30 euro al giorno agli immigrati: la bufala ed il cattivo giornalismo

26 Febbraio 2015
Germano Milite
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Immigrazione: veliero giunto porto R.Calabria, presi scafisti

L’editoriale di Germano Milite

30 euro al giorno agli immigrati mentre i pensionati italiani non arrivano alla fine del mese?”

E dopo Matteo Salvini arriva anche la “collega” (non riesco proprio a considerarla tale, mi scurete) Chiara Giannini, 6000 fan su Facebook guadagnati a colpi di piagnistei contro “i giornali di sinistra”, razzismo strisciante e patriottismo stereotipato alla “ridateci i Marò”, in un post recente inveisce contro questi presunti profughi scrocconi, lamentandosi per i 500 euro al mese che guadagna in media pur facendo la cronista a 41 anni suonati.

Ora la tipa sembra di quelle “toste”, celoduriste; di quelle che “spezzano le reni” senza peli sulla lingua. Di conseguenza anche io eviterò inutile galanteria (sarebbe troppo “buonista”, no?) e ci andrò giù abbastanza duro, nel rispetto della piena libertà d’opinionine e di critica argomentata.

30 EURO AL GIORNO AGLI IMMIGRATI? NO: 75…AL MESE

Per la cronaca, la famosa (e strumentalizzata) diaria giornaliera non viene data direttamente al migrante ma ai cosiddetti centri di prima accoglienza per i richiedenti asilo (CARA). Centri che, precisiamolo, accolgono solo ed esclusivamente profughi per motivi umanitari e per un massimo 20-35 giorni per gli immigrati non ancora identificati e di restanti sei mesi per quelli che sono stati riconosciuti come rifugiati. La cifra comprende tutta l’assistenza di base ed una scheda telefonica internazionale da 15 euro, che però il profugo deve farsi durare per tutto il soggiorno garantito, ovvero 6 mesi. In tutto, questi “privilegiati”, dal punto di vista strettamente monetario, prendono soltanto un buono giornaliero da 2,50 euro, ovvero “ben” 75 euro al mese. E per una persona fuggita da un paese in guerra e che di sicuro se potesse se ne starebbe comodamente “a casa sua” , evitando di rischiare la morte su un barcone, 15 euro di telefonate in 6 mesi e 2,50 al giorno non ci sembrano poi un trattamento di lusso per cui gridare allo scandalo. Tra l’altro questi fondi sono, come chi è minimamente informato sa bene, europei e non certo erogati esclusivamente dal nostro governo. Ergo equiparare le pessime condizioni in cui versano molti italiani (alcuni dei quali, diciamocelo, anche meritandoselo) ai presunti “privilegi” degli immigrati è non solo demagogico e scorretto, ma sinonimo di ignoranza imbarazzante e malafede evidente. 

LA CONSUETA GUERRA TRA POVERI

Prendersela con questa categoria di persone è, quindi, sul serio inumano ed ottuso, o come detto da persone in malafede che sperano di racimolare facile consenso tra le frange più grette e disperate della popolazione, fomentando la consueta e triste guerra tra poveri contro poverissimi dove a vincere sono sempre i soliti potenti e potentissimi.  Ora: se Chiara Giannini non conosce le informazioni che ho diffuso, in tutta evidenza, non è certo una giornalista che meriterebbe compensi dignitosi e posti di lavoro gloriosi. Se le conosce e le strumentalizza, andrebbe direttamente radiata e da cronista non dovrebbe guadagnare neppure quei 500 euro al mese che non le permettono di vivere dignitosamente.

Abbiamo già troppi politicanti propagatori giornalieri e beceri di disinformazione xenofoba, non serve che anche i giornalisti si aggiungano al coro stonato, nel disperato quanto goffo tentativo di racimolare così un po’ di visibilità ( o di sfogare un po’ di frustrazione repressa). Alla cara Giannini, che si lamenta giornalmente dei suoi colleghi “semplicemente diplomati” che guadagnano 10 volte più di lei solo perché, a suo dire, sarebbero “di sinistra” o venduti, invito a riflettere su una considerazione che mi è venuta in mente qualche giorno fa: “Non giustificare mai i successi altrui è il modo più vigliacco, odioso e patetico per giustificare sempre i propri fallimenti”. E magari, esimia collega, dopo 20 anni di insuccessi o comunque di gratificazioni economiche così magre, l’idea di cambiare mestiere e fare altro nella vita potrebbe anche sfiorarti. Un po’ di umiltà, soprattutto da chi non è mai arrivato dove voleva, sarebbe opportuna e porterebbe con se anche un po’ di salvifica dignità. Ma magari questa sua campagna ossessiva contro i più deboli, la porterà ad ottenere qualche ricompensa dai partiti di destra o dalla Lega Nord di Salvini. 

L'AUTORE
Giornalista professionista. Partendo dalla televisione, ha poi lavorato come consulente in digital management per aziende italiane ed internazionali. E' il fondatore e direttore di YOUng. Ama l'innovazione, la psicologia e la geopolitica. Detesta i figli di papà che giocano a fare gli startupper e i confusi che dicono di occuparsi di "marketing".
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