"La Orlandi morta durante orgia di preti pedofili", parola di Padre Amorth

2 Agosto 2012
Er Tunguska
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Riesce fuori il caso di Emanuela Orlandi, la ragazza romana scomparsa il 22 giugno 1983 e mai ritrovata. Orlandi Amorth2Dopo le tante chiacchierate indiscrezioni sulle cause della sparizione inerenti ad intrighi fra Vaticano e malavita romana, dove emergevano le posizioni di personaggi come monsignor Marcinkus ed il boss della Magliana Enrico de Pedis detto “Renatino”, oggi ci sono conferme sui particolari di un certo spessore usciti poco più di due mesi fa.

 

Padre Amorth, famoso esorcista al soldo dalla Santa Sede, già da maggio aveva parlato di una presunta rete di preti pedofili che, adescando le ragazze che erano nel giro degli ambienti ecclesiastici, svolgevano vere e proprie orge nelle quali erano coinvolti molti individui delle alte sfere ecclesiastiche, nonché presumibilmente l’archivista del Vaticano don Vergari. Ora, nel suo libro “L’ultimo esorcista”, ripropone a grandi linee questa ipotesi additando ancora una volta come colpevoli una conventicola di uomini di chiesa. Niente KGB o “Lupi Grigi” come pensato da Alì Ağca, ma un ristretto gruppo di preti che drogava queste giovani donne e le portava in un luogo segreto dove venivano stuprate. Emanuela sarebbe stata portata a poche centinaia di metri dalla scuola di canto di Sant’Apollinare e avrebbe perso la vita durante la violenza sessuale subita. Una storia che fa accapponare la pelle. Possibili collegamenti con queste spiegazioni potrebbero esserci anche con l’altra strana sparizione, avvenuta appena due settimane prima, di Mirella Gregori , che similmente alla storia della Orlandi appare come un caso fumoso e denso di controversie.

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Monsignor Pietro Vergari è stato incluso nel registro degli indagati ed ascoltato come persona informata dei fatti. Secondo alcune voci non confermate sarebbe stato addirittura lui ad aver fatto sparire il corpo di Emanuela. Amorth chiama in causa anche un gendarme del Vaticano, reclutatore di adolescenti per i festini orgiastici, dei quali sarebbe a conoscenza anche monsignor Simeone Duca. Per ora sono tutte parole senza prove che attestino la veridicità del pensiero di questo famoso esorcista, ma bastano per creare dubbi e illazioni. A tutto ciò si devono allacciare le dichiarazioni dello scorso maggio di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che afferma: “Se mia sorella fosse stata presa con la forza da uno sconosciuto, alle sette di sera in centro, se ne sarebbero accorti in molti, quindi presumo sia stata caricata in macchina da una persona che conosceva verso una destinazione a lei gradita. Che a Sant’Apollinare ci fossero giri strani e gravitasse un pezzo di malavita romana, non solo De Pedis con cui don Vergari era in confidenza, è purtroppo qualcosa di risaputo. Le amiche della scuola di musica di Emanuela mi dissero che suor Dolores, la direttrice, non le faceva andare a messa o cantare nel coro a Sant’Apollinare ma preferiva che andassero in altre chiese proprio perché diffidava, aveva una brutta opinione di monsignor Vergari”.

 

Da padre Amorth traspare sicurezza nelle sue affermazioni, ed altrettanta sicurezza da quelle di Pietro Orlandi. Gli organi inquirenti stanno approfondendo da diverso tempo le ricerche e le possibili connessioni fra le tante informazioni uscite dal pentolone dove questo mistero è stato per anni tenuto rinchiuso. La verità è lontana, e il pensiero che la giovane Emanuela ancora non abbia trovato nè pace, nè una vera sepoltura, rende tristi e sgomenti tutti. Se poi risultasse vero quanto detto da padre Amorth, gli scenari si mostrerebbero ancora più inquietanti e agghiaccianti . Nel 32ennale della strage di Bologna, ecco un altro dei tanti misteri italiani dove le certezze soni pari a zero.

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