Marò Latorre in volo verso l'Italia
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Secondo quanto emerso da un lancio di agenzia dell’Ansa, il marò Massimiliano Latorre sarebbe in volo verso l’Italia.
Ieri la Corte Suprema indiana aveva accoltol’istanza per il rientro del marò per un periodo di quattro mesi in Italia dopo l’ischemia che lo ha colpito durante la sua permanenza in India. Il fuciliere di marina avrebbe lasciato la sua residenza, situata all’interno dell’ambasciata d’Italia a New Delhi, attorno alle sei ora locale.
Il commento di Soli Sarabjee, Procuratore generale indiano ed uno dei due avvocati che hanno presentato l’istanza italiana: “Abbiamo ottenuto quanto volevamo”. Nel corso dell’incontro con i giornalisti dell’Ansa ha inoltre mostrato la lettera in cui vi è la promessa e l’impegno solenne che Latorre “ritornerà in India entro il periodo disposto dalla Corte”, e che “non commetterà trasgressione alcuna delle condizioni imposte per lui”.
Sempre secondo quanto riferisce l’Ansa, “un funzionario della torre di controllo dell’aeroporto ha confermato che un aereo italiano è atterrato nelle prime ore del mattino ed è ripartito verso le 11.30 dopo il rifornimento del carburante. L’ambasciata d’Italia a New Delhi non ha voluto commentare queste informazioni”.
Intantoin in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Giornale, l’ex ministro degli Esteri, Giulio Terzi, sottolinea che la posizione di Latorre in Italia sarà quella di ‘ostaggio’. Il giornalista Fausto Biloslavo chiede al ministro se l’Italia manterrà la promessa di rimandare in India Latorre alla fine del permesso di 4 mesi accordatogli dalla Corte Suprema indiana:
“Sarebbe la quarta volta: la prima sono stati fatti scendere a terra dalla nave italiana con l’avallo delle autorità militari, la seconda volta perché non c’è stata alcuna attivazione della magistratura, la terza a causa del soprassalto del governo italiano, che ha ribaltato una decisione presa collegialmente con tutti i fondamenti giuridici riconosciuti dalla comunità internazionale. E la quarta volta sarà quando Latorre si riprenderà, ma ora faccio io una domanda. È immaginabile tenere un soldato italiano e i suoi familiari in condizioni psicologiche così negative, in attesa che finiscano i 4 mesi per rimandarlo in India? È chiaro che questa vicenda deve essere risolta in modo completamente diverso. Altrimenti continuiamo a reagire in maniera sgangherata e arlecchinesca mettendoci solo delle pezze momentanee”