La discriminazione degli ebrei etiopi in Israele

26 Luglio 2015
Maria Melania Barone
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discriminazione ebrei etiopi in IsraeleEsiste anche un altro Israele, quello che non conoscete, quello che discrimina la sua stessa gente. Non solo Palestinesi dunque, ma anche ebrei etiopi, di nobilissime origini, discendono infatti da re Salomone. Parliamo dei Falascia che furono portati in Israele mediante tre operazioni dei servizi segreti e del Mossad tra il 1984 e il 1985. Ma da allora, nonostante il sangue ebreo che in loro scorre da tempi biblici, nonostante la decimazione degli stessi Falascia in fuga dall’Etiopia verso i campi profughi sudanesi, furono dapprima emarginati dalla popolazione ebrea di Gerusalemme, poi furono, in alcune occasioni anche repressi senza motivazione. Episodi di razzismo che a fatica ci si aspetta dalla popolazione ebraica, abituata da millenni ad abitare zone vaste della terra tutte distanti tra loro. Ma incredibilmente il razzismo prende le sue forme, in ogni luogo, in ogni popolo, in ogni cultura: e così nel maggio scorso, due poliziotti ebrei decisero di picchiare ferocemente Demas Fedakeh, un Falascia appunto. Da quello scontro ci fu una vera e propria rivolta degli ebrei etiopi che si diedero, stanchi dell’emarginazione, ad episodi di vandalismo a Gerusalemme. Il bilancio fu di 63 feriti e 43 arresti. 55 solo i poliziotti ebrei feriti durante gli scontri.

LE ORIGINI – La loro colpa è stata quella di discendere dalla grande e ricchissima Regina di Saba, il cui nome era Mechedà, colei che “venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone”. Sono considerati per questo gli ebrei del corno d’Africa, quelli che dai tempi biblici vivevano in Etiopia e che furono portati in Israele con l’operazione Mosè e l’operazione Salomone.

La loro discendenza deriva quindi da Salomone stesso, visto che la ricca regina, che andò in Israele e vi lasciò ben 4,5 tonnellate d’oro, aveva avuto uin figlio dal re Salomone, il sovrano etiope Menelik. Le origini di questi uomini quindi sono assolutamente nobili anche se la ricchezza di un tempo oramai è scomparsa. Fu la carestia Etiope dell’84-85 a spingere gli ebrei etiopi verso il Sudan, in un territorio in cui convivevano assieme a musulmani e cristiani.

L’OPERAZIONE MOSE’ – “Tra il 21 novembre 1984 e il 5 gennaio 1985 8000 Falascia furono trasportati con aerei della El Al fino in Israele. Si presume che siano stati molti di più coloro che avevano cercato di raggiungere il Sudan, ma che hanno trovato la morte durante la lunga marcia a piedi, falcidiati dalla fame e dalle malattie. I voli, con l’autorizzazione del governo sudanese, furono effettuati di nascosto, in piena notte. Quando l’operazione divenne nota, gli stati arabi costrinsero il Sudan a ritirare la propria autorizzazione, lasciando circa 1000 ebrei etiopi in Sudan. Nonostante la maggior parte di questi fosse poi portata in Israele durante l‘ Operazione Giosuè, circa 1000 bambini rimasero orfani in Israele, a causa della morte della loro famiglia in Etiopia. Fu l’Operazione Salomone a completare l’immigrazione degli ebrei etiopi” si legge su Wikipedia. Un film che si svolge sullo sfondo dell’Operazione Mosè è Vai e vivrai (Va, Vis et Deviens; 2005) di Radu Mihaileanu. Episodi criticabili imputabili a alcuni collaboratori del Mossad durante l‘operazione Mosè vengono trattati nel documentario Code Name Silence (Kod Schtika; 2005) di Yifat Kedar.

L'AUTORE
Giornalista pubblicista nasce a nel cuore di Napoli ma vive in molte città italiane, dopo aver compiuto studi umanistici si interessa al mondo editoriale con particolare attenzione alla politica, ambiente e geopolitica.
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