra sapori e saperi in terra sicula. Tra l’altro, dettaglio molto piacevole, l’occasione ci è servita per incontrare anche belle persone e colleghi molto in gamba, tra cui proprio la nostra Sveva Alagna, che per YOUng ha già scritto diversi ottimi articoli e che è stata colei che ci ha dato l’occasione di partecipare all’educational tour. Menzione speciale al nostro Cicerone, Antonio Barone, vero e proprio concentrato di passione, conoscenza e professionalità. Complimenti anche a Masino Lombardo, altro concentrato energetico ed umano di grande valore, tra gli organizzatori e promotori della Winter School di Melfi. In generale e non per piaggeria ma per concreto ed innegabile merito, un plauso anche a tutte le strutture, le aziende locali e le amministrazioni comunali che ci hanno guidato, con una coordinazione sorprendente, nel nostro tour nel distretto turistico di Selinunte, il Belice e Sciacca Terme. 

NON SEMPLICI ECCELLENZE MA “COSE BELLE”

Un ultimo appunto riguarda la necessità di aumentare in maniera significativa il numero di iniziative come questa, diffondendole in tutta la penisola. L’idea di coinvolgere testate online e blog, con la loro dinamicità e la loro libertà da ingessature editoriali spesso controproducenti e fuori-tempo, si è dimostrata vincente per presentare il territorio in maniera digitalmente pervasiva e nuova rispetto agli strumenti utilizzati di solito dalla promozione turistica canonica. Personalmente, come avrete notato, ho anche evitato accuratamente di utilizzare termini come “eccellenze”, a mio avviso abusati e spesso piazzati in maniera quasi casuali in contesti che andrebbero descritti in maniera meno conformista e ripetitiva. In Sicilia non abbiamo semplicemente conosciuto “eccellenze” che meritano di sicuro molta più fama, ma quelle che definirei in senso più ampio come “cose belle”. Così, cioè, che ti riempiono il cuore di un’esperienza estetica pura, incontaminata e antica, che richiama una sorta di placida lontananza esistenziale da tuttò ciò a cui sei abituato. Ma è una distanza che non provoca nostaglia e, al contrario, ti rimette in contatto con il lato ancestrale e bucolico dell’io, quello primordiale; originario dell’animo. Si potrà eccepire che per me, terrone doc innamorato di tutto il Sud, la sensazione descritta è in qualche modo prevedibile. Ma vi invito a domandare agli altri miei colleghi ed ai blogger che hanno partecipato al tour e che vivono al centro-nord. Soprattutto: vi invito a visitare personalmente questi splendidi luoghi, per ripartire dal bello e ricordarci ciò che, nonostante tutto, non abbiamo mai smesso di essere e…di desiderare. 

Bene: parole finite, spazio alle immagini della nostra mini-clip di 1 minuto e 30 circa ed alla bella fotogallery. Cliccate sulle foto per in ingrandirvele e gustarvele senza scroll automatico. 


Autore

  • Germano Milite
    Germano Milite

    Giornalista professionista. Partendo dalla televisione, ha poi lavorato come consulente in digital management per aziende italiane ed internazionali. E' il fondatore e direttore di YOUng. Ama l'innovazione, la psicologia e la geopolitica. Detesta i figli di papà che giocano a fare gli startupper e i confusi che dicono di occuparsi di "marketing".

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Germano Milite

Giornalista professionista. Partendo dalla televisione, ha poi lavorato come consulente in digital management per aziende italiane ed internazionali. E' il fondatore e direttore di YOUng. Ama l'innovazione, la psicologia e la geopolitica. Detesta i figli di papà che giocano a fare gli startupper e i confusi che dicono di occuparsi di "marketing".


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