Cecil, chi si indigna per la sua morte sbaglia di grosso

1 Agosto 2015
Giovanni Guarini
Per leggere questo articolo ti servono: 2minuti
W.J. Palmer è il nome dello sprovveduto che ha pagato la somma di 50.000 dollari allo Zimbabwe per poter ammazzare per gioco un leone di 13 anni, chiamato Cecil, nel parco nazionale di Hwange. 

cecil

foto Eric Kilby

Il bambinone cresciuto, solo nel corpo, fa il dentista e si fa pagare profumatamente per inquinare il corpo della gente con amalgame dentali al mercurio (negli stati uniti è ancora legale e largamente usato). Si fa pagare abbastanza da poter bruciare 50.000 dollari per provare il piacere di ammazzare un animale qualsiasi purchè sia grosso. Immagino che il macchinone come proiezione degli organi genitali che si desiderano sia troppo main-stream ora, bisogna mostrare il grosso coraggio che si possiede “lottando” con un animale selvaggio, giocando a fare il selvaggio, con arco e freccia di precisione, ben protetti dalla Jeep grossa.

Ce ne sono migliaia come lui, uomini e donne poco dotati di cuore, di empatia e di umanità che credono che sia figo riuscire ad ammazzare il Cecil di turno, nemmeno a scopo di sostentamento ma solo per un selfie, per una foto che li ritragga con il loro sorriso più idiota dietro ad un bellissimo essere animale con gli occhi che una volta erano aperti e magnifici.

Ma non è questo a fare notizia. No, la notizia che ha fatto infiammare il web è che il nostro succhia-saliva questa volta ha toppato di grosso: ha ucciso il Brad Pitt degli Zulu, il leone Cecil, preferito dai fotografi di tutto il mondo. E qui non si scherza, le celebrità vanno preservate, non tanto la loro vita, quanto la possibilità di fotografarli, magari per vendere delle salutarissime crocchette per la colazione del vostro bambino.

Il web, quel mondo popolato da facce-libro che amano guardare micetti e salvare bambini malati a botta di likes, si è indignato. Ah si, ed ha fatto sentire la sua voce contro il killer di Cecil!! Magari da sopra al divano sul quale stanno consumando uno dei giornalieri pasti comodamente preparati dalla catena di fast food preferita. Che tanto quegli hamburger vengono da mucche che fanno una vita di merda, imbottite di veleni e confinate in spazietti luridi e malsani, mica sono delle star. Un po’ come tutti gli altri animali selvatici la cui vita non può avere altro scopo se non quello di abbellire pareti con la loro testa imbalsamata, o “muri” su fakebook.

Allora io mi indigno contro chi si indigna! Contro la superficialità culturale, contro i dentisti, contro i safaristi, contro chi ha una spiritualità cosi miserabile da non vedere l’immenso valore di una vita, umana, animale o vegetale che sia.

E al leone Cecil, alla sua progenie che adesso verrà uccisa dal leone dominante che prenderà il suo posto, a tutti gli altri animali che non erano celebri quando sono stati massacrati per gioco e a tutti gli esseri umani che hanno appunto umanità dedico una abbraccio, un sorriso e “Zimbabwe” di Bob Marley

Every man gotta right to decide his own destiny, and in this judgement there is no partiality

 

You’re so not right,

GG

SOSTIENI IL PROGETTO!
Sostienici
Quanto vale per te l’informazione indipendente e di qualità?
SOSTIENICI