Renzi ricorda che lo sciopero è un diritto?

21 Novembre 2014
Mathew Myladoor
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Dopo le cariche della polizia contro gli operai di Terni in piazza Indipendenza, il premier Matteo Renzi aveva chiesto di ‘abbassare i toni’. Poi ha incontrato i sindacati e Ast a Palazzo Chigi, chiedendo di lasciare fuori le discussioni politiche.

A meno di un mese di distanza, Renzi ha cambiato decisamente passo, sono cambiati i toni, le dichiarazioni e giorno dopo giorno cresce lo scontro tra sindacati e governo.

renzi landini

Landini non ci sta. Il Job Acts è il cuore della protesta in atto oggi a Napoli, fulcro della manifestazione nazionale. Il botta e risposta tra esecutivo e sindacati va avanti da giorni e Renzi non ha risparmiato né Landini né i sindacati: “Invidio molto quelli che passano il tempo a organizzare gli scioperi. Mi riferisco ai sindacalisti, non ai lavoratori. Se il loro obiettivo è organizzare gli scioperi fanno benissimo a farli. Io mi occupo di far lavorare le persone, visto che abbiamo una disoccupazione pazzesca”. La risposta a Renzi arriva oggi: “Ieri il premier ha detto che il mestiere di altri è scioperare e lui è quello che crea lavoro. Ho pensato che nella storia c’era solo Gesù Cristo che ha fatto miracoli, ma nemmeno lui aveva creato lavoro. Mi chiedo se siamo di fronte a un delirio di onnipotenza o a una persona che non è in grado di affrontare i problemi del paese e scarica responsabilità su altri”.

Skytg24 ha il video in cui Landini, poi ripreso dalla agenzie stampa, da Napoli dice:  “Renzi non ha il consenso delle persone oneste”. E da qui cominciano ad arrivare smentite e critiche al segretario generale della FIOM. Il presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini, esprime il suo disappunto: “Dire che il governo non ha il consenso delle persone oneste offende milioni di lavoratori che nel Pd credono. Spiace che a farlo sia un sindacalista”. Claudio Scarcelli, addetto stampa della FIOM ha cercato di smentire le parole del segretario a Repubblica ma il video di Skytg24 racconta un’altra storia.

Landini chiarisce: “Se non sono stato chiaro me ne scuso e ritiro. Volevo dire che la maggioranza delle persone che lavorano, i giovani, i precari, non sono d’accordo con le politiche che il governo sta facendo. Renzi non sta creando lavoro, sta trasformando la condizione di chi lavora in una condizione di schiavitù. Siamo di fronte al tentativo pericolosissimo di far passare l’idea che, pur di lavorare, devi essere pronto ad accettare qualunque condizione. Noi non accettiamo questo ricatto, il lavoro o ha diritti o non è lavoro”.

La stoccata finale di Landini è contro Confindustria: “A Squinzi dico: perché Confindustria non caccia fuori le aziende che pagano le mazzette, che corrompono, i Riva, chi evade il fisco? Lo faccia e non pensi di creare il capro espiatorio su Fiom e Cgil”.

Resta da capire due cose: capire cosa intendesse Renzi, poco meno di un mese fa quando chiedeva di ‘abbassare i toni’ e come far capire ad un premier che lo sciopero è un diritto.

 


 

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