L’Italia, e gli italiani, vivono solo di calcio: è questo uno degli stereotipi per eccellenza tanto amato dal nostro Paese, un luogo comune in cui ci si ritrova non di rado. Gli artefici di tale frase sono sempre i soliti, e non hanno assolutamente voglia di smettere. Capita però spesso di trovarsi davanti a chi, per scelta o per altre passioni, non è minimamente interessato al mondo del pallone. Ciò porta puntualmente a dare adito a gente che fa passare tale disintiresse quasi per una patologia! Eppure, nonostante la fervente passione calcistica che è propria pure di chi scrive, oggi parleremo proprio di quelli ai quali il calcio non interessa per niente, in modo da dimostrare che il popolo italiano non vive solo di quello.
Tema specifico saranno le Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018 che hanno fatto emergere la passione italiana, che non è solo quella calcistica, per i propri colori, nonostante l’appeal della competizione sia basso per i più.
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L’OROLOGIO NON SPAVENTA LA PASSIONE AZZURRA
Poco importa se in Corea del Sud, sede dei giochi, le lancette dell’orologio siano posizionate otto ore in avanti, gli azzurri in gara devono essere seguiti. E sono stati ampiamente seguiti. Un’olimpiade che è stata riservata principalmente ai nottambuli o per coloro che di prima mattina controllano le notizie dall’altra parte del globo. La passione azzurra è anche questo. Un’olimpiade che è stata anche vetrina per chi vive gli sport invernali e le sue varie discipline all’interno di una nazione come l’Italia. Non bisogna infatti trascurare che da noi queste discipline sono praticabili in pochi periodi dell’anno e solamente nelle zone settentrionali, tutto ciò indipendentemente dalle loro funzionalità, un altro motivo questo per cui la pratica di questi sport interessa una piccola percentuale del popolo italiano. Gli appassionati invece, complici i recenti successi olimpici, sembrano essere in crescita. Possono i risultati ottenuti all’interno di questa XXIII Edizione dei Giochi Olimpionici Invernali dare risalto e fornire punti di crescita verso la sua diffusione? Interrogativo al quale sarà possibile rispondere solamente a tempo debito.
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IL BENESSERE DELLO SPORT ITALIANO
Lo sport italiano non vive un periodo particolarmente florido, nemmeno su larga scala. Il mancato approdo alla fase finale della FIFA World Cup da parte degli azzurri del calcio ha compromesso non solo le opinioni sulla federazione calcistica, ma più in generale anche sul CONI. Il fallimento nel nostro sport nazionale è un grave danno d’immagine, e per certi versi emotivo, per il popolo italiano. Anche per questo i successi conseguiti nel corso di questa manifestazione olimpica, sebbene non al pari di quelli di altre nazioni, hanno avuti negli italiani un riscontro emotivo maggiore rispetto a quello che di norma ci sarebbe aspettati.
L’Italia è un paese che vuole distrarsi dalle delusione calcistica e vedere primeggiare un atleta azzurro è fonte di orgoglio, indipendentemente dalla disciplina. Che si tratti di snowboard, pattinaggio di velocità o short track, non importa: i successi fanno sempre gola.
Il medagliere olimpico italiano recita tre ori, due argenti e cinque bronzi, buoni numeri specie se paragonati alle scarne otto medaglie – di cui nessun oro – conquistate nella scorsa Olimpiade. Basteranno a convincere gli esclusivi amanti del pallone e gli usuali fruitori di frasi fatte che lì fuori esiste un Italia che non vive solo di calcio? La competizione si è conclusa lo scorso 25 febbraio, i nostri atleti impegnati in Corea del Sud hanno dato il meglio. L’unica certezza è che nella fredda contea di PyeongChang il cuore azzurro si è scaldato di gioia e successi.
(Fonte foto: Repubblica.it)