F for Fake: per riflettere sulla falsificazione dell'immagine

15 Luglio 2013
Viviana Passaretti
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Cover F for Fake Oleg DouSarà presentato a Napoli, al Museo Madre, il libro F for Fake (ed. Editori Internazionali Riuniti), a cura di Massimo Sgroi, dal direttore Andrea Villani e dall’autore, mercoledì 17 luglio alle ore 17:30.

L’obiettivo di questo libro è quello di operare una riflessione sulla tematica della falsificazione dell’immagine che passa attraverso sedici testi originali e pensati appositamente. Curata dal critico d’arte contemporanea Massimo Sgroi e realizzata da Editori Internazionali Riuniti,  questa pubblicazione si avvale della collaborazione di quindici fra critici di arte contemporanea, intellettuali ed artisti italiani. Un lavoro quello di Andrea Bruciati, Guido Cabib, Gianni Cerchia, Francesco De Core, Valerio Dehò, Gabriele Di Matteo, Augusto Ferraiuolo, Pierpaolo Forte, Gabriella Ibello, Miltos Manetas, Gabriele Montagano, Luca Pancrazzi, Lucio Saviani, Corrado Sfogli, Massimo Sgroi ed Eugenio Viola che parte dalla visione artistica per approdare in diversi campi della conoscenza e della cultura. Dalla visione della critica d’arte contemporanea di Valerio Dehò, Massimo Sgroi, Eugenio Viola e Gabriella Ibello a quella degli artisti Miltos Manetas, Luca Pancrazzi e Gabriele Di Matteo  per passare al presidente della Fondazione Donnaregina, Pierpaolo Forte e del gallerista Guido Cabib per approdare al di fuori del mondo dell’arte visuale con  l’etnoantropologia di Augusto Ferraiuolo, docente alla Boston University, a quella filosofica di Lucio Saviani che insegna estetica all’Università La Sapienza di Roma, a Gianni Cerchia titolare della cattedra di Storia Contemporanea della cattedra presso l’Università del Molise. Ed, inoltre, la lettura del sociologo Gabriele Montagano e del redattore capo del giornale Il Mattino, Francesco De Core. La pubblicazione si conclude con tre racconti sul falso scritti dal musicista e direttore artistico della Nuova Compagnia di Canto Popolare, Corrado Sfogli.

Il libro F for Fake, ispirato dall’omonimo film del regista ed attore Orson Welles,  nasce dalla consapevolezza che nel mondo contemporaneo si rende urgente la necessità di fare chiarezza su quella che è la visione del terzo millennio. L’uso spregiudicato dei mezzi medialici, dei grandi network e della rete nel veicolare informazioni di parte se non falsificate passa, in particolare, attraverso l’immagine laddove la rappresentazione visuale è il mezzo percettivo ideale delle grandi masse che abitano il mondo. In sintesi manipolare l’immagine significa penetrare profondamente nelle coscienze e nel tessuto sociale dell’intera nazione e del pianeta.

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