L'agro caleno dice no alla centrale a biomasse

10 Ottobre 2013
Marco Miggiano
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1292871_513196772098465_744010821_oDopo le massicce mobilitazioni e marce che hanno toccato in particolar modo l’area nord di Napoli ed i relativi comuni limitrofi casertani, adesso è il turno dell’Agro Caleno rivendicare giustizia, salute e rispetto del territorio.

Sabato 12 ottobre alle 16.30, infatti, è previsto un presidio alla Ex-Pozzi, una struttura abbandonata al più completo degrado situata sulla strada statale Appia al km 189 del comune di Sparanise, in provincia di Caserta.
La struttura in questione è una vecchia fabbrica dismessa, attualmente utilizzata come una discarica a cielo aperto, dove è possibile vedere rifiuti tossici, scarti edili, fanghi e liquami stagnanti, eternit abbandonato in grandi quantità e non mancano le solite nubi neri che si innalzano al cielo a causa di qualche rogo che in maniera dolosa o meno si verifica all’interno della struttura.

Quell’area è, inoltre, stata individuata come zona in cui in futuro si dovrebbe costruire una centrale a Biomasse, dopo che il gruppo Iavazzi Ambiente, una società molto nota in zona, ha ottenuto dal Ministero dell’Industria il via libera ai lavori ma anche e soprattutto un cospicuo finanziamento pubblico teso proprio alla realizzazione della centrale. Una centrale che verrebbe edificata a poca distanza dal centro abitato di Sparanise e in particolar mondo nelle vicinanze di un’altra struttura che ha fatto già molto discutere in passato, ovvero la centrale Turbogas da 800mgw della Calena Energia. A questo si aggiunge la posizione dell’importantissima area archeologica di Cales, antica città romana, anch’essa situata nelle vicinanze della Ex Pozzi.

Per ribadire il proprio convinto no alla possibile realizzazione dell’ennesima e quanto mai dannosa centrale, il Comitato Agro Caleno ha deciso di scendere nuovamente in strada e presidiare quella struttura. “Dopo il presidio fuori l’ex Calce Idrata a Sparanise, riscenderemo di nuovo nelle strade dell’Agro Caleno per segnalare i luoghi della morte e riappropriarci dei territori che nel corso dei decenni, attraverso complicità istituzionali e connivenze politico-clientelari, sono diventati una bomba esplosiva a rischio della salute dei cittadini e profitto per lobby affaristiche”.  La prima ed immediata richiesta, quindi, è la bonifica di tutta l’area interessata, così come richiesto anche dai consiglieri di minoranza di Sparanise durante un consiglio comunale incentrato sulla questione centrale bio massa. Bonificare “per difendere le nostre terre e le comunità che su di esse vivono e che da anni portano avanti la lotta ambientale come necessità vitale di bloccare chi ha deciso di sottoporci a questi modi di fare politica e profitto, qui nell’Agro Caleno!

La giornata del 12 ottobre è anche un ulteriore passo per concentrare l’attenzione sulla grande mobilitazione popolare che si sta costruendo per il 26 ottobre, quando un lungo corteo attraverserà le strade del comune casertano di Calvi Risorta in difesa del territorio.

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