Sciopero della fame sotto assedio – Giorno 15

11 Dicembre 2013
Redazione YOUng
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Giorno 15 – Freddo. Freddo fino alle ossa. Tre paia di calzini e strati di vestiti dopo – ancora infreddolito nella mia cantina buia. Il dolore alla schiena si è spostata alla gamba, ma mi sono incamminato verso la casa di un amico che ha il caminetto – bisogna riscaldarsi.

Un camino è un tesoro a Moadamiya. Raccogliere legna è davvero rischioso, perchè gli alberi sono sono proprio sotto il mirino della Quarta Divisione. Quindi le persone bruciano qualsiasi cosa al suo posto – bottiglie di plastica, borse. Il calore vale il fumo. E poi, dopo essere sopravvissuti al Sarin, che cosa possono fare queste esalazioni?

Famiglia e amici si accalcano attorno al fuoco, circa una dozzina, bambini e adulti, uomini e donne. (E se gli estremisti islamici armati nelle altri parti della Siria non approvano, possono baciarmi il c***. Moadamiya non ha avuto a che fare con loro, fino ad ora – e penso che la loro presenza sia esagerata dai media. Molti ragazzi sembrano islamisti, ma non lo sono. Tenere la barba lunga è semplicemente più facile che radersi.)

Il mio stomaco è vuoto, il caffè è praticamente acqua, ma il mio animo è pieno di positività. Abbiamo così tante vittorie da contare. Abbiamo scoperto quanto siano coraggiosi i siriani, un’intera generazione di noi. Abbiamo vinto su noi stessi.

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Che importa dei carri armati del regime, del bombardamenti (due oggi). I bombardamenti sono noiosi. Le chance del Barca, questo è il mormorio attorno al fuoco. Il Real Madrid fa schifo! Forza Barca! La prossima partita è super importante. I giocatori manterranno la fede?

HUNGER STRIKE UNDER SIEGE: MOADAMIYA, SYRIA – QUSAI ZAKARYA, CITIZEN JOURNALIST

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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