Bagnasco sulle unioni gay: "siamo vicini al baratro"

4 Febbraio 2013
Cristiano Nesta
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Come era facile attendersi, l’approvazione della legge sui matrimoni gay da parte dell’Assemblea Nazionale Francese, ha innescato una serie di discussioni interminabili. Sabato scorso, i deputati francesi hanno adottato l’articolo chiave del progetto di legge che elimina l’esigenza di una differenza tra sessi come condizione fondamentale per il diritto al matrimonio.

bagnasco02GLa decisione di Hollande, una delle principali promesse della sua campagna elettorale, ha fatto eco anche nel nostro Paese. Il principale fautore delle critiche è l’arcivescovo di Genova e presidente Cei, Cardinal Angelo Bagnasco. Ecco cosa ha dichiarato: «Siamo vicino al baratro». L’Italia «non deve prendere esempio da queste situazioni che hanno esiti estremamente pericolosi. Non seguiamone le orme». «L’Europa – ha aggiunto in una nota il Cardinale – ha dimenticato le proprie radici cristiane, le radici della propria cultura e della propria civiltà. Volendo sistematicamente eliminare la religione dal proprio orizzonte crede di conquistare delle libertà nuove. Molti Paesi europei hanno varato leggi sbagliate su vita, famiglia, libertà, non crescono in civiltà più umana e solidale, semmai più individualista e più regressiva».

Dal matrimonio omosessuale si passerà all’adozione per le coppie gay? Questa è la domanda che invece si è posto Il Messaggero e a cui il Cardinale ha cercato di rispondere: «Basta guardare gli esempi che ci sono nei Paesi dove tutto questo già esiste. È un fatto inevitabile. Si apre una breccia e, prima o dopo, si allarga fino alla omologazione generale, totale». «È esperienza universale che la famiglia non è un qualcosa che lo Stato o l’autorità abbia mai inventato» semmai «lo Stato ha sempre riconosciuto questa realtà, questo valore etico, spirituale, e culturale della famiglia come la nostra Costituzione molto bene riconosce». Nella nostra società, ha detto ancora, siamo davanti a «un’inversione per cui la grande capacità di fare – che l’uomo ha assunto grazie alla tecnica – sta diventando la volontà di fare se stesso». Ma «quando l’uomo dal poter fare grazie alla scienza pretende di fare se stesso a piacimento vuol dire che siamo vicino al baratro».

In molti hanno a loro volta criticato le dure parole del presidente della Cei. Uno su tutti, Roberto Saviano, che poche ore fa, utilizzando i social network ha scritto: Feriscono le parole del Cardinal Bagnasco che si sente “sull’orlo del baratro” per un diritto realizzato. Mi rivolgo direttamente a lei, Cardinale, facendo appello alla sua sensibilità cristiana. Le sembra giusto, le sembra opportuno paragonare il riconoscimento di un diritto – che è liberissimo, se ritiene, di non condividere – al trovarsi sull’orlo del baratro? Sul baratro si è in questa cronica mancanza di lavoro, sul baratro si è quando la finanza senza regole divora le democrazie. Cardinale, lei sa come dosare le parole e insegna che ciascuna di esse ha un peso specifico. L’espressione “trovarsi sull’orlo del baratro” la usi non su un diritto che per molti significa felicità senza ledere la libertà e i diritti altrui. La usi per situazioni drammatiche che meriterebbero interesse ed empatia.

Il tema è piuttosto delicato e nonostante l’apertura mentale che gli italiani hanno dimostrato negli ultimi tempi, non dobbiamo dimenticarci che l’Italia è e rimarrà la sede del Vaticano. Le unioni omosessuali per la Chiesa sono contro natura e gli sforzi profusi per un possibile “adeguamento europeo” sul tema, potrebbero rivelarsi nella maggior parte dei casi vani. Questo, tuttavia, non vuol dire smettere di lottare per un diritto che altrove si è realizzato.

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