Arizona, legge per autorizzare commercianti a non servire coppie gay

27 Febbraio 2014
Aurora Scudieri
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nozze gay USAQualcosa, qualsiasi cosa, per cercare di danneggiare le unioni gay. Così i parlamentari dello stato conservatore dell’Arizona hanno deciso di approvare una legge che autorizza i commercianti a non servire le coppie omosessuali, nel nome della libertà di coscienza.

 

Questa assurda legge, soprannominata “no cake for gays” dovrà ora essere approvata dal governatore repubblicano Jan Brewer entro il 28 febbraio per diventare, o meno, effettiva.
L’Arizona è certamente nota per le proprie iniziative anti immigrati. Questa volta però la sua maggioranza repubblicana si è messa dalla parte dei commercianti ostili ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. La legge SB 1062 infatti, mira a proteggerli qualora si rifiutassero di servire le coppie gay per non andare contro alla propria fede.
I parlamentari, infatti, hanno deciso di procedere con questa normativa inseguito ad un caso verificatosi nello Stato vicino del Nuovo Messico dove la fotografa cristiana Elaine Huguenin, nel rifiutare di realizzare un servizio fotografico per la cerimonia di due lesbiche, è stata denunciata per discriminazione. Secondo la fotografa però, lo Stato non aveva il diritto di obbligarla a svolgere un servizio per una cerimonia che andava contro i suoi principi religiosi. Ma la Corte suprema le aveva dato torto.
I sostenitori della legge SB 1062 sostengono di lottare per la libertà di coscienza, come prevede il primo emendamento della Costituzione.

 

“La domanda è: l’Arizona è un luogo sicuro per le persone che hanno una fede?” afferma Doug Napier, avvocato di Alliance Defending Freedom, gruppo che porta avanti la battaglia contro le nozze gay. Per i sostenitori dei diritti dell’uomo, invece, si tratta di discriminazione “Non autorizzeremmo mai la discriminazione contro i neri o le donne per motivi ‘religiosi’, deve quindi valere lo stesso per gay e lesbiche” spiega Kenneth Roth,  direttore di Human Rights Watch su Twitter. Dopo l’approvazione, nel giugno 2013, della Corte suprema per le nozze omosessuali sono ancora una trentina gli Stati che lo vietano.

 

A Phoenix, capitale dell’Arizona, le manifestazioni in reazione a questa legge hanno invaso le strade sostenendo la tesi che i commercianti hanno l’obbligo di servire tutta la propria clientela: “non servite Dio, servite della pizza” ha spiegato Mel Robbins, giornalista radiofonica favorevole ai matrimoni tra coppie dello stesso sesso.

 

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