Monti “recluta” politici: Renzi uomo strategico.

25 Dicembre 2012
Redazione YOUng
Per leggere questo articolo ti servono: 2minuti


Tutti si interrogano su quali saranno le prossime mosse del Professore; ma, la strategia di Monti è limpida come l’acqua: scegliere solo i migliori nella sua ipotetica squadra. Coadiuvato da Passera, Moavero, Riccardi, Toniato ed Olivi, ha studiato la strategia per «agganciare larghi settori della società civile»: imprenditori, banchieri, professori, eccellenze di ogni settore.

Il nodo cruciale da sciogliere è quello del consenso, valutando se il 40% di fiducia potenziale possa trasformarsi in voti concreti. La “lista Monti” era data dai sondaggi al 15%, con un range massimo del 25%. Si crede che il premier uscente voglia arrivare almeno al 30% per annunciare definitivamente la sua discesa in campo. Al Senato, lo schema proposto è quello del listone, per superare la soglia di sbarramento dell’8% in ogni Regione; per la Camera, c’è chi propone un listone (per accogliere tutti gli “esuli” dei partiti e per eliminare le diffidenze tra Montezemolo ed alcuni esponenti di Udc e Fli) ma probabilmente si finirà per presentare più liste «per non mischiare politici di lungo corso con personalità completamente nuove della società civile. C’è un forte vento di anti-politica nel Paese, non sarebbe un bene unire le nuove liste senza politici a quelle dei partiti»: avrebbero tutte lo slogan «Monti per l’Italia» nel simbolo.

Quali sono i partiti e le personalità che si stanno affiancando a Monti? Innanzitutto Udc, Fli, Verso La Terza Repubblica di Montezemolo, oltre ai fedelissimi del Professore Riccardi, Dellai ed Olivero. In seconda battuta, il Pd, con problemi di natura “logistica”. Innanzitutto, nel partito non mancano le proteste, dal momento che un candidato premier legittimo esiste già (nonostante Monti abbia ribadito più volte la stima per Bersani); un secondo “problema” è il possibile coinvolgimento di Renzi, personalità contestata, con il rischio che Monti quasi possa oscurarlo con la sua “ombra”: Davide Gariglio – consigliere regionale del Piemonte – ha scritto su Facebook che «la conferenza stampa di Monti evidenzia molti dei temi sollevati da Matteo Renzi nelle primarie. Chi pensava che la sconfitta di Renzi avesse tolto di mezzo tali questioni, sarà ora di nuovo costretto a confrontarsi su questi temi»; l’affaire “Ichino” non è di facile risoluzione: «molte delle tesi esposte nell’agenda di Monti sono le stesse di un documento che presentai lo scorso 29 settembre». Ichino è passato nell’area montiana – denunciando l’assenza di una linea politica ferma nel suo schieramento – e il popolo di Internet lo ha aspramente criticato; Fassina e Vendola sono considerati “conservatori”, mentre Monti aspira ad essere un riformista, superando l’attuale bipolarismo e le divisioni politiche ormai antiche. Per questo motivo, non è disponibile a collaborare con loro. Ma per il Professore, l’appoggio della sinistra risulterà assolutamente determinante.


Monti si rifiuta di stringere alleanze con il Pdl berlusconiano. Tant’è vero che si aspettano pochi arrivi dalle file del centrodestra (Frattini, Pisanu, Mauro) e si punta piuttosto «al voto della borghesia illuminata e dai giovani traditi da Berlusconi. Chi per anni ha creduto nel sogno liberale e riformista contrabbandato da Berlusconi, può trovare nell’agenda del professore la nuova speranza».

L'AUTORE
La redazione di YOUng
SOSTIENI IL PROGETTO!
Sostienici
Quanto vale per te l’informazione indipendente e di qualità?
SOSTIENICI