Il mondo dello sport è pieno di storie. Ce le raccontano i nostri cari, i mass media o i vari mezzi di comunicazione: spesso siamo noi stessi a ricercare quegli aneddoti. Essi parlano di risultati eclatanti, vittorie in extremis o record spezzati. La nostra storia invece no.
Oggi vi parliamo di Bruno Besutti, colui che in una partita di calcio ebbe il merito di mettere a segno sei reti e di spezzare la traversa con una bordata dai 20 metri.
ALCUNI DATI ANAGRAFICI E NON SOLO
Nato a Marmirolo, nel mantovano, il 16 settembre del 1919, dedicò la sua vita al mondo del calcio.
A testimoniare ciò vi è la presenza tra le rose di diverse squadre professionistiche. Tra queste troviamo Mantova, Casalini Brescia e Piacenza le quali, dal 1937 al 1941, hanno il piacere di accogliere tra le proprie fila l’attaccante lombardo. Purtroppo non si hanno dati completi sulle statistiche, sebbene si sappia con certezza che nella stagione 1939-40 segnò 7 reti in 15 match disputati nel girone B del campionato di Serie C.
Gli anni passano ed il secondo conflitto mondiale entra nella vita delle persone, anche in quella di Bruno. Già dal 1939 il lombardo avrebbe preso parte al servizio militare.
A documentare la sua partecipazione ed i suoi spostamenti, ecco di seguito alcuni dati storici.
Il 12 maggio del 1941 viene trasferito al 121° Reggimento Artiglieria Motorizzata di Piacenza; nello stesso anno viene mandato a Napoli per l’imbarco per l’Africa dove però non andrà, rimanendo in Campania. L’anno seguente viene trasferito al 9° Reggimento Artiglieria Brennero Bressanone, rimanendo aggregato al 15° Reggimento Fanteria a Salerno.
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GLI ANNI ALLA FRATTESE E LA TRAVERSA SPEZZATA
Durante gli anni in Campania, regione in cui si trasferì per impegni militari, Bruno Besutti riprende la sua carriera dal Benevento. Con la squadra sannita l’attaccante esterno entra a far parte della leggenda sportiva locale.
Si narra che in una partita contro la Frattese Calcio, formazione della cittadina di Frattamaggiore, il giocatore oltre a mettere a segno sei reti, riuscì a spezzare in due la traversa con un tiro dai 20 metri. A testimonianza di ciò vi è un aneddoto rivelato da un cittadino frattese, aneddoto poi confermato al tempo dal padre dello stesso, il quale aveva assistito di persona alla partita.
Dopo essere passato alla storia con questo risultato, la sua carriera calcistica riparte dalla stessa Frattese, con cui milita dal 1945 al 1951, anno del suo ritiro dal calcio giocato. Riguardante quegli anni vi è la testimonianza dello stesso Antimo Capasso, il quale dichiara: “Quando avevo 11 anni, oltre a fare il custode del campo, Bruno Besutti allenava la mia squadra, la Juvenes Frattese, una squadra di giovani promesse. Purtroppo però la cosa non conciliava col suo lavoro perché aveva troppo impegni per far filare tutto bene nel campo quindi, dopo circa un anno, ci abbandonò. Io personalmente ricordo che era un tipo alquanto austero, molto rigoroso con noi ragazzi, però se lo sapevi prendere era molto gentile e disponibile“.
Bruno Besutti si spense nel settembre del 1998, proprio in quella Frattamaggiore che lo accolse e lo fece entrare nella leggenda popolare. Il suo ricordo rimane stabile nel cuore e nelle menti del popolo frattese, il quale poté vedere la forza ed il talento di questo giocatore così tanto amato.
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[foto copertina: LO SPORT, 1945/1946]
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