4 esperienze sincere da socialmediacosa

20 Novembre 2014
Redazione YOUng
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Le persone sono difficili. Non brutte, intendiamoci, o almeno non tutte. Ma complesse sì. Vedranno il lato malizioso in un post coi fiorellini, vedranno inciuci dove tu hai messo semplice impegno, vedranno spocchia quando tu cercherai di passare un’esperienza, magari negativa, magari sperimentata sulla tua pelle anche con dolore.
Il prodotto è di qualità? Eh ma io volevo lo sconto. Lo sconto c’è? Eh ma come, su Groupon lo mettono a meno. Il gioco a premi? Tutto truccato. Il gioco e basta? Tutte cazzate. Non rispondi ad una domanda nel giro di 5 minuti? Lavativi. Chiedi di moderare con gli insulti nei confronti di altri membri della community che hanno un’opinione differente? Allarme censura. Ho imparato che sui social network gli esseri umani (di nuovo, non tutti ma buona parte di quelli con i quali ho avuto a che fare per lavoro), forse complice la barriera virtuale, arrivano a dare il peggio di sé. Ho imparato che possono palesare invidia, arroganza e intolleranza. E andarne anche fieri.

Le persone sono semplici. Hai perso tempo curando nel dettaglio un testo o cesellando una infografica da pubblicare su Pinterest? Bastava meno, bastava un animale che coccola un bambino oppure una fetta di torta che gronda cioccolato caldo. O ancora un aforisma e un fiore colorato. In questi anni ho capito che a fronte di una lodevole minoranza di persone che sui social network si informa e scrive cose intelligenti, una buona maggioranza vuole semplicemente evadere per qualche minuto, trovare un rimedio momentaneo alla noia. E questa maggioranza, benché ci piaccia credere che non sia così, comprende anche gli addetti ai lavori – in prima linea da tempo immemore nel social-cazzeggio 😉

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Le persone cercano emozioni. Il bambino e il suo amico pinguino? Tenerezza micidiale. I calciatori che, durante i Mondiali 2014, sconfiggono insieme il grigio cattivone? Una tamarrata che levati ma a chi importa, è azione da brivido. Ammettere che non sei il più figo sulla piazza, condividere le esperienze fallimentari? Sincerità ed empatia. Sui social network mai come su altri canali pubblicitari le persone dedicano attenzione e interagiscono con chi li fa emozionare, chi li coinvolge, chi li punge sul vivo. Con chi li fa commuovere, incazzare, combattere per una causa.

Le persone possono sorprenderti. Ho imparato che certe volte puoi prendere i tre paragrafi di cui sopra e buttarli dalla finestra. Ho imparato che di fronte a coppie omosessuali a cui viene negato il diritto di crescere figli felici le persone sanno talvolta indignarsi e scrivere commenti complessi, accorati, intelligenti. Ho imparato che a volte persino il cinico del gruppo, dopo essersi rovesciato addosso una secchiata di acqua fredda filmandosi per comunicare la propria pirlaggine agli amici, la donazione la fa. Ho imparato che di fronte al benaltrismo imperante c’è chi ha il coraggio di scrivere Ok però fermiamoci un attimo, insultatemi pure secondo me questa è una cosa importante. Leggi per sbaglio Io in questa cosa ci credo e lo scrivo chiaro e se volete ne discutiamo di persona di fronte ad un caffè ragazzi e un filo di sospiro di sollievo ti viene spontaneo. Ma ora sarà meglio tornare al piano editoriale, che domani c’è scadenza di consegna.

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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