Instagram apre le porte alla pubblicità

7 Agosto 2015
Annette Palmieri
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L’invasione pubblicitaria non poteva certo tardare ad arrivare sul più popolare social per la condivisione di immagini. Preparatevi infatti a vedere più annunci mentre scorrete la vostra home di Instagram. L’app sta passando su una API che consente agli inserzionisti di utilizzare piattaforme esterne come Brand Networks e Salesforce per poter pianificare le proprie campagne per la prima volta.

Questa nuova possibilità sta attraendo verso il social un gran numero di professionisti che vogliono investire in pubblicità per il proprio brand. Fino ad oggi, Instagram concedeva ad un ristretto numero di grandi marchi di poter acquistare annunci direttamente. Questo processo non era però aperto alle piccole imprese, le quali semplicemente non potevano permettersi lo sforzo economico richiesto.

Gli inserzionisti, desiderosi di poter incrociare il potente strumento di targeting di Facebook con la audience di circa 300 milioni di utenti di Instagram, non possono che essere entusiasti della notizia.

“E’ stato, tra i nostri clienti, uno dei lanci più attesi che abbiamo mai visto”, dice il CEO di Brand Networks Jamie Tedford, il quale ha contribuito a piazzare alcune delle prime API basate sugli annunci Instagram per Click-Fil-A

Gli analisti hanno previsto che i cambiamenti potrebbero rendere Instagram una forza formidabile, ipotizzando addirittura che potrebbe superare Google e Twitter entro i prossimi due anni, secondo un rapporto da società di ricerca eMarketer.

Questa mossa è l’ultimo di una raffica di modifiche alla struttura annunci di Instagram, il tutto con il solo scopo di estorcere più denaro dai milioni di selfies e tramonti abilmente filtrati. Ma tutti questi nuovi strumenti per fare soldi (annunci, link esterni e pulsanti d’acquisto) non andranno a rovinare il fascino e la spontaneità che in un primo momento avevano attirato gli utenti verso la piattaforma? Probabilmente no, dice l’analista principale di eMarketer Debbie Williamson. Instagram è ben consapevole delle possibili insidie ​​e le ha finora evitate limitando giudiziosamente il flusso di annunci.

La cosa che, secondo le statistiche, potrebbe far soffrire gli utenti è la qualità degli annunci più che la quantità. Nel vecchio modello, Instagram ha collaborato strettamente con gli inserzionisti per creare campagne convincenti. Questi annunci erano rigorosamente volti al branding, nel senso che sono stati messi in atto solo per creare una associazione positiva con l’azienda nella mente del consumatore e aumentare la consapevolezza. Ora gli annunci possono richiedere di fare nuove cose come scaricare applicazioni, acquistare prodotti o iscriversi a newsletter.

“Sarà un approccio molto particolare con una bella grafica e un formato molto semplice”, ha detto Tedford. “E’ un ecosistema di utenti in cui loro fanno parte della conversazione e non vengono soltanto inondati da messaggi pubblicitari”.

La sfida per Instagram ora sta nel mantenere lo stesso standard qualitativo di prima, nonostante l’ingresso in gioco di nuovi player non controllati, dando quindi maggiore libertà agli inserzionisti anziché guidare i pochi grandi marchi con un elevato budget.

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