Usa: la Corte Suprema verso il si costituzionale ai matrimoni gay
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Stati Uniti – Lo scorso 28 aprile hanno preso il via le audizioni riguardanti casi la cui giurisdizione appartiene rispettivamente al Tennessee, Kentucky, Michigan e Ohio: 4 stati dove il matrimonio fra individui dello stesso sesso è vietato per legge. Lo scorso lunedì, la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva rinviato a giudizio la sentenza sui sopracitati casi. Si discute sulla possibilità di rendere incostituzionali tali divieti. Sullo sfondo il 14° emendamento che rende tutti gli individui uguali davanti alla legge.
Tale eventualità ha creato non poco scompiglio: finora tali unioni erano riconosciute a livello federale e, in generale, la decisione era affidata all’autonomia dei singoli stati.
La decisione della Corte Suprema avrebbe il dirompente effetto di legalizzare i matrimoni gay in tutti gli stati.
Già in febbraio, aveva respinto la richiesta dello stato di negare le licenze nuziali a gay e lesbiche in Alabama, uno degli stati più conservatori degli Stati Uniti.
Sta succedendo: il 25 giugno i giudici saranno chiamati a pronunciarsi in maniera incontrovertibile sull’uguaglianza dell’istituto del matrimonio.
Quali conseguenze se la decisione della Corte Costituzionale fosse pro-gay? Le coppie gay potranno accedere ai benefici federali, come per le pensioni e l’assistenza e decisioni sul coniuge in materia sanitaria .
La cautela è d’obbligo: i possibili scenari sono tre, così riassumibili:
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Che la Corte si esprima favorevolmente all’estensione del matrimonio egualitario su tutto il territorio federale
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Che la Corte neghi l’esistenza del diritto costituzionale al matrimonio egualitario ma sostenga l’obbligo da parte degli Stati di riconoscere le unioni contratte negli altri
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Che la Corte neghi sia il diritto matrimoniale sia l’obbligo di riconoscere i matrimoni celebrati da altri stati
L’ultima ipotesi sembrerebbe ormai superata se consideriamo le numerose occasioni nelle quali la Corte avrebbe potuto opporsi. Ben 37 volte solo nell’ultimo anno . Ciò fa presumere che alla fine prevarrà la dignità delle coppie sulla definizione tradizionale di matrimonio.