Quanto costa l'immigrazione clandestina: i nuovi dati dell'ISMU

28 Luglio 2015
Germano Milite
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L’editoriale di Germano Milite

Ultimamente non si parla d’altro: quanto ci costa l’immigrazionIMMIGRAZIONE: NAVE MARINA SOCCORRE 200 MIGRANTIe clandestina? Avevo già smentito la clamorosa (ed odiosa) bufala sui presunti 35-40 euro che lo Stato e L’Europa “regalerebbero” ad ogni immigrato irregolare. Una bufala, tra l’altro, che sarebbe dovuta apparire fin da subito come tale anche ai meno dotati cerebralmente e invece: ore e ore di talk show, innumerevoli post e tweet, il web infestato da questa patetica e triste guerra tra poveri e poveracci nella quale si assiste al deprimente spettacolo di gente che pare impiegare più tempo ad inveire contro i “negri” che a cercarsi un lavoro.

Nei giorni scorsi ci ha pensato l’ISMU, il noto istituto di ricerca con sede a Milano che da oltre un ventennio studia i fenomeni migratori che coinvolgono il bel paese e non solo. Oltre a confermare che i “famosi” e tanto dibattuti 35-40 euro al giorno per singolo immigrato vanno prima di tutto nelle tasche di altri italiani (operatori dei servizi sociali, fornitori di servizi come vitto e alloggio ecc) e non certo in quelle dei rifugiati, che percepiscono al massimo 2,50 euro al giorno, l’istituto ha effettuato un semplice conteggio dei costi vivi sostenuti per la cosiddetta “accoglienza”, valutando circa 11 euro l’anno di spesa per ogni italiano.

Avete letto bene: tutta la furiosa propaganda razzistoide cavalcata da alcuni sfigatissimi partiti e dai propri sfigatissimi elettori, si fonda su una spesa pro-capite che non raggiungere neppure un euro al mese. I dati dell’ISMU, infatti, prendono in considerazione le circa 60.000 persone che ogni anno costano a Stato ed Europa i 40 euro summenzionati. Basta prendere il totale e dividerlo per i 60 milioni di abitanti del nostro paese (italiani e stranieri) e si ottiene la ridicola cifra che cagiona tanta insofferenza e tanto dibattito.

DUECENTOMILA PROFUGHI, COSTATI 20 CENTESIMI A TESTA

Ma spingiamoci oltre e calcoliamo freddamente anche i costi delle operazioni di salvataggio Mare Nostrum (9,5 milioni di euro al mese) e Triton (3 milioni) che pure tante polemiche hanno scatenato. In tutto, le circa 200.000 persone salvate in mare, ci sono costate poco più di 20 centesimi di euro a testa ogni mese. Costo che poi in parte viene comunque redistribuito su tutta la comunità europea visti i fondi UE allocati per gestire questo tipo di situazioni. Abbiamo dunque discusso per anni di un importo annuale totale che ammonta a meno di qualche decina di euro, dimostrandoci miseri nell’animo ben prima che nel portafogli. Ma anche se la gestione dell’immigrazione, per come è mal gestita e male amministrata, ci costasse 300 euro al giorno a testa, prendersela con gli immigrati sarebbe come inveire contro il nostro vicino di casa perché l’amministratore del condominio ha trafugato tutti i nostri soldi. 

Non solo: abbiamo animatamente dibattuto sul mero costo dei clandestini e degli immigrati, dimenticandoci del tutto l’aspetto squisitamente e profondamente umano della questione e badando solo a quello finanziario, scordandoci anche di un altro dettaglio fondamentale, che è bene ribadire fino allo sfinimento: la gestione delle cosiddette emergenze umanitarie crea indotto, posti di lavoro ed introiti per altri nostri connazionali. E’ un vero e proprio business, spesso deviato, che di sicuro non colloca risorse sui migranti (che altrimenti avrebbero modo di mettersi in regola, trovarsi un lavoro ed autosostenersi) ma su chi li “gestisce” ed è quindi in piena linea con la demente ed anticostituzionale retorica del “prima gli italiani”. Ecco, appunto, potete stare tranquilli: i soldi vanno prima di tutto ai vostri amati compatrioti di puro sangue italico e da loro vengono amministrati (a volte bene, altre malissimo).

QUANDO GLI IMMIGRATI CREANO LAVORO

E giusto per fare un altro esempio concreto, con numeri e non con slogan, come ricorda ad Avvenire Maurizio Ambrosini, docente di sociologia dei processi economici all’Università degli Studi di Milano:“In provincia di Varese, in un paese che ha accolto circa un centinaio di richiedenti asilo si sono creati una quindicina di posti di lavoro. Di cui beneficiano molti italiani”. Ecco: crediamo sul serio che l’Europa ed il nostro stato siano tanto generosi da regalare soldi a dei poveracci? I poveracci, al massimo, si sfruttano per incanalare altra ricchezza nei soliti canali. E gli immigrati non solo non rubano il lavoro ma lo creano. Lo dicono i dati, oltre che la logica.

Chi gestisce miliardi di euro al mese, del resto, sa bene come fare per manipolare le masse confuse ed esasperate del volgo, sempre pronte a rivolgere la propria frustrazione prima di tutto su chi sta peggio. Perché i poveri ignoranti odiano i ricchi, ma odiano ancora di più chi è più povero di loro ed è più facilmente raggiungibile. Intanto, tanto per parlare di veri sprechi che dovrebbero produrre sollevazioni popolari, c’è una delle 82 opere incompiute che nel solo Lazio rappresentano ragione di vergogna internazionale.

UNO TRA I TANTI ESEMPI DI SPRECO IMPRODUTTIVO: LA VELA DI CALATRAVA

La tristemente nota Vela di Calatrava: 120 milioni di euro di spesa preventivata nel 2007, ad inizio lavori. Duecento già spesi per lasciarla incompleta ed in degrado, con oltre 600 milioni di costo totale (ri)preventivato per ultimarla, quando non si sa e neppure a che scopo preciso se non la consueta, vaga e dispendiosissima “rivalorizzazione del territorio e della città”.

Vi hanno convinti che a causa della “crisi” non ci sono più soldi e che dovete incazzarvi giornalmente con chi sta peggio di voi. Ma in realtà i soldi ci sono, sono tanti ma come al solito sono nelle mani delle persone sbagliate. Volendo essere “populisti”, pensate a quanti stranieri disperati si potrebbero salvare con oltre mezzo miliardo di euro o, volendo mettere biecamente “prima gli italiani”, pensate a quante nuove PMI si potrebbero far sorgere e quanti nuovi posti di lavoro si potrebbero creare per giovani e meno giovani. Pensate a quante altre aziende in difficoltà si potrebbero salvare. Invece no: dobbiamo utilizzare queste e cifre ben più grosse per progetti che arricchiscono una decina di “responsabili” e concedono qualche briciola ad un centinaio di conniventi, creando tutto intorno un deserto sempre più grande.

IL VERO NEMICO

Ma è colpa dei clandestini, che non solo ci arricchiscono facendo tornare nelle nostre tasche i fondi che devolviamo per smistarli come fossero bestiame, ma poi si vedono anche trasformati in capri espiatori perpetui. Rivolgete la vostra rabbia, la vostra esasperazione e la vostra protesta verso chi per anni vi ha derubati di tutto (anche crazie ai vostri voti sbagliati ed alla vostra opportunistica connivenza conteingente). Abbaiate contro i vostri connazionali che lucrano sulla disperazione dei migranti ed i vostri governi che sperperano risorse ed abbandonano clandestini e cittadini a loro stessi.

Il vostro valore, ricordatevelo, si misurerà sempre considerando i nemici che sceglierete di combattere. 

L'AUTORE
Giornalista professionista. Partendo dalla televisione, ha poi lavorato come consulente in digital management per aziende italiane ed internazionali. E' il fondatore e direttore di YOUng. Ama l'innovazione, la psicologia e la geopolitica. Detesta i figli di papà che giocano a fare gli startupper e i confusi che dicono di occuparsi di "marketing".
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